“L’Orientale vive di Erasmus, ma scegliere non è mai facile”, esordisce il prof. Sergio Corrado, Delegato della Rettrice per il programma Erasmus+, inaugurando l’incontro informativo per il bando 2016/2017 rivolto ai sei Corsi di Studio afferenti al Dipartimento di Studi Letterari, Linguistici e Comparati che si è tenuto lunedì 1° febbraio presso l’aula 102 di Palazzo Santa Maria Porta Coeli. L’obiettivo degli incontri dipartimentali è fornire una guida utile “per spiegare nel dettaglio come procedere e, in più, stendere un calendario per l’assistenza individuale a ogni singolo studente nell’iter di compilazione della domanda di partecipazione”, sottolinea il docente di Lingua e Letteratura Tedesca. Che prosegue, insieme ad alcuni membri della Commissione Erasmus e Mobilità internazionale – i docenti Marcello Barbato, Guido Maria Cappelli, Maria Centrella, Anna Maria Cimitile, Rosanna Morabito e Giuseppina Notaro – ribadendo i punti in cui bisogna prestare maggiore attenzione: “Il bando è stato ristrutturato, le procedure sono cambiate e anche la domanda è stata semplificata. È necessario indicare tre destinazioni in ordine di preferenza e si verrà selezionati in base alla propria media ponderata (almeno 26/30), poiché non contano più i punteggi relativi al progetto formativo, i quali saranno importanti prima di partire durante la fase del Learning Agreement”. Il progetto formativo dovrà essere approvato da un docente della Commissione, che al rientro accrediterà gli esami sostenuti, in precedenza già giudicati in linea con il piano di studi. “L’analisi del Learning Agreement è un passaggio molto delicato. Non vi riducete all’ultimo momento, perché noi firmiamo solo con i programmi alla mano. Controllate, inoltre, la scadenza prevista dall’Università partner per la consegna del progetto”, mette in evidenza la prof.ssa Rosanna Morabito, docente di Lingua e Letteratura Serbo-Croata.
Inglese I non si può sostenere all’estero
Altre precisazioni della slavista in merito alle novità del bando: “l’esame di Lingua Inglese I non si può sostenere in Erasmus, perché funziona da sbarramento. Non è più previsto il soggiorno per ricerca tesi, che è possibile comunque condurre in via informale, ma non per questo vi saranno rilasciati dei crediti. Si possono sostenere al massimo due esami di Lingua o Letteratura e sospendiamo la regola della propedeuticità. Sulla scorta dell’esperienza pregressa, abbiamo ritenuto opportuno consentire l’integrazione dei crediti esclusivamente per un esame”. Indubbiamente, la scelta della destinazione dovrà tener conto anzitutto delle proprie attitudini personali, ma “non sottovalutate tentativi più periferici – riprende il prof. Corrado – considerando l’ampio spettro di borse di studio offerte. Non bisogna per forza andare in Francia, Germania o Spagna, perché si può studiare bene anche altrove. Sarebbe ingegnoso valutare anche luoghi che non sono direttamente legati alla propria area di studio, ma nei limiti del possibile”. Ad esempio, “mi è capitato che una studentessa di Lingua Cinese avesse optato per Lipsia, perché lì c’è un buon Istituto di Studi sull’Estremo Oriente. Lei non conosceva affatto il tedesco e l’esperienza le è costata un dispendio di tanto tempo ed energie. Dunque, se non avete elementi dell’idioma del posto, eviterei, dato che le lingue non si imparano in due giorni”. D’altro canto, invece, “ho anche visto qui da noi studentesse di germanistica di Atene che non sapevano l’italiano, eppure ce l’hanno fatta”. Inclinazioni personali, consapevolezza delle proprie forze e capacità di dedizione a una lingua straniera sono le prerogative da mettere bene in chiaro per una scelta di successo. Generalmente, tutte le Università ospitanti specificano il livello linguistico richiesto agli studenti in-coming. “Attenzione, però, non è detto che i corsi siano in quella lingua. Alcuni Atenei organizzano, invece, corsi supplementari solo per studenti Erasmus”. Non meno rilevante ai fini della scelta è l’abilità imprenditoriale del luogo. “Sotto questo aspetto, ad esempio, il Lussemburgo – che offre ottimi corsi di germanistica e comparatistica, molti corsi in inglese e Cultural Studies – è molto interessante dal punto di vista occupazionale. Scegliere in base anche alle proprie fantasie lavorative non sarebbe male”. Pertanto, “una buona raccomandazione è quella di leggere attentamente il bando, poi navigare su internet e informarsi sulle città che poco conoscete per scongiurare sorprese spiacevoli. Dopodiché, procedere a uno screening capillare sul sito dell’Università partner che più sembra rispondere alle vostre esigenze. Successivamente, entra in gioco l’assistenza specifica dei docenti”.
Occorre “essere strateghi”
È indispensabile per risultare idonei selezionare solo le borse di studio compatibili con il proprio livello (Triennale, Magistrale, Dottorato). “Dovete essere strateghi in base al numero delle borse e scegliere il livello in cui vi troverete al momento della partenza. Quindi, se siete in procinto di laurearvi e avete intenzione di proseguire gli studi, optate già per una borsa messa a disposizione per i Corsi di Laurea di secondo livello”. A tal proposito, la prof.ssa Maria Centrella, docente di Lingua e Letteratura Francese, consiglia di verificare in anticipo anche i criteri di accesso alle Lauree Magistrali per essere sicuri di possederne i rispettivi requisiti. Dopo aver isolato il livello giusto, occorre discernere l’area (in genere, sono pertinenti i codici 022 Humanities e 023 Languages per le lingue e le letterature straniere) e l’ambito di competenza del docente che ha aperto l’accordo. “Per l’Università di Francoforte, ad esempio, oltre all’accordo di germanistica, ce n’è un altro del prof. Sergio Baldi – docente di Lingua Hausa e Lingue sudanesi – solo per gli African Studies, quindi chiaramente non sarà quello adatto agli studenti di tedesco”, fa presente il prof. Corrado. Prende la parola la prof.ssa Giuseppina Notaro, docente di Letteratura Spagnola, che raccomanda: “prima di stendere il progetto formativo, considerate quali sono i nostri esami che volete sostenere all’estero. Se vi mancano esami di filosofia, non scegliete di conseguenza un accordo per studi filosofici”. Vi sono, inoltre, nell’elenco degli accordi delle note che indicano le restrizioni. “Alcune Università inglesi consentono di sostenere solo esami di italianistica o di Linguistica generale. L’unico modo per sapere preventivamente se, per esempio, a Helsinki si può fare un certo esame di Letteratura è mettersi in contatto tramite mail con il referente accademico dell’Ateneo in questione. In questo, la politica culturale de L’Orientale dimostra assoluta flessibilità. Diverso è il caso dei dottorandi che si inseriscono in progetti di ricerca”. Un’ulteriore considerazione da fare è quella relativa ai mesi di permanenza all’estero. “Non tutti sono disposti a vivere fuori per un anno, anche per una questione di soldi. Se si torna prima, infatti, bisogna restituire parte della borsa”. In seguito alle delucidazioni del prof. Corrado, interviene nuovamente la prof.ssa Morabito: “per la durata del soggiorno fa fede il certificato che vi viene rilasciato dall’Università straniera. Perciò, se vi viene assegnato un contributo anche per un solo giorno in più, dovrete restituire i soldi corrispondenti. Il calcolo preliminare dei mesi non deve avvenire in base alla propria voglia di stare fuori, ma dovete verificare la possibilità di sostenere gli esami che vi servono così da ottenere i crediti necessari per la borsa. Se venite esclusi, la responsabilità è solo vostra”. Tuttavia, “state tranquilli, perché il procedimento di conversione degli esami è molto più empirico di quello che si crede. Sebbene ragionevolmente non esista una precisa equivalenza, è rarissimo che nessuno dei vostri esami non possa corrispondere a quelli presenti nei programmi di insegnamento stranieri. L’Erasmus implica, come in tutto, la necessità di adattamento”, conclude il prof. Guido Maria Cappelli, docente di Letteratura Italiana.
Sabrina Sabatino
Sabrina Sabatino