Come superare l’esame di Psicometria, la ricetta in quattro punti

“Psicometria è statistica, probabilità, trattazione dei dati, grafici. Insomma, c’è troppa matematica in questo esame. Molti di noi non hanno studiato al Liceo Scientifico e si trovano svantaggiati rispetto a questa materia”, commenta Federico Zaccaria, studente del secondo anno del Corso di Laurea in Scienze e Tecniche Psicologiche. Al corso l’Aula Ottagono è satura e gli studenti, soprattutto i bocciati dell’anno precedente, formano un circuito intorno alla cattedra del docente per seguire ogni parola ed ogni esempio. “Il professore prima di iniziare chiede se ci sono domande sulla lezione precedente, nel caso rispiega. Cerca un raffronto continuo con gli studenti”, afferma Cristina. “Seguire è importante, ma anche chi segue può avere problemi. Gli esercizi non sono facili, ma il professore li spiega chiaramente. All’esame se non passi lo scritto non puoi accedere all’orale”, continua Federico. “Io vengo dal Liceo Scientifico e trovo ugualmente difficoltà. Anche se il professore è bravo, per comprendere gli esercizi occorre tempo, infatti la maggior parte dei miei colleghi sostiene Psicometria per ultimo”, aggiunge Alfredo Del Prete, del secondo anno. “Il docente è molto serio e seguire il corso aiuta moltissimo, infatti se perdi una lezione già ti trovi spaesato”, conclude Eli Daddio. Lo studente vuole diventare uno scrittore-game designer e precisa: “molti sono convinti che studiare Psicologia equivalga a esercitare solo nell’ambito della Psicoterapia, ma non è così. La Psicoterapia è soltanto una delle specializzazioni a cui lo psicologo può accedere. Nell’ambito ludico e d’intrattenimento è una disciplina molto diffusa e non tutti lo sanno”.
Dalle preoccupazioni degli studenti ai consigli del docente. La chiave per superare l’esame, secondo il prof. Francesco Palumbo, sta in quattro punti. 
1) Prepararsi ad affrontare la disciplina con un metodo diverso. “Gli studenti hanno una resistenza psicologica nell’affrontare questa materia, perché la considerano avulsa dal loro ciclo di studi umanistico. Questa è la difficoltà di base che incontro nell’insegnarla”. Non comprendono pienamente l’utilità dell’insegnamento ai fini della loro occupazione futura. “L’esame fornisce nozioni di base. Li prepara per affrontare Psicologia Sociale e Psicologia Clinica alla Magistrale. Con me, poi, dovranno sostenere quello di Metodi Statistici della Psicologia e non potranno avere esitazioni, dovranno essere preparati. Chi segue il corso alla Magistrale, si meraviglia dell’impatto più applicativo e meno nozionistico del corso. Ora, invece, devo dar loro una preparazione di base e può risultare noioso”.
2) Scegliere un solo manuale da studiare in maniera continua. Il prof. Palumbo consiglia tre testi, totalmente diversi l’uno dall’altro, ma invita ad utilizzarne uno solo: “i testi espongono la materia in tre modi differenti, uno è più nozionistico, l’altro più discorsivo, il terzo contiene molti esercizi. Invito gli studenti a sceglierne uno di riferimento, perché passando dall’uno all’altro si rischia di perdere il filo del discorso, sono troppo diversi”.
3) Procurarsi un eserciziario e svolgere gli esercizi. “Svolgere gli esercizi è molto importante. Nella prova d’esame ce ne saranno due o tre da risolvere, a seconda della difficoltà; in più, delle domande a risposta multipla. Cerco di penalizzare il meno possibile gli studenti assegnando un punto per ogni risposta corretta e zero punti per ogni risposta sbagliata. La somma del punteggio di domande ed esercizi deve essere intorno al 34-36, quindi prevedo un margine d’errore ampio”. L’esame consiste anche in una prova orale. “Se lo scritto è buono, l’orale è molto rapido. Se lo scritto stenta, dura un po’ di più, perché cerco di capire cosa c’è che non va. In ogni caso, invito sempre gli studenti a sottopormi dubbi e perplessità durante il mio orario di ricevimento – il martedì e il venerdì mattina – e a svolgere a casa gli esercizi consigliati in aula, in modo da non arrivare impreparati”.
4) Seguire il corso. “Durante le lezioni coinvolgo gli studenti su quello che sto per spiegare, perché concorriamo verso un obiettivo comune: fare l’esame presto e bene al primo appello. Il mio primo anno d’insegnamento qui è stato un po’ difficoltoso per gli studenti, infatti ci sono stati molti bocciati. Già dall’anno scorso al primo semestre si è avuto un netto miglioramento con il 90 per cento dei promossi”. 
Docenti e studenti sono legati a un filo che li unisce: “se uno studente è bravo e va a studiare all’estero, o trova impiego in qualunque altro posto, la Facoltà e il docente che l’ha preparato acquisiscono prestigio e ottima reputazione. Basti pensare che dei 250 iscritti alla Triennale, solo 100 passano alla Magistrale qui a Napoli, gli altri studiano o trovano impiego altrove”.
Allegra Taglialatela
- Advertisement -





Articoli Correlati