Confederazione a congresso

Nel week-end tra il 24 e il 25 maggio alla Facoltà di Giurisprudenza in via Marina si è riflettuto sul diritto allo studio, la didattica, i servizi universitari, il post-laurea alla luce de “Le nuove frontiere dell’università”. Questo il titolo del congresso organizzato da La Confederazione. “E’ un appuntamento annuale per confrontarsi sulle condizioni attuali e future dell’università – afferma Luigi Napolitano, Presidente del Consiglio degli Studenti della Federico II, orgoglioso che l’associazione vanti oggi 5000 iscritti – Abbiamo invitato pochi professori perché non volevamo inutili passerelle, bensì discutere su argomenti scottanti. Il fine è lanciare gli ‘Stati Generali’ della rappresentanza studentesca in vista del congresso nazionale che si terrà a fine ottobre”.
“La mia presenza è ormai una tradizione – ha detto il Rettore Guido Trombetti manifestando la sua preoccupazione sulle continue modifiche dell’ordinamento universitario – Crea disorientamento tra gli studenti e spreco di risorse tra il personale. Ho sempre pensato di essere riformista ma andando avanti con gli anni mi sono reso conto che di riforme si può anche morire”. Ha aggiunto: “la crisi del Paese ha investito l’Università in maniera frontale. I governi hanno il dovere di fissare delle priorità. A loro sta decidere se il Paese si debba sviluppare sull’alta formazione o sulla manodopera terzomondista. Noi dobbiamo richiedere risorse, rigore nella loro gestione e regole non contraddittorie”. Poi, però, annuncia che non si ricandiderà alla Presidenza della CRUI nonostante il 92% delle preferenze: “preferisco lasciare nel momento di massimo successo e dedicarmi a tempo pieno alla Federico II”.
Le eccessive trasformazioni dell’ordinamento non trovano consenso neppure tra i ragazzi. “Le troppe riforme hanno creato scompiglio e discriminazione tra coloro che si sono laureati con il Vecchio Ordinamento, con il Nuovo o con il Nuovissimo. La partecipazione degli studenti è importante per garantire un percorso di studi più sereno”, dichiara Elena Grazioli, Vicepresidente del Consiglio di Amministrazione dell’ADISU del Suor Orsola. “Sono profondamente deluso perché la legge dello scorso febbraio ha cambiato l’assetto della rappresentanza universitaria provocando disordine nei Consigli – dichiara Paolo Castaldo, Consigliere ADISU del Suor Orsola – E’ un vero peccato perché nell’ultimo biennio siamo riusciti a far aumentare moltissimo il numero delle borse di studio e delle tessere per i buoni pasto ed abbiamo organizzato svariate manifestazioni culturali e ricreative”.
Anche l’Assessore regionale al Turismo Claudio Velardi sente di aver contribuito alla valorizzazione delle energie universitarie: “per dare modo agli studenti di mettersi all’opera in modo concreto e fattivo, mi sono attivato per affidare agli studenti di Economia della Federico II un Osservatorio per gestire on-line e in tempo reale i flussi turistici in Campania. Sono felice di dire che il gruppo degli studenti capeggiati dalla prof.ssa Roberta Siciliano sta facendo un ottimo lavoro”. “E’ discutendo con gli studenti che emergono le priorità – interviene l’Assessore regionale all’Università Nicola Mazzocca – Abbiamo inaugurato a Fuorigrotta il Palazzo delle Innovazioni e della Conoscenza (PICO), a luglio sarà pronta una residenza universitaria a Pozzuoli fornita di 300 posti letto con vista mare, e stiamo lavorando alle residenze universitarie della SUN, dell’Università di Salerno, del Sannio, del Parthenope e de L’Orientale. Inoltre si aprirà a breve il Centro Polifunzionale di Mezzocannone”.
Troppi esami 
e caro libri
Tanto si sta facendo ma ancor di più si potrebbe fare secondo Omero Pinto, rappresentante della SUN: “in troppi rimangono fuori corso e la laurea triennale non viene riconosciuta dal mondo del lavoro. Il moltiplicarsi del numero degli esami ha fatto lievitare i costi per i testi di studio”.
Per molti dei ragazzi garantire il diritto allo studio significa anche offrire le condizioni di poter applicare praticamente quello che si impara. “Sono consapevole di studiare in un Ateneo prestigioso come la Federico II, tuttavia c’è da dire che chi si laurea qui spesso finisce gli studi molto tardi, non conosce una seconda lingua, per non parlare di una terza e talora non sa usare il pc – asserisce  Fabrizio Cappella, iscritto al V anno di Giurisprudenza – E poi ci si trova a concorrere con laureati più giovani di altri paesi che hanno già esperienza pratica”. Per Fabrizio è importante potenziare l’orientamento in uscita: “molti di noi si laureano senza conoscere le varie possibilità contrattuali o senza sapere cosa comporti una Partita IVA. Inoltre se per ogni esame fossero previste delle ore formative presso aziende, presso tribunali, oltre che in ospedale, queste attività potrebbero essere inserite nel curriculum, costituire l’ossatura del profilo professionale”.
Per i fuori sede come Stefano Piccirillo il primo problema delle matricole è trovare un alloggio, data anche la lievitazione dei canoni di locazione: “le residenze universitarie offrono poche centinaia di posti letto a fronte di migliaia di richieste”.
Infine, il problema delle barriere architettoniche molto sentito nelle Facoltà collocate nel Centro Storico. “Persino il bar della Centrale non è accessibile alle sedie a rotelle per la presenza di uno scalino. La collocazione di una passerella di 30 cm è stata autorizzata da 3 mesi ma non è stata ancora realizzata. Eppure si tratta di un intervento di soli 300 euro – dichiara Giancarlo Marino, primo consigliere della Federico II con disabilità – Inoltre non ci sono posti riservati ai disabili nelle aule. All’inizio del primo anno io ho spesso seguito le lezioni seduto per terra. Il risultato di questa situazione è che su circa 1000 diversamente abili iscritti,  solo un centinaio sono i frequentanti”.
“Per la prima volta è stato organizzato un congresso provinciale strutturato per sessioni tematiche – l’Assessore provinciale Francesco Borrelli, ex leader della Confederazione, si congratula con Napolitano, con Gennaro Ceparano (membro del Consiglio Universitario Nazionale) e con Rosario Pugliese (membro del Comitato Universitario Regionale) – Da quando la Confederazione ha vinto le elezioni nel ’95, le tasse non sono aumentate ed è cresciuto esponenzialmente il numero dei votanti. Occorre tornare a rivendicare un controllo sull’operato dei docenti. Per dialogare con loro bisogna essere coesi ed in tanti”.
L’ultima fase del convegno è stata dedicata all’individuazione del nuovo direttivo  di Confederazione. Gli eletti: Presidente Regionale Omero Pinto e Vicepresidente Salvatore Scafuri; Presidente Provinciale di Napoli Pasquale Rescigno e Vicepresidente Dario Sabini; Presidente Provinciale di Salerno Egidio Cincio e Vicepresidente Angela Montemarano; Presidente Provinciale di Benevento Stanislao Di Lucia e Vicepresidente Nicola Mancino; Presidente Provinciale di Caserta Beniamino Schiavone. Il Direttivo di Napoli è composto da Delia Evangelista con delega alla didattica, Roberto Mendone con delega allo sport, Paolo Pane con delega ai forum giovanili, Apostolos Paipais responsabile dei rapporti con le aziende, Giovanni Cerullo, Antonio Vacca, Sergio Vareca, Paolo Castaldi e Francesco Longhini. Una delega regionale speciale per il post-laurea è stata attribuita a Carlo Mansi.
Manuela Pitterà
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