Body Worlds, la mostra basata su un programma ufficiale di donazioni del corpo, che permette al grande pubblico di conoscere il corpo umano, ha fatto tappa, lo scorso 23 aprile, alla Seconda Università. Il Museo di Anatomia Umana, diretto dal prof. Vincenzo Esposito, ne ha ospitato una preview, offrendo, in questo modo, la possibilità a docenti, studenti e ricercatori di entrare in contatto diretto con una piccola parte dell’esposizione allestita presso il Real Albergo dei Poveri, dove rimarrà fino all’8 luglio, che illustra i meccanismi vitali, il funzionamento degli apparati, le differenze tra organi malati e sani. Gli studenti hanno osservato con grande entusiasmo e curiosità una selezione di preparati (un fegato sano e uno affetto da cirrosi epatica, un rene aperto in posizione longitudinale, una sezione del ginocchio, le articolazioni di un braccio), conservati secondo la tecnica della plastinazione, inventata e brevettata da Gunther von Hagens all’Università di Heidelberg, che consiste nel sostituire i liquidi corporei con polimeri di silicone al fine di preservare tessuti e organi. “E’ entusiasmante per noi studenti di Medicina – afferma Domenico Passeggia, iscritto al secondo anno – perché ci fa capire la morfologia e le dimensioni reali degli organi, anche se la tecnica della plastinazione tende a dare una visione surreale. Il patrimonio del museo di Anatomia della Sun – che raccoglie cere, scheletri, campioni sotto formalina – ha sicuramente una validità artistica superiore”. Luca, laureando iscritto al sesto anno che vorrebbe specializzarsi in Nefrologia, è affascinato dalla parte patologica. “Fino ad ora, avevo avuto modo di vedere solo immagini da libri e atlanti – dice – Prima della laurea, è possibile osservare direttamente cose solo partecipando ad autopsie, ma non è così semplice come può sembrare”. Vincenzo Spadaro e Pasquale Saviano, entrambi al primo anno di Scienze infermieristiche, sono molto incuriositi: “Abbiamo sostenuto da poco l’esame di Anatomia, uno dei più complicati, ed è bello avere un riscontro pratico di ciò che abbiamo appreso dai libri”. “Prima di iscrivermi a Scienze infermieristiche – ammette Claudio, altra matricola, entusiasta del tirocinio che sta svolgendo presso gli ospedali S. Gennaro e Pellegrini – non sapevo che un rene è così piccolo e, allo stesso tempo, svolge funzioni essenziali per la salute umana. Questa mostra è un’occasione di grande formazione, penso che andrò a vederla”. Tutti i preparati sono veri: si tratta di autentici corpi umani, organi e sezioni anatomiche. “Sono contenta che la Facoltà abbia ospitato questo evento – commenta Ernesto, al terzo anno di Medicina – si tratta di vedere e capire in pieno com’è fatto un corpo umano”. I più appassionati sembrano coloro che hanno già sostenuto l’esame di Anatomia o, come Marina, laureanda in Medicina, hanno svolto un internato di Anatomia. “Durante i miei due anni di internato, ho orientato ossa di cadaveri, descritto i fori, riconosciuto vetrini – racconta – Questa della mostra è un’esperienza altrettanto affascinante che consiglio anche a chi non fa parte dell’ambito medico”. In effetti, tra i ragazzi presenti ce n’è qualcuno iscritto ad altre Facoltà. Come Roberto, studente di Ingegneria, che, spinto alla visita dalla curiosità, afferma: “fa un po’ impressione vedere organi di cadaveri così, su un tavolo, ma sicuramente ci aiuta a capire come siamo fatti”.