Tre giorni per discutere di welfare

La conoscenza non è una mela: è la metafora per esprimere il succo del pensiero che sta alla base dell’iniziativa promossa dai ragazzi dell’Udu della Federico II. ‘Welfare…Che r’è???’ è il titolo della tre giorni di incontri che è partita il 21 maggio con un aperitivo di presentazione presso la Cooperativa d’arte sociale Canto Libre. “Abbiamo scelto di presentare la nostra iniziativa qui, presso questa associazione, per darle un tono meno formale, anche grazie alla formula dell’aperitivo, e spiegare ai ragazzi lo scopo del nostro progetto”, racconta Roberta Russo, coordinatrice provinciale dell’Udu. La tre giorni nasce nell’ambito dei progetti che le associazioni studentesche hanno presentato all’Ateneo Federico II per ricevere i finanziamenti, ma l’Udu, in relazione alla protesta nata proprio in merito ai criteri di assegnazione dei fondi, ha deciso di rifiutare i circa 1000 euro assegnati e di mettere in pratica il progetto con autosovvenzioni. “Non accettiamo il modo in cui sono stati distribuiti i finanziamenti tra le varie associazioni, senza usare una selezione di merito. Attraverso gli sforzi dell’Udu siamo riusciti a portare il progetto avanti comunque, anche se non come avremmo voluto, ad esempio non è stato possibile invitare esperti europei come relatori perché sarebbe stato troppo oneroso”, dice Russo.
Sono intervenuti all’iniziativa comunque nomi importanti – tra gli altri Emiliano Brancaccio e Riccardo Realfonzo, docenti di Economia dell’Università del Sannio, Giuseppe Bronzini, magistrato, Enrica Morlicchio, docente di Sociologia dello Sviluppo alla Federico II, Marco Musella, docente di Economia Politica a Scienze Politiche del Federico II –  per discutere di un tema scottante e di grande interesse sociale quello del welfare state. “Riteniamo necessario che l’Università si apra e discuta di determinate tematiche, per portare un contributo all’intera società che vada oltre l’insegnamento della didattica ordinaria. Il mondo accademico deve interessarsi della realtà che lo circonda ed interagire con la società perché è proprio da essa che possono arrivare le maggiori spinte al cambiamento – spiega Russo – Abbiamo usato la metafora della mela perché se una persona possiede un oggetto, come una mela, non può dividerla altrimenti resterà senza, ma se si tratta di conoscenza allora questa sì che può essere divisa e diffusa senza che nessuno si impoverisca. In quest’ottica, il tema del welfare ci è sembrato uno dei più ampi e dei più urgenti, per cui attraverso l’intervento dei vari relatori siamo partiti da un’analisi della società e dei suoi mutamenti, per arrivare a comprendere meglio la condizione attuale dei lavoratori, del precariato e di chi vuole immettersi sul mercato, e di come lo Stato si pone e cosa si costruisce in tal senso”. Il dibattito si è, inoltre, concentrato sull’analisi della crescita economica del Paese, che non può essere misurata solo in base al Pil, ma valutando anche altri fattori di sviluppo come l’istruzione, la tutela dell’ambiente, le condizioni dei lavoratori, e si è messo a confronto il nostro welfarstate con quello degli altri paesi europei per valutarne le differenze. Durante l’ultima giornata, il 4 giugno, inoltre, si è aperto un dibattito sulla legge sul reddito di cittadinanza in Campania e sui motivi del suo fallimento.
“E’ un’iniziativa interessante – commenta il prof. Marco Musella – perché è sempre importante che siano proprio gli studenti ad aprire questi momenti di incontro e di discussione che avvicinano l’Università alla realtà territoriale, su un tema caldo ed in una città, dove, oltre ai rifiuti, ci sono mille altri problemi”. 
Valentina Orellana
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