Un grande flop: la sessione d’esami di settembre (una volta riservata esclusivamente ai laureandi) si è rivelata quasi del tutto inutile per gli studenti. Le prove sono state disertate. Gli studenti ora dovranno attendere il mese di dicembre. “Ho sostenuto Procedura Civile il 20 luglio – racconta Giulia De Biase, iscritta al IV anno – Poi mi sono concessa una pausa, era impensabile studiare con il cervello fuori uso per la stanchezza e con il caldo. Ho ricominciato a fine agosto. Non ho perso tempo, eppure non sono riuscita a sostenere Diritto Pubblico il 13 settembre. Vi ho rinunciato. Così come hanno fatto moltissimi colleghi che hanno prenotato la seduta, ma poi, di fatto, non si sono presentati”. Ora una lunga attesa. “È una grandissima presa in giro. Giurisprudenza ha moltissimi fuori corso – dice Mauro Ambrosino – e con questa organizzazione non si fa altro che incrementarne il numero. Ci sono anch’io nella schiera dei disertori, avrei dovuto sostenere Procedura Penale il 26 settembre ma non mi sentivo pronto. L’estate mi ha fregato. Non siamo ancora abituati all’assenza degli appelli di ottobre e novembre”. Critiche pesanti arrivano da chi avrebbe voluto laurearsi a dicembre e invece ha trovato più di un ostacolo sul cammino a causa delle disposizioni del nuovo Regolamento Didattico. “Fino allo scorso anno – spiega Luigi Orlando – settembre era dedicato a chi come me doveva laurearsi a breve. Poi c’era ottobre che permetteva di dare l’ultimo esame ed arrivare a dicembre con tranquillità. Ora è stato tutto stravolto, nella scorsa sessione sono riuscito a dare solo uno dei due esami che mi restano. Ciò vuol dire affrontare la prova a dicembre per laurearsi a marzo. Così si perdono mesi cruciali per avviare la pratica forense. Ero interessato anche ad un Master ma dovrò abbandonare l’idea”. “Non ho capito perché non si possa ripristinare un appello ad ottobre o novembre – si chiede Lucilla Audisio, studentessa all’ultimo anno – A me mancano tre esami per concludere, li dovrò dare tutti nella sessione straordinaria per laurearmi a luglio. Non voglio ripagare le tasse”. Ha perplessità sul nuovo sistema che non consente la contemporaneità di corsi ed esami e riflette: “Io le ho viste le aule a marzo, non erano piene come ci si aspetta, nonostante non vi fossero sedute di esami. Due domandine a questo punto me le porrei”.
Monta l’opposizione al Regolamento. Sui social si raccolgono firme e pareri. Il portavoce della manifestazione – che preferisce restare anonimo per ora – ha chiesto l’intervento immediato del nuovo parlamentino studentesco. Bisogna però attendere l’esito delle consultazioni per il cambio al vertice del Dipartimento. “In queste settimane si è creato tanto clamore intorno alla questione appelli d’esame – dice Domenico Bruno – Noi rappresentanti siamo in primis studenti e avvertiamo lo stesso disagio di tutti. La scomparsa della sessione ottobre-novembre e quella riservata ai laureandi di settembre è stata decisa due anni fa con la modifica del regolamento didattico che al suo interno prevede il principio di non sovrapposizione tra corsi ed esami”. Il Regolamento annovera sette date d’esame: gennaio, febbraio, maggio, giugno, luglio, settembre e dicembre. “All’inizio le date previste erano solo sei (non era previsto l’appello di dicembre). Solo grazie alla spinta dei rappresentanti, in sinergia con la direzione del Dipartimento, si è riusciti ad ottenere fosse conservato dicembre. Nonostante questo risultato, la rappresentanza non si è mai accontentata e, nelle Commissioni, sta cercando di cambiare l’attuale organizzazione didattica. Miriamo anche ad ottenere una nuova sessione di esami dedicata solo ai laureandi, come prima”. Si attendono le elezioni: “Se ne parlerà quando il nuovo Direttore entrerà in carica – afferma Francesco Paolo Cinque – Pur volendo sottoporre la questione al Direttore Lucio De Giovanni, non ci sarebbero i tempi materiali per ottenere qualcosa ad ottobre o novembre. Intanto, vogliamo ricordare ai ragazzi che continueremo a batterci con loro”.
Susy Lubrano
Monta l’opposizione al Regolamento. Sui social si raccolgono firme e pareri. Il portavoce della manifestazione – che preferisce restare anonimo per ora – ha chiesto l’intervento immediato del nuovo parlamentino studentesco. Bisogna però attendere l’esito delle consultazioni per il cambio al vertice del Dipartimento. “In queste settimane si è creato tanto clamore intorno alla questione appelli d’esame – dice Domenico Bruno – Noi rappresentanti siamo in primis studenti e avvertiamo lo stesso disagio di tutti. La scomparsa della sessione ottobre-novembre e quella riservata ai laureandi di settembre è stata decisa due anni fa con la modifica del regolamento didattico che al suo interno prevede il principio di non sovrapposizione tra corsi ed esami”. Il Regolamento annovera sette date d’esame: gennaio, febbraio, maggio, giugno, luglio, settembre e dicembre. “All’inizio le date previste erano solo sei (non era previsto l’appello di dicembre). Solo grazie alla spinta dei rappresentanti, in sinergia con la direzione del Dipartimento, si è riusciti ad ottenere fosse conservato dicembre. Nonostante questo risultato, la rappresentanza non si è mai accontentata e, nelle Commissioni, sta cercando di cambiare l’attuale organizzazione didattica. Miriamo anche ad ottenere una nuova sessione di esami dedicata solo ai laureandi, come prima”. Si attendono le elezioni: “Se ne parlerà quando il nuovo Direttore entrerà in carica – afferma Francesco Paolo Cinque – Pur volendo sottoporre la questione al Direttore Lucio De Giovanni, non ci sarebbero i tempi materiali per ottenere qualcosa ad ottobre o novembre. Intanto, vogliamo ricordare ai ragazzi che continueremo a batterci con loro”.
Susy Lubrano