Dopo tre infortuni alle spalle e interventi chirurgici, Vincenzo Lizzi torna sul ring e vince l’oro

Per metà calabrese, per metà napoletano. Un ‘oriundo’ del CUS Napoli si riconferma pugile d’oro ai Campionati Nazionali Universitari. Dopo aver conquistato il gradino più alto del podio l’anno scorso a Catania, Vincenzo Lizzi, originario di Fuscaldo, in provincia di Cosenza, si riconferma a L’Aquila, esordendo nella categoria 81 chilogrammi dopo una lunga militanza nei 75. Un risultato prestigioso che acquista un significato più intenso se si considera che quelle ai CNU sono state le prime gare ufficiali dopo il triplo infortunio a entrambe le spalle. “Sono tornato a pieno regime a gennaio. I CNU sono stati le prime gare importanti post infortunio. Ho affrontato i periodi di stop sempre con la stessa determinazione. Lo sconforto iniziale è stato massimo, ma da stakanovista ho pensato soltanto al lavoro. Anche dopo l’operazione non mi sono mai fermato, allenandomi con cyclette, corsa e con sedute di fisioterapia. È stato un lavoro duro”. Tre i match disputati in Abruzzo: “soprattutto il primo, contro l’avversario del CUS Milano molto agguerrito, è stata una battaglia dal ritmo molto alto. Ho dovuto spingere sull’acceleratore per vincere”. Cassino e Bolzano le provenienze degli avversari successivi: “gli scontri sono stati molto più tecnici”. Da spettatore guarderà le Universiadi: “con l’amaro in bocca perché il pugilato non è tra gli sport in competizione”. Prossimo obiettivo le olimpiadi militari a novembre per rinverdire un curriculum che al momento annovera, tra le vittorie più belle sul ring, “il titolo europeo giovanile nel 2014 a Zagabria. Lì ho coronato un sogno. Tutti i sacrifici hanno avuto un senso”. I miti da poster in camera: “l’icona è Muhammad Ali, campione dentro e fuori dal ring. Tra gli italiani ricordo Nino Benvenuti che ha dato dimostrazione di come si possa essere atleti a 360 gradi”.
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