Lunedì 30 ottobre vi sarà l’ultimo incontro del workshop “Competenze per l’Occupabilità”, indirizzato alle 28 giovani laureande in Logopedia della Federico II che in quell’occasione esploreranno – insieme con una psicologa e una pedagogista del Centro SInAPSi – le strategie di promozione personale (self-marketing), con particolare attenzione alla revisione del proprio CV. L’iniziativa rientra in una più ampia collaborazione tra SInAPSi e il Dipartimento di Neuroscienze, Scienze riproduttive e odontostomatologiche.Il Direttore del Dipartimento,il prof. Lucio Santoro, in accordo con il prof. Sergio Motta, Coordinatore del Corso di studi in Logopedia, hanno inteso offrire alla platea di laureandi un’occasione per sviluppare una maggiore consapevolezza del proprio progetto di sviluppo personale e professionale. “La capitalizzazione nel lavoro del titolo di studio acquisito all’università è la sfida che gli studenti
si ritrovano ad affrontare, giunti al termine del loro percorso accademico – dichiara il prof. Paolo Valerio, Direttore di SinAPSi – È un aspetto ulteriore dell’impegno del nostro Ateneo per favorire una piena inclusione degli studenti e per far loro sentire l’università come un’occasione di realizzazione personale”. Il workshop ha coinvolto due sezioni del Centro SInAPSi – i Servizi per il Successo Formativo, coordinati dalla prof.ssa Maria Francesca
Freda, e i Servizi di Promozione all’Occupabilità, coordinati dalla prof.ssa Maura Striano – ed è stato strutturato in più giornate, conun approccio di tipo laboratoriale-esperienziale. “I seminari e le attività previste vogliono fornire ai laureandi una serie di informazioni e di strumenti per affrontare la fase di ‘transizione’ università-lavoro nella maniera più consapevole e attiva possibile: è fondamentale per i laureandi non limitarsi a promuovere unicamente le competenze tecniche acquisite attraverso il percorso accademico, ma arricchire il proprio curriculum di esperienze e punti di forza attingendo anche da
contesti di apprendimento non formali e informali. Alla fine saranno proprio questi ultimi a permettere ai candidati di distinguersi dalla massa,
soprattutto nel caso del primo impiego, quando non si sono ancora realizzate esperienze lavorative”, dichiara la prof.ssa Striano. Nei primi due incontri si è iniziato con un momento di lavoro di gruppo sul tema “Quali competenze trasversali per l’occupabilità del logopedista?”, prevedendo poi la somministrazione individuale del questionario Avo giovani con l’obiettivo di rilevare il livello di occupabilità percepita. “Questo strumento è volto a riconoscere il potenziale di risorse interne dello studente nell’intreccio con variabili contestuali, curricolari e biografiche, in modo da esaltare il rapporto tra individuo e ambiente come legame imprescindibile per studiare e mettere in valore le reali competenze espresse dai soggetti”, spiega la prof.ssa Striano. La fase di discussione iniziale ha permesso al gruppo di identificare alcune delle competenze trasversali acquisite durante il percorso di studi. Le laureande hanno ancorato tali competenze all’esperienza del tirocinio professionalizzante, riconoscendo nel tirocinio una forma fondamentale di apprendimento che dà importanza all’esperienza pratica dell’imparare facendo. In particolare sono state evidenziate competenze quali: la capacità di applicare conoscenza e comprensione all’interno del processo logopedico adottando la metodologia del problem solving; le abilità comunicative e gestione delle emozioni e cioè la capacità di instaurare una relazione terapeutica significativa con la persona e di stabilire un rapporto efficace con tutti gli altri professionisti della medesima o di altre discipline; l’autonomia di giudizio, in riferimento alla capacità di conoscere e applicare, in modo autonomo, il processo logopedico, utilizzando il ragionamento clinico (processo diagnostico e valutativo) come strumento guida per rispondere efficacemente ai bisogni di salute del paziente. Il gruppo ha reputato quest’ultima competenza molto rilevante nella costruzione della propria identità professionale, ritenendo che, rispetto al rapporto con il tutor e/o al lavoro di equipe, debba ancora realizzarsi completamente. Le studentesse hanno sottolineato quanto sia stato significativo il tirocinio, perché è coinciso con l’esplorazione di un possibile futuro professionale ed è stata un’esperienza di pre-socializzazione al mondo del lavoro, in contatto con un contesto organizzativo (dalle relazioni lavorative ai rapporti interpersonali, dai valori ai comportamenti lavorativi). Al contempo, le laureande hanno espresso il bisogno di sperimentare maggiormente attività che possano sostenere processi di pensiero sul proprio fare professionale. Il bisogno di consolidare l’applicazione delle conoscenze acquisite e di sviluppare una maggiore consapevolezza in merito ai propri obiettivi
professionali è stato collegato dal gruppo all’ansia legata alla fine del percorso di studi, che abilita sin da subito alla professione sanitaria di logopedista. In particolare è emersa la necessità di individuare spazi di lavoro appositi, con l’obiettivo di poter riconoscere le competenze professionali maturate, e attraverso i quali acquisire un vocabolario per poterle promuovere al meglio all’interno del CV. Il clima di lavoro è stato molto positivo: le studentesse si sono mostrate interessate alle attività proposte, alle quali hanno partecipato in modo attivo: “Non sapevo dell’esistenza di un servizio simile offerto dall’università per i giovani laureandi. Sono felice di aver partecipato. Mi ha aperto gli occhi su un mondo che vedevo ancora molto lontano e astratto. Ho apprezzato questo momento di confronto con gli altri, ora non resta che lavorare alla costruzione del curriculum”, dice Myriam. D’altro canto, Valeria
sostiene di aver avuto la possibilità di riflettere su quanto poco conoscesse del mercato del lavoro. Anche Daniela sottolinea l’importanza dell’occasione offerta dal Corso di studi: “Non so fuori queste mura del Policlinico cosa mi aspetta. È stato un confronto molto utile che mi ha anche aperto gli occhi sull’importanza che rivestono il curriculum e il colloquio di lavoro. È stata una scoperta sapere che il nostro Ateneo offre gratuitamente questo servizio ai giovani laureandi. Sono stati due incontri, brevi e al tempo stesso intensi, che hanno messo un po’ in crisi l’intero gruppo. Noi, giovani studentesse, che per tre anni abbiamo dato importanza solo allo studio, adesso, da un momento all’altro, verremo catapultate nel mondo del lavoro senza paracadute. L’esperienza è stata molto utile e la consiglio a tutti coloro che hanno ancora le idee confuse sul loro futuro perché ti permette di riflettere, ti scuote e ti invita a darti da fare, a guardarti intorno per definire i tuoi obiettivi professionali”. Le valutazioni delle studentesse trovano un’eco nelle riflessioni del prof. Motta, che ribadisce la volontà del CdS a ripetere l’iniziativa: “Una specifica formazione riguardante le strategie efficaci per affrontare il mondo del lavoro è uno degli anelli mancanti nel percorso di studi in Logopedia. Sono certo che questa esperienza abbia offerto ai laureandi più di uno spunto di riflessione per valorizzarsi al meglio e con determinazione. Spero vivamente che tale progetto, condotto con entusiasmo e competenza dalle dottoresse Marianna Capo e Carolina Galdo, possa essere confermato nei prossimi anni e divenire parte integrante di questo e di altri Corsi di Studi”.
si ritrovano ad affrontare, giunti al termine del loro percorso accademico – dichiara il prof. Paolo Valerio, Direttore di SinAPSi – È un aspetto ulteriore dell’impegno del nostro Ateneo per favorire una piena inclusione degli studenti e per far loro sentire l’università come un’occasione di realizzazione personale”. Il workshop ha coinvolto due sezioni del Centro SInAPSi – i Servizi per il Successo Formativo, coordinati dalla prof.ssa Maria Francesca
Freda, e i Servizi di Promozione all’Occupabilità, coordinati dalla prof.ssa Maura Striano – ed è stato strutturato in più giornate, conun approccio di tipo laboratoriale-esperienziale. “I seminari e le attività previste vogliono fornire ai laureandi una serie di informazioni e di strumenti per affrontare la fase di ‘transizione’ università-lavoro nella maniera più consapevole e attiva possibile: è fondamentale per i laureandi non limitarsi a promuovere unicamente le competenze tecniche acquisite attraverso il percorso accademico, ma arricchire il proprio curriculum di esperienze e punti di forza attingendo anche da
contesti di apprendimento non formali e informali. Alla fine saranno proprio questi ultimi a permettere ai candidati di distinguersi dalla massa,
soprattutto nel caso del primo impiego, quando non si sono ancora realizzate esperienze lavorative”, dichiara la prof.ssa Striano. Nei primi due incontri si è iniziato con un momento di lavoro di gruppo sul tema “Quali competenze trasversali per l’occupabilità del logopedista?”, prevedendo poi la somministrazione individuale del questionario Avo giovani con l’obiettivo di rilevare il livello di occupabilità percepita. “Questo strumento è volto a riconoscere il potenziale di risorse interne dello studente nell’intreccio con variabili contestuali, curricolari e biografiche, in modo da esaltare il rapporto tra individuo e ambiente come legame imprescindibile per studiare e mettere in valore le reali competenze espresse dai soggetti”, spiega la prof.ssa Striano. La fase di discussione iniziale ha permesso al gruppo di identificare alcune delle competenze trasversali acquisite durante il percorso di studi. Le laureande hanno ancorato tali competenze all’esperienza del tirocinio professionalizzante, riconoscendo nel tirocinio una forma fondamentale di apprendimento che dà importanza all’esperienza pratica dell’imparare facendo. In particolare sono state evidenziate competenze quali: la capacità di applicare conoscenza e comprensione all’interno del processo logopedico adottando la metodologia del problem solving; le abilità comunicative e gestione delle emozioni e cioè la capacità di instaurare una relazione terapeutica significativa con la persona e di stabilire un rapporto efficace con tutti gli altri professionisti della medesima o di altre discipline; l’autonomia di giudizio, in riferimento alla capacità di conoscere e applicare, in modo autonomo, il processo logopedico, utilizzando il ragionamento clinico (processo diagnostico e valutativo) come strumento guida per rispondere efficacemente ai bisogni di salute del paziente. Il gruppo ha reputato quest’ultima competenza molto rilevante nella costruzione della propria identità professionale, ritenendo che, rispetto al rapporto con il tutor e/o al lavoro di equipe, debba ancora realizzarsi completamente. Le studentesse hanno sottolineato quanto sia stato significativo il tirocinio, perché è coinciso con l’esplorazione di un possibile futuro professionale ed è stata un’esperienza di pre-socializzazione al mondo del lavoro, in contatto con un contesto organizzativo (dalle relazioni lavorative ai rapporti interpersonali, dai valori ai comportamenti lavorativi). Al contempo, le laureande hanno espresso il bisogno di sperimentare maggiormente attività che possano sostenere processi di pensiero sul proprio fare professionale. Il bisogno di consolidare l’applicazione delle conoscenze acquisite e di sviluppare una maggiore consapevolezza in merito ai propri obiettivi
professionali è stato collegato dal gruppo all’ansia legata alla fine del percorso di studi, che abilita sin da subito alla professione sanitaria di logopedista. In particolare è emersa la necessità di individuare spazi di lavoro appositi, con l’obiettivo di poter riconoscere le competenze professionali maturate, e attraverso i quali acquisire un vocabolario per poterle promuovere al meglio all’interno del CV. Il clima di lavoro è stato molto positivo: le studentesse si sono mostrate interessate alle attività proposte, alle quali hanno partecipato in modo attivo: “Non sapevo dell’esistenza di un servizio simile offerto dall’università per i giovani laureandi. Sono felice di aver partecipato. Mi ha aperto gli occhi su un mondo che vedevo ancora molto lontano e astratto. Ho apprezzato questo momento di confronto con gli altri, ora non resta che lavorare alla costruzione del curriculum”, dice Myriam. D’altro canto, Valeria
sostiene di aver avuto la possibilità di riflettere su quanto poco conoscesse del mercato del lavoro. Anche Daniela sottolinea l’importanza dell’occasione offerta dal Corso di studi: “Non so fuori queste mura del Policlinico cosa mi aspetta. È stato un confronto molto utile che mi ha anche aperto gli occhi sull’importanza che rivestono il curriculum e il colloquio di lavoro. È stata una scoperta sapere che il nostro Ateneo offre gratuitamente questo servizio ai giovani laureandi. Sono stati due incontri, brevi e al tempo stesso intensi, che hanno messo un po’ in crisi l’intero gruppo. Noi, giovani studentesse, che per tre anni abbiamo dato importanza solo allo studio, adesso, da un momento all’altro, verremo catapultate nel mondo del lavoro senza paracadute. L’esperienza è stata molto utile e la consiglio a tutti coloro che hanno ancora le idee confuse sul loro futuro perché ti permette di riflettere, ti scuote e ti invita a darti da fare, a guardarti intorno per definire i tuoi obiettivi professionali”. Le valutazioni delle studentesse trovano un’eco nelle riflessioni del prof. Motta, che ribadisce la volontà del CdS a ripetere l’iniziativa: “Una specifica formazione riguardante le strategie efficaci per affrontare il mondo del lavoro è uno degli anelli mancanti nel percorso di studi in Logopedia. Sono certo che questa esperienza abbia offerto ai laureandi più di uno spunto di riflessione per valorizzarsi al meglio e con determinazione. Spero vivamente che tale progetto, condotto con entusiasmo e competenza dalle dottoresse Marianna Capo e Carolina Galdo, possa essere confermato nei prossimi anni e divenire parte integrante di questo e di altri Corsi di Studi”.