Crisi nel Consiglio degli Studenti

E’ da un po’ di tempo che si rincorrono voci di crisi nel Consiglio degli Studenti dell’Università Parthenope. Due dei nove rappresentanti dell’associazione Tempi nuovi- Confederazione, maggioranza su un numero totale di quindici consiglieri, hanno infatti lasciato il gruppo di appartenenza, avvicinandosi all’Unione degli Universitari. Secondo Cost-Sui generis, lo scenario si capovolge, con una ex maggioranza che adesso ha 7 consiglieri su 15 totali. “Dall’inizio di febbraio non viene convocato il consiglio degli studenti”, dice Gian Luca Terracciano, consigliere del Cost-Sui generis, “è evidente che con una maggioranza spaccata si teme di convocarlo. Probabilmente ci sono delle remore da parte del presidente, che forse ha paura di perdere la sua carica. Intanto però il lavoro del Consiglio è bloccato, mentre bisognerebbe discutere di questioni importanti come l’approvazione della carta dei diritti degli studenti e la carta dei servizi Adisu. Ci sono inoltre i problemi della didattica su cui confrontarsi, come il prossimo accorpamento di alcuni esami per la facoltà di Economia. Non possiamo continuare a restare immobili”. La soluzione che i rappresentanti hanno pensato di adottare è prevista da una regola precisa. Si tratta di presentare una richiesta all’Ufficio Affari Generali, firmata da almeno due terzi dei consiglieri, per convocare direttamente il Consiglio. “Entro dieci giorni dalla data del protocollo il presidente dovrà convocare il Consiglio, per il giorno da noi indicato nella richiesta oppure, se ritiene che ci sia particolare urgenza, anche in una data più ravvicinata”, spiega Terracciano. La data prescelta dai consiglieri firmatari è il prossimo 22 maggio. Il primo punto all’ordine del giorno sarà la verifica della maggioranza. “Se Russo è un presidente responsabile, rassegnerà le dimissioni prima che gliele chiediamo noi”, precisa. Aldo Russo preferisce non replicare per adesso, e non si esprime né sulla vicenda dell’uscita di Rocco Anio Iannuzziello e di Giuseppe Giannasio da Tempi Nuovi-Cds, né sull’eventualità delle sue dimissioni.
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