Potenziamento delle attività pratiche e più intensi rapporti col territorio: si può riassumere così il bilancio di due anni alla guida del Corso di Laurea Magistrale a ciclo unico in Conservazione e Restauro dei Beni Culturali. “In questo biennio abbiamo cercato di offrire agli studenti aggiornamenti professionali, seminari e conferenze di alto valore scientifico – illustra il prof. Pasquale Rossi, Presidente del Corso – Inoltre, abbiamo potenziato le convenzioni esistenti e ne abbiamo attivate di nuove. Il rapporto con il territorio e l’apertura verso l’esterno sono gli obiettivi che ci siamo posti e stiamo portando avanti. Il fatto che i ragazzi possano lavorare sul campo è fondamentale per la loro formazione, ma l’essere in contatto con la realtà territoriale campana attiva anche una sorta di rapporto virtuoso con benefici per entrambi gli attori. Oltre all’opportunità unica per i nostri ragazzi di iniziare a fare
pratica con quello che sarà il loro futuro lavoro, cogliendo anche quelle problematiche burocratiche, la questione dei fondi o altri aspetti pratici, c’è anche il beneficio per gli enti con i quali interveniamo. Sono spesso loro infatti che ci chiamano per chiedere un nostro intervento per manutenzione o restauro di opere d’arte”. Tra le convenzioni attive quella con l’Ente Mostra d’Oltremare, “dove sono stati prelevati e portati, presso il laboratorio di affreschi e lapidei dei colleghi Giangiotto Borrelli e Monica Martelli Castaldi, i mosaici dell’Arena Flegrea bisognosi di restauro e ricomposizione”, spiega il docente.
Importante anche la convenzione con il Museo Archeologico “che ci ha permesso di lavorare su dei sarcofagi egizi in legno del periodo dal X al II sec. a.C.”. Ancora, il cantiere a Sant’Anna dei Lombardi e le due importanti tele seicentesche del Museo di San Martino “che abbiamo accolto di recente nel laboratorio di tele, grazie alla collaborazione con il Polo Museale della Campania, la collaborazione della Soprintendenza ai Beni Archeologici e Paesaggistici della Provincia di Napoli e il Nucleo di Tutela delle opere d’arte di S. Martino. Le due tele, sequestrate alla criminalità organizzata, giacevano nei depositi di Castel S. Elmo, ora saranno oggetto di tesi di laurea, restaurate e restituite alla collettività: questo dà un valore aggiunto al nostro lavoro, offrendo anche un risvolto sociale”. Non va dimenticata la collaborazione con l’Arcidiocesi di Padre Eduardo Parlato e la nuova convenzione con il Museo delle Arti Sanitarie dell’ASL Na1: “per la manutenzione di oggetti medici e altre opere che coinvolgerà tre laboratori – spiega Rossi – Il nostro patrimonio
artistico ha bisogno di una continua manutenzione, quello che manca sono proprio i fondi per la manutenzione ordinaria. Ad esempio, nella Villa Comunale ci sono tantissime statue che avrebbero bisogno di intervento: basterebbe poco per far nascere un cantiere didattico permanente”. Sono, ben 450 le ore di pratica tra attività di laboratorio e lavoro in cantiere previste per gli iscritti ad un Corso di Laurea che rilascia il titolo abilitante alla professione di restauratore. Attività sul campo a parte, tante anche le conferenze e gli aggiornamenti proposti. Qualche esempio recente: “La presenza, durante quest’ultimo semestre, del prof. Richard Wolbers, chimico emerito della University of Delaware Art Insitute, che per primo ha proposto metodi innovativi e non invasivi nel campo del restauro. È stato per i nostri ragazzi un momento molto emozionante”. Sono stati promossi, inoltre, in collaborazione con la Sovrintendenza a Palazzo Reale, “una serie di incontri sui restauri fatti nell’ultimo quarto del ‘900 e sugli errori commessi anche rispetto ad un metodo che sembrava consolidato”. Per settembre è in programma un convegno organizzato dalla prof.ssa Paola Cennamo “sugli aspetti scientifico-chimici del restauro, con intervento di docenti da diversi Atenei ma ancora in fase di definizione”. Una buona notizia: saranno presto disponibili delle borse di studio,
“siamo stati valutati positivamente per un finanziamento della Regione Campania per ‘Percorsi di formazione volti all’orientamento e alle professioni’ presentato insieme all’Ordine degli Architetti, e speriamo di ottenere a breve l’assegnazione di borse di studio per i giovani laureandi”. Poche, invece, ancora le partenze per l’Erasmus, altro aspetto sul quale si punta molto: “Purtroppo l’Erasmus viene poco finanziato e i ragazzi, anche se partecipano albando, poi non partono. È invece fondamentale svolgere un’esperienza all’estero, utile sia dal punto di vista della crescita personale, che per incontrare e scambiare informazioni e tecniche con realtà diverse dalla nostra. Possiamo portare la nostra tradizione fuori e riportare innovazione a casa”. A settembre partiranno corsi di preparazione al test d’ingresso (ricordiamo che l’ammissione al Corso è a numero programmato, sono disponibili 20 posti) che si terranno l’11 il 12 e il 13 settembre: “Sono corsi molto utili che vertono su due esami teorici, uno a carattere scientifico e uno artistico, e in una prova pratica di manualità”.
Valentina Orellana
pratica con quello che sarà il loro futuro lavoro, cogliendo anche quelle problematiche burocratiche, la questione dei fondi o altri aspetti pratici, c’è anche il beneficio per gli enti con i quali interveniamo. Sono spesso loro infatti che ci chiamano per chiedere un nostro intervento per manutenzione o restauro di opere d’arte”. Tra le convenzioni attive quella con l’Ente Mostra d’Oltremare, “dove sono stati prelevati e portati, presso il laboratorio di affreschi e lapidei dei colleghi Giangiotto Borrelli e Monica Martelli Castaldi, i mosaici dell’Arena Flegrea bisognosi di restauro e ricomposizione”, spiega il docente.
Importante anche la convenzione con il Museo Archeologico “che ci ha permesso di lavorare su dei sarcofagi egizi in legno del periodo dal X al II sec. a.C.”. Ancora, il cantiere a Sant’Anna dei Lombardi e le due importanti tele seicentesche del Museo di San Martino “che abbiamo accolto di recente nel laboratorio di tele, grazie alla collaborazione con il Polo Museale della Campania, la collaborazione della Soprintendenza ai Beni Archeologici e Paesaggistici della Provincia di Napoli e il Nucleo di Tutela delle opere d’arte di S. Martino. Le due tele, sequestrate alla criminalità organizzata, giacevano nei depositi di Castel S. Elmo, ora saranno oggetto di tesi di laurea, restaurate e restituite alla collettività: questo dà un valore aggiunto al nostro lavoro, offrendo anche un risvolto sociale”. Non va dimenticata la collaborazione con l’Arcidiocesi di Padre Eduardo Parlato e la nuova convenzione con il Museo delle Arti Sanitarie dell’ASL Na1: “per la manutenzione di oggetti medici e altre opere che coinvolgerà tre laboratori – spiega Rossi – Il nostro patrimonio
artistico ha bisogno di una continua manutenzione, quello che manca sono proprio i fondi per la manutenzione ordinaria. Ad esempio, nella Villa Comunale ci sono tantissime statue che avrebbero bisogno di intervento: basterebbe poco per far nascere un cantiere didattico permanente”. Sono, ben 450 le ore di pratica tra attività di laboratorio e lavoro in cantiere previste per gli iscritti ad un Corso di Laurea che rilascia il titolo abilitante alla professione di restauratore. Attività sul campo a parte, tante anche le conferenze e gli aggiornamenti proposti. Qualche esempio recente: “La presenza, durante quest’ultimo semestre, del prof. Richard Wolbers, chimico emerito della University of Delaware Art Insitute, che per primo ha proposto metodi innovativi e non invasivi nel campo del restauro. È stato per i nostri ragazzi un momento molto emozionante”. Sono stati promossi, inoltre, in collaborazione con la Sovrintendenza a Palazzo Reale, “una serie di incontri sui restauri fatti nell’ultimo quarto del ‘900 e sugli errori commessi anche rispetto ad un metodo che sembrava consolidato”. Per settembre è in programma un convegno organizzato dalla prof.ssa Paola Cennamo “sugli aspetti scientifico-chimici del restauro, con intervento di docenti da diversi Atenei ma ancora in fase di definizione”. Una buona notizia: saranno presto disponibili delle borse di studio,
“siamo stati valutati positivamente per un finanziamento della Regione Campania per ‘Percorsi di formazione volti all’orientamento e alle professioni’ presentato insieme all’Ordine degli Architetti, e speriamo di ottenere a breve l’assegnazione di borse di studio per i giovani laureandi”. Poche, invece, ancora le partenze per l’Erasmus, altro aspetto sul quale si punta molto: “Purtroppo l’Erasmus viene poco finanziato e i ragazzi, anche se partecipano albando, poi non partono. È invece fondamentale svolgere un’esperienza all’estero, utile sia dal punto di vista della crescita personale, che per incontrare e scambiare informazioni e tecniche con realtà diverse dalla nostra. Possiamo portare la nostra tradizione fuori e riportare innovazione a casa”. A settembre partiranno corsi di preparazione al test d’ingresso (ricordiamo che l’ammissione al Corso è a numero programmato, sono disponibili 20 posti) che si terranno l’11 il 12 e il 13 settembre: “Sono corsi molto utili che vertono su due esami teorici, uno a carattere scientifico e uno artistico, e in una prova pratica di manualità”.
Valentina Orellana