Moltissimi gli studenti che hanno approfittato della sessione invernale per sostenere le prove scritte degli esami di Lingua. “Il 28 gennaio ho provato Lingua Cinese II e devo dire che anche stavolta non ce l’ho fatta. Su 51 candidati, 28 studenti non hanno superato l’esame”, afferma Chiara, iscritta al terzo anno di Lingue e Culture Orientali e Africane. Identico è il caso di alcune studentesse di Scienze Politiche e Relazioni Internazionali alle prese con lo scoglio di Lingua Inglese. “Sono prossima alla laurea e questo è l’ultimo esame che mi manca. Il problema reale non sta nella difficoltà del test, poiché mi sento completamente responsabile del risultato, piuttosto nell’impossibilità di sostenerlo in primavera. È assurdo che anche i laureandi debbano aspettare il mese di giugno per poterlo ripetere”, afferma Maria Schiavone. “Anch’io ho sostenuto l’esame scritto di Inglese il 21 gennaio. È intollerabile che ci siano solo due giorni all’anno per tentare lo scritto, nonostante più della metà non abbia passato l’esame. Su 49 esaminandi soltanto 12 idonei”, riporta una collega. “Per i laureandi non superare uno scritto a gennaio significa automaticamente pagare di nuovo le tasse per riprovare nella sessione estiva, tutto ciò con una tesi pronta!”, interviene Vittoria Varone. Oltre agli esami di Lingua, anche Letteratura Inglese non appare meno dispendioso agli occhi delle matricole. “Per la prima volta mi trovo davanti una montagna di opere, saggi critici e dispense. Così ho deciso di non sostenerlo subito per via del programma immenso. Paradossalmente, ho preferito dare priorità a una materia nuova per noi, ossia la Linguistica generale, per dedicare ai romanzi una lettura più approfondita in questi mesi”, afferma Roberto Calafiore, primo anno di Mediazione Linguistica e Culturale. Che continua: “l’esame di Linguistica è, inoltre, per noi propedeutico ad alcune discipline del secondo anno (Traduttologia generale, Linguistica applicata e Apprendimento linguistico) e del terzo (Lessicologia e lessicografia). Le basi di fonetica, morfologia, sintassi e semantica sono poi necessarie per gli esami di Lingua in particolare. Per questa ragione, vale la pena tentarlo senza indugio”. Dall’altra parte, l’esame di Letteratura Inglese “richiede molto tempo in termini di studio. Certo, tutto dipende da come si conosce questa lingua. Tutto sommato, risulta anche piacevole. Ma provare a prepararlo insieme all’esame di Linguistica è una follia masochista”, sostiene la collega Rosa Aversa commentando il proposito di coloro che sosterranno entrambi gli esami a distanza di una settimana. Ma quali sono le difficoltà maggiori della Linguistica generale? “La trascrizione fonetica, non tanto nella scrittura in sé, a mio parere, quanto piuttosto nella collocazione degli accenti. Poi gli esercizi di sintassi più spinosi, come i diagrammi ad albero, assolutamente fattibili nel caso di frasi elementari, ma enormemente cervellotici per periodi più lunghi. In sostanza, ricordare tutte le definizioni e nozioni con rigore scientifico”, risponde Michele, uno studente fuoricorso. Quest’ultimo, invece, ritiene che sia Etnolinguistica l’unico dramma della sessione invernale, “perché gli argomenti sono troppo specifici. Si passa dal pensiero di alcuni linguisti e antropologi alle colonizzazioni, per poi ritornare sulle caratteristiche strutturali delle lingue o altri fenomeni socioculturali relativi ad aree specifiche, come l’Amazzonia o il Messico. Anche le domande sono imprevedibili, molte date da memorizzare, per cui il numero di bocciature è sempre alto. È quasi sempre una strage da cui ne escono vivi al massimo una decina di studenti su 40 prenotati”. Per gli studenti che prediligono gli studi relativi l’Estremo Oriente, Storia della Cina è l’esame più temuto, “poiché prevede una valutazione scritta e orale. Le domande della prova sono a risposta multipla e possono vertere su tutto: filosofie, dinastie, storia della civiltà. Si supera con più o meno 22 risposte giuste su 30, da completare in circa mezz’ora. L’esercizio più difficile consiste in una cartina geografica muta della Cina attuale che bisogna riempire scrivendo i nomi di regioni, città e fiumi. Il voto massimo è 26. All’orale si va per migliorare la valutazione, altrimenti si convalida il risultato dello scritto”, chiarisce, infine, Roberta Mazza, studentessa di Lingue e Culture Comparate.
Sabrina Sabatino
Sabrina Sabatino