Boutaina El Kenz, 21 anni, marocchina. Varun Shankar, 23 anni, indiano. Sono loro i due studenti stranieri che, da vincitori di borsa di studio, si sono iscritti al primo anno del Corso di Laurea Magistrale in Biotecnologie Mediche, seguendo le lezioni del canale in lingua inglese. Ha frequentato l’Università Mohammed V di Rabat, in Marocco, Boutaina, prima di scegliere Napoli e la Federico II: “consultando il sito web del Dipartimento ho scoperto l’elenco dei corsi e ho studiato la descrizione di ogni insegnamento”. Ha così scoperto un programma che “era in linea con le mie ambizioni e con le conoscenze che volevo approfondire”. Se dovesse scegliere di nuovo, “rifarei la stessa scelta. In questo Corso ho trovato tutte le discipline che ero curiosa di approfondire. Lo studio richiede un lavoro duro e tanta determinazione. È stressante, ma anche lo stress può essere positivo”. Un supporto le è arrivato da “professori molto disponibili, soprattutto nei confronti di chi, come me, viene dall’estero. All’inizio è stata dura ambientarsi a Napoli e seguire i corsi, ma i professori hanno compreso la situazione. Inoltre, offrono il proprio aiuto a qualsiasi studente per consentirgli di stare al passo con tutta la classe”. Ha superato con successo uno dei tre esami previsti al primo semestre. Per gli altri ha preferito rimandare ogni discorso alla prossima sessione, “per essere abbastanza preparata da superarli con voti alti. Avere un buon curriculum è importante per accedere al dottorato, che è il mio obiettivo futuro. Voglio fare ricerca e incrocio le dita sperando di riuscirci”. È in questa prospettiva che apprezza particolarmente le attività di laboratorio: “lavoriamo su esperienze concrete, utilizzando tecniche avanzate. Da scienziati iniziamo a pensare a come si può migliorare ciò che è già stato fatto in termini di efficacia terapeutica, di cure e di tecniche più veloci e sicure”. Napoli le sta lasciando buone impressioni anche al di fuori delle mura accademiche: “sono stata colpita dagli aspetti storici e architettonici di questa città. Le recensioni su Napoli che si trovano su internet non sempre sono positive, ma vivendola in prima persona ci si rende conto che non c’è nulla di cui aver paura. È sicuramente affollata e viva, ma non è pericolosa. La città è un grande tesoro storico”. Ancora più importante: “il cibo. Mangiare una pizza a Napoli non significa pranzare, ma vivere un’esperienza”. Non abbastanza per non sentire la nostalgia di casa: “del Marocco mi manca tutto. A volte non importa quanto grande sia l’esperienza che sto vivendo qui o quanto sia fortunata a far parte di questo ambiente accademico, tutto quello che desidero è nel mio paese”. Sente la mancanza della famiglia e del cibo dell’India Varun Shankar, arrivato a Napoli su consiglio di un suo professore della University of Madras, in India: “mi confrontavo con lui alla ricerca di qualche Corso che potesse perfezionare la mia preparazione. Contemporaneamente è arrivata l’opportunità di iscrivermi qui e lui mi ha suggerito di intraprendere tale strada”. Dopo il primo semestre, “ben strutturato dai professori”, ha completato tutti gli esami previsti dal piano di studi, portando a casa un 21 in Developmental biology and Control of gene expression, un 25 in Biochemistry of complex systems and bioinformatica e un 30 in Microbiology and Microbial biotechnology. Le principali differenze rispetto agli studi nel proprio paese riguardano durata dei corsi e modalità degli esami: “i corsi in India durano circa cinque mesi, qui soltanto tre. In merito alle verifiche, da noi è diffusa la risposta aperta, mentre da voi si adottano le risposte multiple e il colloquio orale. All’inizio è stato abbastanza difficile per me abituarmi”. Da cattolico è “felice di essere in una città che ha chiese bellissime. Inoltre, sono stato molto colpito dai palazzi antichi e dalla storia che conservano”. Da studente, invece, “sono felice di frequentare una delle Università più antiche d’Europa. Per me è motivo di orgoglio far parte di una istituzione così prestigiosa”.
Boutaina e Varun: da Marocco e India a Napoli per studiare Biotecnologie Mediche
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