Calcio a 5 “una squadra molto competitiva”

Obiettivo Milano per lo squadrone del calcio a 5 del CUS di Napoli, impegnato nei Campionati Nazionali Universitari. “Dopo la vittoria 15 a 3 contro Foro Italico e il faticoso pareggio 2 a 2 contro il Teramo, il CUS è ora nel secondo turno dei Campionati, in cui è inserito con il CUS Salerno e Chieti. La prossima sfida è prevista appunto contro il Chieti, per martedì 18 marzo, quando gli abruzzesi saranno ospiti dei partenopei. Tra il 19 e il 23 maggio verrà disputata la finale tra le squadre qualificate, a Milano”, anticipa il Segretario Generale Maurizio Pupo. “I gironi preliminari per vittoria del titolo italiano sono iniziati solo per la pallavolo maschile e il calcio a 5. Purtroppo la pallavolo femminile e la pallacanestro non avevano squadre abbastanza competitive, e bisognava attingere nuovi giocatori da altre società, come è stato fatto per il calcio”. Qui entrano in gioco difficili rapporti: “poiché malvolentieri il Dirigente di una società cede il suo atleta migliore al CUS Napoli, un po’ per paura che si faccia male, un po’ per timore di perderlo, casomai trovasse il nuovo ambiente più accattivante”, spiega.
Il calcio a 5, per fortuna, non ha incontrato queste resistenze: “gli artefici della qualificazione al primo girone, conquista storica, che non avveniva da 10 anni, sono i Mister Marco Russo e Francesco Gargiulo, che lavorano in simbiosi per selezionare i migliori giocatori e farli esprimere al massimo delle potenzialità, motivandoli e mettendoli in campo in modo eccellente. Per tutta la partita li sostengono, impedendo loro di mollare”, sottolinea il Dirigente Aldo Apicella. Sono proprio gli allenatori a rivelare il segreto del successo: “bisogna amare questo sport e coltivare amicizie. Noi ne abbiamo con le società della Parthenope, che disputa la serie B, e la Napoli calcio, impegnata nella serie A nazionale. La fama nell’ambiente ci ha permesso di raggiungere un bacino d’utenza molto ampio e scegliere tra un ventaglio di giocatori bravi, grazie al nulla osta di tutte le società campane”, rivela il tecnico Marco Russo. “La squadra che abbiamo assemblato è molto competitiva, ma i ragazzi devono comprendere l’importanza del Campionato che stanno giocando. A Teramo erano in sette, su tredici convocati, e abbiamo pareggiato. Alcuni studenti vengono dalle serie A e B, ma non per questo devono prendere sottogamba le nazionali universitarie”, aggiunge il mister Francesco Gargiulo. La causa della maggior parte delle defezioni è stata la sessione d’esame: “la convocazione arriva con largo anticipo, proprio per incastrare impegni. Bastava avvertire per tempo, senza avvisare all’ultimo minuto, e avremmo modificato la rosa dei giocatori. Mi rendo conto che è una squadra composta da ventenni, ma non sono tanto piccoli da non riuscire a prendersi le proprie responsabilità”. Un po’ indisciplinati, ma molto bravi: “in campo non ci sono differenze, parlano tutti la stessa lingua. Il nostro è uno sport di cambi rapidi ed intelligenza, quindi non serve tanto la resistenza fisica, quanto la tecnica, ed è ovvio che chi gioca in serie A sia avvantaggiato. Se la squadra è al completo, possiamo ben figurare nelle prossime partite”.
Tra i convocati al Campionato CUS, provenienti da altre squadre: Antonio Solombrino, Amedeo Bellico e Lorenzo Damiani. I primi due giocano nella Parthenope calcio a 5, l’ultimo nel Napoli. “Conoscevo già i mister, noti per la loro preparazione. Mi trovo benissimo nella struttura cusina, il Dirigente non ci fa mancare nulla ed è molto disponibile. Io gioco da pivot, ma nell’ultima partita contro il Teramo ero nel ruolo ‘centrale dietro’, per sopperire alla mancanza di giocatori”, afferma Antonio, al secondo anno di Economia e Management delle Imprese internazionali. Lo sport non toglie molto tempo allo studio: “gioco dalle 19.00 alle 22.00 per tre volte la settimana. I ragazzi del Napoli si allenano tutti i giorni, quelli del CUS due volte. C’è quindi una leggera differenza in campo, tra chi resiste più a lungo e chi dopo un po’ non ce la fa. Tutti però ci mettiamo il cuore e, pur non conoscendo bene il gioco del nuovo compagno, superiamo la difficoltà con la voglia di vincere”. Amedeo è invece al secondo anno di Scienze Motorie: “ho ventidue anni e mi alleno da quando ne avevo sei. Sono nato con il calcio a 5 e non sono certo lo scarto di quello ad 11, come spesso succede. Gioco centrale dietro e conosco la maggior parte degli atleti, perché li ho incontrati gli anni scorsi alle Nazionali. Per vincere abbiamo bisogno di esserci in campo e di una buona dose di fortuna”, conclude. Portiere nell’Under 21 del Napoli è invece Lorenzo, ventuno anni, al secondo di Scienze Motorie. È convinto che l’ingrediente per una buona squadra sia un bravo allenatore. “I nostri sono preparatissimi e ci conoscono bene. Il gruppo è affiatato, ma la voglia di vincere dev’essere comune a tutti”. Non ha incontrato grossi problemi nel conciliare la passione sportiva con l’impegno universitario, se non per l’esame di Economia, tentato già un paio di volte. “Questo esula, a mio avviso, dall’indirizzo scelto, perché non serve a niente se vuoi diventare preparatore atletico, ad esempio”. Vorrebbe inserire nel curriculum accademico un esame di pratica, “soprattutto per chi studia per diventare allenatore: occorrono infatti prestanza fisica e capacità nell’organizzare un allenamento, che non si possono verificare solo in teoria”. Per la partita del 18 si sente pronto: “speriamo di portare il CUS Napoli sul tetto dell’Italia”.
Allegra Taglialatela
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