“In due anni di consiliatura nel Consiglio di Facoltà di Lettere mi sono accorto della grande scollatura tra la base dell’elettorato ed il lavoro svolto dalle rappresentanze studentesche all’interno dei vari organi accademici. Il problema, a mio avviso, parte dal fenomeno dell’astensionismo al momento delle votazioni”. A parlare così è Andrea Cardillo, neo eletto nel Consiglio di Ateneo, per la lista U-Link. “Il vero problema si verifica in consiglio quando i vari rappresentanti si perdono in discussioni astratte, senza mettersi d’accordo sul nome del presidente. Il che significa immobilismo e paralisi delle attività. E questo significa, anche, non far entrare mai in vigore il Consiglio e svuotare il voto degli elettori”. Per Andrea la questione va risolta con una riforma dello statuto, proponendo l’elezione diretta del presidente. Una proposta allargata a tutti gli organismi, in particolare nel consiglio di Ateneo. “La battaglia deve iniziare subito e motivarla con forza nei Consigli di Facoltà a più livelli”. Con l’elezione diretta del presidente, quest’ultimo è chiamato in prima persona a presentare un programma e a rispondere del proprio operato, vincolandolo al rispetto delle sue scelte politiche. “Così come si sta procedendo-continua Andrea-si finisce per deteriorare il dibattito universitario, di fargli perdere qualsiasi valenza positiva”. Ma la proposta di Andrea va oltre: arrivare all’elezione diretta dei consiglieri di amministrazione e dei senatori accademici. “E’ la strada, questa, per risolvere quel problema spartitorio che si crea una volta eletto il Consiglio di Ateneo. Si ha così un momento elettorale ancora più forte e democratico che vincola i nuovi eletti agli impegni assunti con gli studenti .
Elviro Di Meo
Elviro Di Meo