Diritto Commerciale e del Lavoro, le prove che provocano più ansia

Continuano e si intensificano i colloqui di integrazione per gli studenti di Giurisprudenza che hanno optato per il passaggio interno dal vecchio al nuovo ordinamento (29 esami). Superati i dubbi sullo svolgimento e qualche problema organizzativo iniziale, i colloqui vanno avanti a cadenza settimanale (ogni giovedì, nel mese di febbraio), e gli studenti vengono convocati in ordine di presentazione della domanda, mentre, sul sito di Facoltà (www.giurisprudenza.uniparthenope.it), è stata pubblicata una griglia contenente i nominativi degli allievi, i crediti/debiti in corrispondenza per ognuno e il numero di colloqui da sostenere, che dovrebbe rendere i calcoli più semplici a tutti. “Ho sostenuto già dieci colloqui – afferma Gabriele, originario di Nola – mi manca solo quello di Diritto commerciale, che non ho passato. Mi ero preparato sui principi generali, ma il prof. Ciro Caccavale entra molto nello specifico”. In ogni caso, Gabriele pensa di aver fatto la scelta giusta optando per il passaggio al nuovo ordinamento: “Il numero degli esami è diminuito: alcuni sono stati eliminati come Diritto Agrario, altri sono stati accorpati e, di conseguenza, il programma è più breve”. Della stessa opinione Marco, 22 anni di Nola, iscritto al quarto anno: “Prima mi mancavano venti esami alla laurea. Con il passaggio al nuovo ordinamento, sono ridotti a dodici. Non sono stato ancora convocato, ma immagino che dovrò sostenere nove o dieci colloqui e, da quanto mi hanno riferito i miei colleghi, i più difficili sono Diritto commerciale e Diritto del lavoro”. Entrambi i ragazzi giungono a Monte di Dio utilizzando vari mezzi pubblici. “Abitavamo a quattro passi dalla Facoltà a Nola, – dicono – è scomodo arrivare fin qui, ma ne vale la pena: la struttura è veramente bella”. Rosalba, 25 anni, di Palma Campania, è al suo decimo colloquio: quello di Diritto commerciale. “Sono molto in ansia, perché è come un vero e proprio esame. Il docente è davvero esigente, – dice – gli altri nove colloqui, tra cui materie impegnative come Diritto penale e Diritto civile, sono andati tutti bene: i professori hanno comunicato, sul sito internet, la parte del programma che dovevamo ripetere o approfondire e, durante i colloqui, si sono attenuti alle indicazioni”. Rosalba è un po’ pentita della propria scelta: “All’inizio, ho pensato che il passaggio fosse conveniente, ci avevano persino comunicato che avrebbero abbonato tre crediti, ma non è stato così. Anzi, non è possibile svolgere più di cinque colloqui in una giornata”. L’organizzazione, anche per la pubblicazione delle griglie, risulta più efficiente. “Non avevano distribuito gli statini – dice Giovanna Romano, iscritta all’ultimo anno, di Cicciano – adesso, invece, si svolge tutto in maniera più ordinata. Personalmente, mi restano altri tre colloqui (ne ho sostenuti altrettanti tre), tra cui Diritto commerciale”. Qualcuno manifesta segni di stanchezza. “Dovevano essere solo formalità – sottolinea Claudia, al terzo anno – invece alcuni docenti rendono il tutto più complicato. A parte Diritto commerciale, anche Diritto del lavoro, con il prof. Marco Esposito, e Diritto costituzionale, con la prof.ssa Paola Mazzina, non sono proprio una passeggiata. Al contrario, potrebbero essere un po’ più elastici e non pretendere una preparazione completa”. Nessun ostacolo per la prova di Inglese. “La docente chiede di presentarci e parlare un po’ di noi, non è complicato”, sostengono in tanti. “Con un po’ di studio, i colloqui si passano, e i professori sono abbastanza disponibili”, ne è sicura Lucrezia Gersone, di Portici, che ne deve sostenere ben undici, soddisfatta della nuova sede della Facoltà. “Ho seguito i corsi un anno a Torre Annunziata e due a Nola. Finalmente mi avvicino un po’, anche se Monte di Dio non è proprio una zona centrale”. 
Difficoltà con i 
trasporti per gli 
studenti del nolano 
Diversi i nolani che, per essere puntuali, utilizzano l’auto per recarsi in Facoltà. “Devo sostenere tre colloqui e, visto che la Circumvesuviana taglia molte corse ultimamente, ho chiesto a mia madre di accompagnarmi – spiega Tonia, iscritta al terzo anno – una volta arrivate, non abbiamo trovato l’ombra di un parcheggio, abbiamo dovuto lasciare l’auto in un garage privato al costo di tre euro l’ora. In Facoltà, pronta per il colloquio di Diritto amministrativo, alle 11.20 il docente ancora non è arrivato”. Il problema dei trasporti accomuna gran parte della platea studentesca di Giurisprudenza. “Arrivo da Nola – dice Nicola, che sogna di diventare presto un avvocato – la struttura è bella, non c’è che dire, ma è lontana. Per venire qui, devo mettere in conto spese di vitto e trasporto. Non nascondo che ciò pesa sul budget della mia famiglia. Ho altre due sorelle universitarie. Intanto, ho sostenuto Diritto penale e Diritto costituzionale, sono andati bene entrambi”. Qualcuno pensa già al dopo. “Sono stata convocata ieri, tramite l’avviso in bacheca pubblica – racconta Debora, originaria di Sirignano – per i miei ultimi tre colloqui (nel complesso, ne ho sostenuti sette): Inglese, Diritto internazionale e Diritto dell’Unione europea. In seguito, avremo la strada spianata: il numero degli esami è diminuito, i programmi sono più brevi e, dovendo presentarci meno volte in seduta d’esame, non sentiremo lo stress e la pressione psicologica di prima”. Anche Elisa, 25 anni, non vede l’ora di terminare. “Mi mancano due esami alla laurea – dice – e dopo voglio provare il concorso come commissario di Polizia. Ho sostenuto il colloquio di Diritto civile e devo dire che non è stato poi complicato, basta ripetere ciò che indicano i docenti”. C’è anche chi, in debito di un solo credito, si trova a dover sostenere una prova. “Secondo il vecchio ordinamento, l’esame di Diritto amministrativo, che avevo già superato, era da nove crediti – dice Rosajenny Franzisa, al quarto anno, di S. Gennaro Vesuviano – adesso è da dieci crediti. Quindi dovrò presentarmi al colloquio solo per acquisire un credito. Personalmente, non sono dell’idea che le cose vadano regalate, ma forse si poteva trovare una soluzione diversa per casi come il mio”.
Maddalena Esposito
- Advertisement -




Articoli Correlati