È stato pubblicato, con scadenza al sedici giugno, al Suor Orsola Benincasa il bando per le borse messe a disposizione da Erasmus Placement. Il programma permette agli studenti di svolgere un periodo di tirocinio (da tre a sei mesi) presso imprese, centri di formazione e ricerca, e uffici relazioni internazionali di istituti di istruzione superiore, nei ventisette paesi dell’Unione europea, dello Spazio economico europeo e della Turchia. Giulia Perretta, responsabile dell’ufficio Erasmus dell’Ateneo, spiega le caratteristiche del Placement: “portiamo avanti questo progetto da quattro anni, e gli studenti si dimostrano sempre entusiasti dell’esperienza, che ha una doppia valenza, anche rispetto a quella tradizionale dell’Erasmus. È importantissima per il consolidamento del livello linguistico, ma soprattutto da un punto di vista lavorativo: sia per quanto riguarda il curriculum di un giovane che per il bagaglio di esperienza individuale che lo studente ha con sé al suo ritorno”. Per quanto riguarda l’entità della borsa, gli studenti usufruiscono di un contributo comunitario ad hoc, che l’università gli gira, dopo che, ogni anno, l’Agenzia nazionale LLP ha messo a disposizione una certa quantità di posti, a seconda dei fondi ricevuti dall’Unione Europea. “Tre anni fa abbiamo avuto la possibilità di assegnare undici borse, mentre nell’ultimo biennio siamo scesi a sei, a causa della crisi economica che evidentemente ha colpito un po’ tutti in Europa”.
Spagna, Francia, Belgio e Germania sono le mete più gettonate, mentre lo studente “tipo” è di solito quello iscritto alla Laurea Specialistica, anzi piuttosto prossimo alla fine degli studi. “Il cinquanta per cento degli studenti che sceglie di partecipare al Placement ha già svolto un periodo di studi all’estero con l’Erasmus. In ogni caso si tratta di due esperienze molto diverse, perché questa ti catapulta direttamente nel mondo del lavoro, per di più in un paese straniero”. I partecipanti hanno un’ampia possibilità di scelta, per quanto riguarda la destinazione ed il tipo di attività che andranno a svolgere. Allo studente viene infatti data, dall’università, la possibilità di proporre la sede del tirocinio che più gradisce, in aggiunta alle agenzie pubblicitarie, le accademie, le agenzie di comunicazione e gli enti proposti dal Suor Orsola. E’ andata così nel caso di Anna Fenuti, che al Suor Orsola si è appena laureata in Lingue e che solo qualche giorno prima della laurea era tornata da tre mesi di tirocinio a Londra, presso l’Arts tour. “Si tratta di un’agenzia di viaggi che in realtà è anche un piccolo tour operator, che riunisce gli appassionati inglesi di cultura italiana e organizza viaggi, soprattutto nelle città d’arte, ma anche conferenze e iniziative lì sul posto”, racconta Anna che è assolutamente soddisfatta dell’esperienza e si sente di consigliarla a tutti, nonostante – soprattutto per un paese caro come l’Inghilterra – i fondi messi a disposizione non siano stati sufficienti. “È stata un’esperienza bellissima, come esperienza di vita, ma soprattutto per la sua utilità. Ho migliorato tantissimo il livello del mio inglese, ovviamente, perché ho lavorato tutti i giorni, per tre mesi, soltanto con madrelingua, fatta eccezione per la direttrice dell’agenzia che è italiana ma vive a Londra da quarant’anni. E, oltre alla lingua, ho fatto un’esperienza lavorativa che mi ha lasciato moltissimo. Certo l’Inghilterra è molto cara e purtroppo devo dire che i soldi della borsa non mi sono bastati. Ma è una cosa che mi sento di consigliare a tutti, perché è una possibilità di crescita davvero importante e che non avrei potuto avere in altro modo”.
Riccardo Rosa
Spagna, Francia, Belgio e Germania sono le mete più gettonate, mentre lo studente “tipo” è di solito quello iscritto alla Laurea Specialistica, anzi piuttosto prossimo alla fine degli studi. “Il cinquanta per cento degli studenti che sceglie di partecipare al Placement ha già svolto un periodo di studi all’estero con l’Erasmus. In ogni caso si tratta di due esperienze molto diverse, perché questa ti catapulta direttamente nel mondo del lavoro, per di più in un paese straniero”. I partecipanti hanno un’ampia possibilità di scelta, per quanto riguarda la destinazione ed il tipo di attività che andranno a svolgere. Allo studente viene infatti data, dall’università, la possibilità di proporre la sede del tirocinio che più gradisce, in aggiunta alle agenzie pubblicitarie, le accademie, le agenzie di comunicazione e gli enti proposti dal Suor Orsola. E’ andata così nel caso di Anna Fenuti, che al Suor Orsola si è appena laureata in Lingue e che solo qualche giorno prima della laurea era tornata da tre mesi di tirocinio a Londra, presso l’Arts tour. “Si tratta di un’agenzia di viaggi che in realtà è anche un piccolo tour operator, che riunisce gli appassionati inglesi di cultura italiana e organizza viaggi, soprattutto nelle città d’arte, ma anche conferenze e iniziative lì sul posto”, racconta Anna che è assolutamente soddisfatta dell’esperienza e si sente di consigliarla a tutti, nonostante – soprattutto per un paese caro come l’Inghilterra – i fondi messi a disposizione non siano stati sufficienti. “È stata un’esperienza bellissima, come esperienza di vita, ma soprattutto per la sua utilità. Ho migliorato tantissimo il livello del mio inglese, ovviamente, perché ho lavorato tutti i giorni, per tre mesi, soltanto con madrelingua, fatta eccezione per la direttrice dell’agenzia che è italiana ma vive a Londra da quarant’anni. E, oltre alla lingua, ho fatto un’esperienza lavorativa che mi ha lasciato moltissimo. Certo l’Inghilterra è molto cara e purtroppo devo dire che i soldi della borsa non mi sono bastati. Ma è una cosa che mi sento di consigliare a tutti, perché è una possibilità di crescita davvero importante e che non avrei potuto avere in altro modo”.
Riccardo Rosa