Campioni… d’ingegno

Ingegno da 110 e lode. Lo scorso 18 giugno, in occasione della “Giornata di incontro e confronto” tra la Facoltà di Ingegneria ed i suoi laureati, abbiamo avvicinato tre dei dottori che, quello stesso giorno, hanno ricevuto il premio per il loro brillante percorso di studi per farci svelare il ‘segreto’ del successo.
Per Beniamino Guida, classe 1984, laureato della Specialistica in Ingegneria Informatica, “ci vuole tanta volontà, caparbietà e pazienza perché il percorso è complicato”. Elemento fondamentale “l’organizzazione” grazie alla quale non ha mai rinunciato a coltivare i propri interessi. Oggi Beniamino, grazie alla proposta del prof. Cavallo – relatore della sua tesi di laurea – lavora per il progetto europeo MOET (More Open Electrical Technologies) a cui partecipa la Facoltà di Ingegneria in collaborazione con altri 59 partners e che ha come obiettivo la realizzazione di parti elettroniche di velivoli che andranno a sostituirsi alle attuali componenti meccaniche ed idrauliche. Beniamino, che ha scelto la ricerca, concorrerà per il prossimo concorso di Dottorato sempre presso la Facoltà di Aversa: “Mi piacerebbe rimanere a fare ricerca nel mio territorio perché credo che si possa lavorare molto per migliorarlo”.
Vincenzo Buccino, 23 anni, che ha conseguito il titolo Triennale in Ingegneria Elettronica, ha scelto la SUN sia per una questione di vicinanza geografica che per l’esperienza positiva di un suo cugino il quale, al momento dell’immatricolazione, gli consigliò questa Facoltà: “Mi sono trovato benissimo ad Aversa soprattutto per il rapporto umano instaurato con i docenti”. Vincenzo testimonia come, nel corso degli anni, la Facoltà abbia compiuto sforzi per soddisfare le esigenze degli studenti: “col tempo sia la didattica che la struttura della Facoltà hanno subito modifiche” a tutto vantaggio dei laureandi. L’unica ‘pecca’ è rappresentata dal Centro di calcolo che “è abbastanza fatiscente”. Vincenzo ritiene che l’impegno, sia in aula che nello studio individuale, sia la carta vincente per ottenere ottimi risultati. Il suo consiglio agli immatricolandi: “non aver paura ad iniziare, ricercare un contatto diretto con i professori e gli altri studenti col cui supporto si riescono a superare tutti i problemi”.
Giuliano Panico, classe ’84, titolo specialistico in Ingegneria Elettronica, sostiene che l’Università sia una “scuola di vita”; essa educa i giovani alla responsabilità e all’organizzazione, elementi fondamentali per emergere. Studiare costantemente, la sua ricetta per riuscire negli studi. La sua giornata tipo: “corsi dalle 9 alle 14 e, una volta tornato a casa, approfondimento degli argomenti delle lezioni per altre 2-3 ore. In periodo d’esame, poi, ho studiato anche 8 ore al giorno”. Vincenzo sottolinea come la metodologia di studio cambi nel passaggio alla Specialistica: “Alla Triennale lo studio individuale, mentre alla Specialistica è importante il lavoro di gruppo per la realizzazione di progetti”.
Giuliano, così come i suoi colleghi, è pienamente soddisfatto della scelta della Facoltà aversana: “La nostra non ha nulla da invidiare ad altre Facoltà”.
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