Diritto Penale: attenzione, non basta la dispensa

Cambio di rotta agli esami di Diritto Penale cattedra del prof. Bruno Assumma. Se fino a qualche mese fa gli studenti consideravano la prova ‘facile’ e ‘sicura’, gli esami di novembre hanno smentito questa tendenza. “Parlare troppo fa male – commenta Melania Giglio, studentessa al IV anno – In questi anni la cattedra è sempre stata ritenuta buona e tranquilla. Molti sostenevano bastasse lo studio della dispensa per superare la prova. In realtà non è mai stato così e queste false voci di corridoio hanno inasprito il docente ed i collaboratori”. “Sono reduce della sessione di novembre – afferma Giancarlo Laporta – e tutta questa tranquillità non l’ho avvertita in sede d’esame. Anzi, i voti sono stati bassi e sulla camicia dove ho firmato ho scorto anche delle bocciature. Le domande che mi sono state poste erano minuziose, non credo che sia sufficiente studiare dalla dispensa”. Ridimensiona il tutto Ludovica Marrone: “C’ero anche io alla prova di novembre – spiega la studentessa che sta preparando l’esame per gennaio – I collaboratori sono esigenti ma hanno chiesto proprio l’abc del diritto penale. Se non si conosce quello, allora meglio non presentarsi. La cattedra è diventata più dura ma molti studenti, fidandosi delle voci di corridoio, hanno studiato praticamente solo dalla dispensa. Così poi è normale che si viene bocciati”. Michele Morlando spiega come si svolge la prova: “A me è andata bene perché ero preparato sugli articoli. I collaboratori del professore ci tengono moltissimo agli articoli del Codice. È da lì che partono. Prima si affrontano gli argomenti in generale. Poi arrivano domande minuziose e descrizioni dettagliate. Un consiglio: fare tanti
collegamenti, così si evitano le domande da parte dei collaboratori”. Alti e bassi anche agli esami di Diritto Commerciale, cattedra della prof.ssa Marilena Rispoli. “Dalla preparazione che pensavo di avere – dice Lucia Amato – mi aspettavo molto di più. Invece ho ottenuto un voto basso che farà diminuire la mia media. Riconosco che Commerciale è un esamone, ma speravo in meglio. Soprattutto perché mi avevano riferito che la cattedra non era male”. “Questa cattedra è stata un po’ sfortunata durante l’ultimo anno – dichiara Luciano Alboretti – Abbiamo avuto la supplenza momentanea del prof. Miola e i programmi è come si fossero mescolati. Alla fine non abbiamo capito nulla e sostenere l’esame con assistenti diversi credo ci abbia penalizzato”. Non la pensa in questo
modo Amanda Catuozzo: “Commerciale ha le sue complessità insite negli argomenti trattati – precisa la studentessa – Un docente può fare in minima parte la differenza ma poi il programma resta tosto. Se non si va a Ricevimento, l’esame non si supera facilmente. Parlo per esperienza personale, ho ripetuto la prova tre volte cambiando quindi, per effetto della rotazione, due cattedre. Ora sono riuscita a prendere l’esame perché ho cambiato metodo di studio, ma sono anche quasi due anni che prendo e lascio la disciplina”. Un po’ di confusione
regna fra le matricole dello scorso anno. “Sono alle prese con Privato – ammette Annalisa Siviero – Ho seguito i corsi del secondo semestre e in contemporanea preparavo Privato per novembre. Questa confusione fra primo e secondo anno mi ha distrutto. Alla fine non ce l’ho fatta e sosterrò l’esame a gennaio, rimandando di 20 giorni
le altre prove dell’anno in corso”. “Il prof. Enrico Quadri è una leggenda – afferma Giordano Andiriveni – Sostenere l’esame con questa cattedra è pari quasi a laurearsi. Fra tutte, questa è la più temuta, quella che miete più vittime, ed è normale approcciarsi alla prova solo quando si è sicuri. Per fortuna l’esame è andato bene altrimenti non sapevo proprio da dove iniziare il secondo anno. Ho tantissimi colleghi che sono rimasti indietro. Alcuni hanno lasciato gli studi, altri sperano in un miracolo”.
Susy Lubrano
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