Competenze e risorse delle Facoltà, gradualmente, saranno trasferite al Polo

Gli attuali quattro Presidi saranno gli ultimi ad avere quest’incarico a L’Orientale: con l’abolizione delle Facoltà dettata dal nuovo Statuto, le presidenze decadranno trasmettendo le loro funzioni ai Dipartimenti e al Polo per la Didattica. “Quando verranno attivati i nuovi organismi, i vecchi decadranno automaticamente, presumibilmente entro l’estate”, spiega la Preside di Lettere Amneris Roselli. Nel frattempo vanno rinnovati anche il Senato Accademico e il Consiglio di Amministrazione. “I passaggi vanno ben oleati e ci sarà un periodo di transizione”, aggiunge. Ad esempio, per il prossimo anno accademico la gestione della didattica sarà ancora impostata dalle Facoltà, che passeranno gradualmente le loro competenze al Polo per la Didattica, guidato dal Pro-Rettore alla didattica Elda Morlicchio.
“Il Polo erediterà la struttura amministrativa delle Presidenze di Facoltà – commenta anche il Preside di Lingue Augusto Guarino – in modo che la nostra esperienza passi alla nuova struttura. Il fatto che questa sia presieduta dal Pro-Rettore alla didattica è un’ulteriore garanzia, perché chi ricopre questo incarico è ben a conoscenza del lavoro svolto in questi ultimi anni”. Uffici e personale, quindi, transiteranno formalmente al nuovo organo, senza tagli di unità né trasferimenti in altre sedi.
I cambiamenti non porteranno modifiche alla vita degli studenti nel breve periodo, come assicura la prof.ssa Roselli: “I ragazzi non subiranno scossoni, anche perché sono incardinati nei Corsi di Laurea, i quali non subiranno modifiche”. Sicuramente in questo nuovo quadro, però, avranno molte più responsabilità i Presidenti di Corso di Laurea che, comunque, ricorda Guarino, “sono sempre stati molto presenti e coinvolti nell’organizzazione didattica. Adesso siederanno ufficialmente nel Consiglio del Polo e si occuperanno direttamente delle cose di cui fino ad oggi ci siamo occupati noi”.
Ma al termine della trasformazione ci saranno dei vantaggi tangibili? “Una gestione unificata della didattica porterà sicuramente dei benefici sul lungo periodo – auspica Roselli – Un’omologazione della prassi accademica significa mettere in comune le esperienze ed avere, nella pratica, anche omogeneità nei calendari accademici, una migliore organizzazione dei corsi e degli esami”. Ottimista anche Guarino, il quale, tuttavia, è molto critico nei confronti della riforma: “Eliminare le Facoltà non è positivo in questo contesto, e non lo dico perché sono un Preside, ma perché è una scelta che si inserisce in un quadro di riforme che penalizza l’intero sistema universitario. Certo, noi cercheremo di funzionare bene anche così ma dobbiamo dire che in Italia l’università funziona non grazie alla legge, ma nonostante la legge”. L’interrelazione tra i Corsi di Laurea e l’accentramento delle funzioni sono aspetti valutati in maniera positiva da Guarino che sottolinea: “già con lo Statuto di Ateneo del 2006 si erano istituite quattro aree scientifico-disciplinari. Ci muovevamo, dunque, nella direzione indicata dalla riforma, però in un’ottica di crescita e non di ridimensionamento e contrazione, come avviene, invece, oggi”.
(Va.Or.)
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