In ogni comunità che si rispetti ci sono regole non scritte che consentono la civile convivenza. Sono regole semplici, dettate dal buon senso e dall’educazione, di cui ciascun individuo dovrebbe farsi portatore per il rispetto di se stesso e degli altri. Quando, però, non vengono applicate è necessario fare in modo che ciò avvenga. Così ad Economia la Preside Clelia Mazzoni, d’accordo con i rappresentanti degli studenti, ha stilato un decalogo su come ci si deve comportare in Facoltà: non buttare né cicche né carte per terra, non sprecare carta e sapone nei bagni, evitare di parcheggiare auto e moto davanti l’ingresso, rispettare piante e aiuole. “Si tratta di una serie di regole concordate con la Preside per sensibilizzare i ragazzi a mantenere lo stabile nelle migliori condizioni possibili”, spiega Rosario Lebbioli, rappresentante degli studenti. Nella sede “sono state realizzate aiuole, installati cestini per la raccolta dei rifiuti e delle cicche di sigarette, nei bagni c’è carta igienica e sapone”, tutti materiali acquistati con “fondi destinati alla Facoltà”, dice Lebbioli che sottolinea: “vivo più in Facoltà che a casa. Tengo molto a questa sede e vorrei che lo stesso fosse anche per i ragazzi che, come me, trascorrono tanto tempo tra queste mura”.
L’iniziativa ha suscitato pareri discordanti. C’è chi non ha gradito la distribuzione del decalogo, come Rosa. Per lei “non erano necessarie regole scritte; se ci vengono date delle regole è opportuno che la Facoltà ci offra i servizi che ci spettano”. “I raccoglitori per le cicche li hanno messi stamattina” e “carta igienica nei bagni non l’ho mai trovata”, lamenta la studentessa che denuncia anche altri disservizi: “La biblioteca rimane aperta fino alle 13.30 e, dato che lì bisogna rispettare il silenzio, non abbiamo la possibilità di formare gruppi di studio perché non abbiamo aule a disposizione”. Uno spazio-studio si trova al primo piano “ma è un atrio-corridoio”. Problemi anche con la mensa perché “bisogna recarsi presso l’Adisu a Caserta per caricare la scheda”. Per Rosa, insomma, le mancanze tra studenti e Facoltà sono reciproche. “Le regole non venivano rispettate, non vengono rispettate e non lo saranno”, è il drastico parere di Rosaria Ciaramella. “Gli studenti sostano i motorini davanti al portone per non pagare un’ora di parcheggio a dispetto dei dieci minuti che si fermano in Facoltà”, mentre “in aula ci si appoggia sui termosifoni perché in alcune aule siamo in troppi e non ci sono posti a sedere per tutti”, giustifica Rosaria. Più diplomatica Rosa Ferrara che commenta: “Quando ho visto il decalogo la prima cosa che mi sono chiesta è stata: ‘Siamo alle elementari?’, ma subito dopo ho realizzato che alcuni studenti, nonostante siano trentenni, hanno ancora bisogno di regole scritte. Quelle inserite nel decalogo sono regole civiche, di educazione, che ciascuno di noi dovrebbe possedere. Rosa apprezza il lavoro della Preside che “è molto vicina a noi studenti”. Raffaella Di Caterino condivide l’idea del decalogo. “Sono favorevole all’iniziativa – commenta – Se ci fosse più rispetto per la Facoltà la si vivrebbe meglio”. “Se è stato stilato il decalogo, vuol dire che la Preside l’ha reputato necessario”, aggiunge Raffaella. Per lei “da quando la Preside è entrata in carica ci sono stati diversi miglioramenti”; uno di questi riguarda la modifica dei piani di studio che entreranno in vigore dal prossimo anno accademico: “Prima i curricula erano un insieme di materie. Ora, invece, ogni percorso è ben definito”.
Barbara Leone
L’iniziativa ha suscitato pareri discordanti. C’è chi non ha gradito la distribuzione del decalogo, come Rosa. Per lei “non erano necessarie regole scritte; se ci vengono date delle regole è opportuno che la Facoltà ci offra i servizi che ci spettano”. “I raccoglitori per le cicche li hanno messi stamattina” e “carta igienica nei bagni non l’ho mai trovata”, lamenta la studentessa che denuncia anche altri disservizi: “La biblioteca rimane aperta fino alle 13.30 e, dato che lì bisogna rispettare il silenzio, non abbiamo la possibilità di formare gruppi di studio perché non abbiamo aule a disposizione”. Uno spazio-studio si trova al primo piano “ma è un atrio-corridoio”. Problemi anche con la mensa perché “bisogna recarsi presso l’Adisu a Caserta per caricare la scheda”. Per Rosa, insomma, le mancanze tra studenti e Facoltà sono reciproche. “Le regole non venivano rispettate, non vengono rispettate e non lo saranno”, è il drastico parere di Rosaria Ciaramella. “Gli studenti sostano i motorini davanti al portone per non pagare un’ora di parcheggio a dispetto dei dieci minuti che si fermano in Facoltà”, mentre “in aula ci si appoggia sui termosifoni perché in alcune aule siamo in troppi e non ci sono posti a sedere per tutti”, giustifica Rosaria. Più diplomatica Rosa Ferrara che commenta: “Quando ho visto il decalogo la prima cosa che mi sono chiesta è stata: ‘Siamo alle elementari?’, ma subito dopo ho realizzato che alcuni studenti, nonostante siano trentenni, hanno ancora bisogno di regole scritte. Quelle inserite nel decalogo sono regole civiche, di educazione, che ciascuno di noi dovrebbe possedere. Rosa apprezza il lavoro della Preside che “è molto vicina a noi studenti”. Raffaella Di Caterino condivide l’idea del decalogo. “Sono favorevole all’iniziativa – commenta – Se ci fosse più rispetto per la Facoltà la si vivrebbe meglio”. “Se è stato stilato il decalogo, vuol dire che la Preside l’ha reputato necessario”, aggiunge Raffaella. Per lei “da quando la Preside è entrata in carica ci sono stati diversi miglioramenti”; uno di questi riguarda la modifica dei piani di studio che entreranno in vigore dal prossimo anno accademico: “Prima i curricula erano un insieme di materie. Ora, invece, ogni percorso è ben definito”.
Barbara Leone