Alla Federico II è iniziato il corso gratuito di formazione sul Business Plan che si terrà tutti i pomeriggi, sino al 26 giugno, alla Sala Convegni in via Cortese. Le lezioni si pongono l’obiettivo di aiutare i gruppi partecipanti alla quarta edizione della Start Cup a preparare il piano della propria idea imprenditoriale. I docenti non sono solo professori tradizionali ma esperti d’impresa, professionisti, consulenti e dirigenti d’azienda. Quest’anno saliranno in cattedra Antonio Falconio, Bruno Iaccarino, Luigi Santaniello, Fabrizio Jamma, il direttore della Start Cup Michele Raffa e Costantino Formica, docente di Economia e organizzazione aziendale ad Ingegneria nonché Presidente del Cesvitec, che si occuperà del primo modulo di lezioni introduttive. “Illustrerò le caratteristiche dell’impresa e dell’idea imprenditoriale, – afferma il professor Formica – mostrerò le diverse tipologie del mercato, mi soffermerò sulle tecniche per analizzare la concorrenza e per rimanere competitivi sul mercato, per approdare infine alla struttura del Business Plan”.
Dei trenta iscritti finora al corso, una metà proviene dal Polo delle Scienze e delle Tecnologie e l’altra metà dal Polo Umanistico e da quello delle Scienze e della Vita. Un terzo dei partecipanti è costituito da studenti, un terzo da laureati, un terzo da ricercatori.
“I progetti aumentano anno dopo anno, mentre invece il numero delle iscrizioni individuali è diminuito rispetto a quello della prima edizione – afferma il professor Raffa – perché negli ultimi anni alcune Facoltà hanno organizzato corsi per redigere un Business Plan. Ad Ingegneria, per esempio, il corso di Gestione dello sviluppo imprenditoriale garantisce agli studenti ben nove crediti e può vantare circa 200 frequentanti. Chi ha seguito quelle lezioni può partecipare alla Start Cup ma non ha bisogno di seguire”.
Al prof. Raffa va dunque il merito di aver stimolato la crescita della cultura imprenditoriale nell’Università. Tra gli effetti di questa operazione vi è stata anche la trasformazione dei criteri di costituzione dei gruppi partecipanti. “Sono ormai composti da persone con competenze differenti – sostiene – e spesso si dotano fin dall’inizio di consulenti che li aiutano a valutare la fattibilità dei loro progetti”.
Chi ha un’idea imprenditoriale ma non può frequentare quest’anno può, inoltre, essere affiancato da un tutor individuale che lo aiuta a giudicare se la sua proposta può avere una prospettiva. Chi lo desidera può chiedere incontri individuali informali con un esperto messo a disposizione dal Sanpaolo Banco di Napoli, un professionista specializzato nell’individuare la forza di un’idea.
Tra i presenti al corso vi sono, dunque, coloro che non hanno già un’organizzazione imprenditoriale, un investimento iniziale e soprattutto non hanno dimestichezza col Business Plan.
Dei trenta iscritti finora al corso, una metà proviene dal Polo delle Scienze e delle Tecnologie e l’altra metà dal Polo Umanistico e da quello delle Scienze e della Vita. Un terzo dei partecipanti è costituito da studenti, un terzo da laureati, un terzo da ricercatori.
“I progetti aumentano anno dopo anno, mentre invece il numero delle iscrizioni individuali è diminuito rispetto a quello della prima edizione – afferma il professor Raffa – perché negli ultimi anni alcune Facoltà hanno organizzato corsi per redigere un Business Plan. Ad Ingegneria, per esempio, il corso di Gestione dello sviluppo imprenditoriale garantisce agli studenti ben nove crediti e può vantare circa 200 frequentanti. Chi ha seguito quelle lezioni può partecipare alla Start Cup ma non ha bisogno di seguire”.
Al prof. Raffa va dunque il merito di aver stimolato la crescita della cultura imprenditoriale nell’Università. Tra gli effetti di questa operazione vi è stata anche la trasformazione dei criteri di costituzione dei gruppi partecipanti. “Sono ormai composti da persone con competenze differenti – sostiene – e spesso si dotano fin dall’inizio di consulenti che li aiutano a valutare la fattibilità dei loro progetti”.
Chi ha un’idea imprenditoriale ma non può frequentare quest’anno può, inoltre, essere affiancato da un tutor individuale che lo aiuta a giudicare se la sua proposta può avere una prospettiva. Chi lo desidera può chiedere incontri individuali informali con un esperto messo a disposizione dal Sanpaolo Banco di Napoli, un professionista specializzato nell’individuare la forza di un’idea.
Tra i presenti al corso vi sono, dunque, coloro che non hanno già un’organizzazione imprenditoriale, un investimento iniziale e soprattutto non hanno dimestichezza col Business Plan.
I primi progetti
“L’edilizia in senso innovativo, come un servizio e non come un’impresa” è la proposta del gruppo Arching che già nel nome riassume il connubio tra architettura ed ingegneria che i tre componenti del gruppo intendono realizzare. Due ingegneri ed una matematica hanno notato che, quando si indice una gara d’appalto, spesso sorgono problemi perché ai tecnici viene a mancare il feedback da parte dei committenti. “In questo modo ci si accorge degli errori solo in corso d’opera – afferma Alessandro Piantadosi, ingegnere elettronico 37enne, iscritto alla seconda laurea in Ingegneria gestionale – A svolgere il compito di Direttore dei lavori e di progettista sarebbe bene che fosse la stessa persona, ma questo non accade quasi mai. Anche nelle ristrutturazioni non vi è mai qualcuno che ricontrolla il lavoro dei tecnici”. L’idea del gruppo Arching è quindi quella di costituire una società di servizi per contattare direttamente le ditte costruttrici, proporre loro delle offerte, fornire dunque un servizio sia ai condomini sia ai privati, ma soprattutto riformulare le modalità di approccio al lavoro.
Orizzonti della scienza è, invece, il nome che hanno scelto per il proprio progetto tre amici che condividono la passione per la divulgazione scientifica. Aldo Gianoli, ingegnere elettronico di 39 anni, Silvio Pagliara, biochimico di un anno più giovane e Guido Saccone 28 anni, laureato in Ingegneria chimica, sostengono di nutrire poche speranze di vincere la Start Cup, ma intendono la competizione “come una palestra per testare cosa voglia dire metter su una società”. I tre professionisti non vogliono farsi illusioni, tuttavia il loro sogno è quello di “aprire un’agenzia rivolta a fornire contenuti scientifici alle testate e a coadiuvare nell’attività di divulgazione i centri di ricerca”. Il progetto illustrato dall’ing. Gianoli è articolato ed ambizioso e risente della formazione specifica di due dei tre componenti del gruppo che hanno frequentato il Master di Comunicazione e Divulgazione Scientifica organizzato dalla Federico II.
Quattro giovanissimi informatici guidati dal professor Mario Guarracino, che insegna Sistemi operativi al Corso di Laurea in Matematica, hanno presentato il “Data WareHouse, un innovativo sistema di supporto alle decisioni”. Così Valentina Bianco, 22 anni, definisce la banca dati che vorrebbe realizzare. “Non è un semplice database – interviene la venticinquenne Luisa Ceneri – poiché non si limita semplicemente a fornire dati, ma traccia fenomeni”. “E’ un sistema molto flessibile che permette un’interrogazione più veloce – aggiunge Ciro Attanasio, 23 anni – perché i dati sono aggregati e storicizzati”.
Ma c’è anche chi ha deciso di frequentare il corso pur non avendo già un progetto da proporre.
Orizzonti della scienza è, invece, il nome che hanno scelto per il proprio progetto tre amici che condividono la passione per la divulgazione scientifica. Aldo Gianoli, ingegnere elettronico di 39 anni, Silvio Pagliara, biochimico di un anno più giovane e Guido Saccone 28 anni, laureato in Ingegneria chimica, sostengono di nutrire poche speranze di vincere la Start Cup, ma intendono la competizione “come una palestra per testare cosa voglia dire metter su una società”. I tre professionisti non vogliono farsi illusioni, tuttavia il loro sogno è quello di “aprire un’agenzia rivolta a fornire contenuti scientifici alle testate e a coadiuvare nell’attività di divulgazione i centri di ricerca”. Il progetto illustrato dall’ing. Gianoli è articolato ed ambizioso e risente della formazione specifica di due dei tre componenti del gruppo che hanno frequentato il Master di Comunicazione e Divulgazione Scientifica organizzato dalla Federico II.
Quattro giovanissimi informatici guidati dal professor Mario Guarracino, che insegna Sistemi operativi al Corso di Laurea in Matematica, hanno presentato il “Data WareHouse, un innovativo sistema di supporto alle decisioni”. Così Valentina Bianco, 22 anni, definisce la banca dati che vorrebbe realizzare. “Non è un semplice database – interviene la venticinquenne Luisa Ceneri – poiché non si limita semplicemente a fornire dati, ma traccia fenomeni”. “E’ un sistema molto flessibile che permette un’interrogazione più veloce – aggiunge Ciro Attanasio, 23 anni – perché i dati sono aggregati e storicizzati”.
Ma c’è anche chi ha deciso di frequentare il corso pur non avendo già un progetto da proporre.
Il Business Plan
“Si sente tanto parlare di Business Plan! – esclama Carla Visone, una studentessa di Economia di 24 anni – E’ ormai indispensabile imparare a redigerli per proporre un’idea imprenditoriale e per riuscire ad accedere ai fondi”. Carla non è affatto certa di voler diventare un’imprenditrice, ma sa che “anche molti studi di commercialisti si occupano di revisione e di organizzazione di Business Plan per cui, se si aspira a farsi assumere, è bene presentarsi al colloquio avendo già delle conoscenze”.
Molto varie sono dunque le motivazioni di chi partecipa al corso. Esso, infatti, si rivolge non solo a coloro che sono già iscritti o intendono iscriversi alla Start Cup ‘06, ma a tutti coloro che vogliono acquisire una base di conoscenze per realizzare un’idea imprenditoriale o sono semplicemente interessati a confrontarsi con le opportunità e le problematiche dell’imprenditorialità.
Per i corsisti, cui viene fornito gratuitamente il materiale delle lezioni da scaricare da Internet, è stato anche organizzato un incontro a Città della Scienza con i partecipanti delle edizioni precedenti della Start Cup che sono riusciti a concretizzare le proprie idee ed a trasformarle in progetti di successo.
“Fare impresa è impegnativo ma provarci conviene sempre – sostiene Raffa con convinzione – L’acquisizione di una mentalità orientata al progetto è ciò che nella nostra realtà fa la differenza”. Il professor Raffa assicura di non aver conosciuto persone che si sono pentite di aver partecipato al corso. “Anche tra coloro che non sono riusciti ad arrivare alla fase finale, nessuno si è mai lamentato di aver perso tempo. Alcuni hanno ritentato con successo l’anno successivo”.
Il premio per le migliori imprese imprenditoriali in Campania può, infatti, vantare dal 2003 ad oggi 600 partecipanti, 180 idee d’impresa, 54 Business Plan presentati, 3 Spin-off e 4 imprese che sono già sul mercato.
L’appuntamento per la premiazione dei vincitori a livello locale è il 25 ottobre, mentre a dicembre si svolgerà ad Udine la finale nazionale a cui prenderanno parte 18 Università italiane. Per i vincitori ci sarà la possibilità di proseguire il torneo competendo con altre 33 Università europee.
(M.P.)
Molto varie sono dunque le motivazioni di chi partecipa al corso. Esso, infatti, si rivolge non solo a coloro che sono già iscritti o intendono iscriversi alla Start Cup ‘06, ma a tutti coloro che vogliono acquisire una base di conoscenze per realizzare un’idea imprenditoriale o sono semplicemente interessati a confrontarsi con le opportunità e le problematiche dell’imprenditorialità.
Per i corsisti, cui viene fornito gratuitamente il materiale delle lezioni da scaricare da Internet, è stato anche organizzato un incontro a Città della Scienza con i partecipanti delle edizioni precedenti della Start Cup che sono riusciti a concretizzare le proprie idee ed a trasformarle in progetti di successo.
“Fare impresa è impegnativo ma provarci conviene sempre – sostiene Raffa con convinzione – L’acquisizione di una mentalità orientata al progetto è ciò che nella nostra realtà fa la differenza”. Il professor Raffa assicura di non aver conosciuto persone che si sono pentite di aver partecipato al corso. “Anche tra coloro che non sono riusciti ad arrivare alla fase finale, nessuno si è mai lamentato di aver perso tempo. Alcuni hanno ritentato con successo l’anno successivo”.
Il premio per le migliori imprese imprenditoriali in Campania può, infatti, vantare dal 2003 ad oggi 600 partecipanti, 180 idee d’impresa, 54 Business Plan presentati, 3 Spin-off e 4 imprese che sono già sul mercato.
L’appuntamento per la premiazione dei vincitori a livello locale è il 25 ottobre, mentre a dicembre si svolgerà ad Udine la finale nazionale a cui prenderanno parte 18 Università italiane. Per i vincitori ci sarà la possibilità di proseguire il torneo competendo con altre 33 Università europee.
(M.P.)