Esami di novembre, una novità gradita soprattutto ai laureandi

Grande entusiasmo tra i laureandi per la sessione di esami di novembre. Dall’anno scorso possono usufruirne i fuori corso, ora anche gli iscritti al secondo anno della Magistrale e al terzo della Triennale.
L’aggiunta delle due ulteriori sessioni, compresa quella di aprile, è stata una novità molto gradita. Lo si legge a chiare lettere nei commenti di chi ha scelto di approfittare di questa chance. “Oggi sono qui per l’esame di Letteratura Italiana dal 1600 al 1800 del prof. Giovanni Maffei, che ritengo uno dei più difficili perché ha un programma molto intenso, il docente è esigente e ho difficoltà nel memorizzare i concetti. Per questo motivo accetterò qualsiasi voto mi darà”, afferma Paola Palmieri, al terzo anno di Lettere Moderne. Paola ha studiato per un mese, cosa che non sarebbe stata possibile, dice, se non avesse potuto sostenere l’esame a novembre: “Normalmente preparo gli esami in venti giorni, questo però richiede più tempo, quindi per me è una fortuna che sia stata prevista una sessione in più per sostenerlo”. Lasciare per ultime le materie più difficili è una tecnica utilizzata dalla maggior parte degli studenti, sbagliata o giusta che sia. “Mi mancano solo Letteratura e i due esami di Latino per laurearmi. Ho scelto di darli alla fine, perché sono quelli che mi creano maggiori problemi”. Spesso le materie più “complesse” richiedono tempo per la preparazione, come nel caso della Letteratura Italiana Contemporanea. “Sono qui per l’esame della prof.ssa Silvia Acocella, difficile da preparare in poco tempo, perché comprende tutto il Novecento. Questa possibilità in più è necessaria per chi non riesce a laurearsi in corso. Le sessioni di prima certo non erano sufficienti”, spiega Letizia Nappi, al terzo anno di Lettere Moderne. “Pensare che abbiamo dovuto leggere Gadda, Svevo, Ungaretti, Montale, autori per niente facili da comprendere! È ovvio che occorreva più tempo per memorizzare, e mi sarei trovata indietro con gli altri esami, se non avessi potuto sfruttare quest’altro mese. Gli studenti in regola sono la minoranza, perché per non uscire fuori corso occorre tempo”, aggiunge la collega Francesca Tesoro. Stesso discorso per la Magistrale in Filologia Moderna. “Devo sostenere l’esame di Letteratura Spagnola con il prof. Antonio Gargano. Abbiamo studiato il Secolo d’Oro, con classici come Cervantes, Calderon de la Barca, Garcilaso de la Vega. È un esame lungo e complesso, che devo recuperare dall’anno scorso. Senza questa sessione avrei avuto molte difficoltà nel darlo”, sottolinea Marianna Di Costanzo, al primo anno della Magistrale. Particolare la scelta di utilizzo dell’opportunità di novembre, fatta da Antonio Montella, al secondo anno di Lettere Classiche: “Non potendo usufruire della sessione, seguo gli esami prima di darli, per capire che domande pongono i professori, così arrivo a quelli di gennaio più preparato”. 
Lo studente del terzo anno fuori corso Carmine Piggillo, iscritto ad Archeologia e Storia delle Arti, racconta la sua esperienza all’estero con il Programma Erasmus, che gli ha fatto “perdere un po’ di tempo” nel dare gli esami, ma che ha arricchito tantissimo il suo bagaglio culturale. “Devo sostenere oggi l’esame di Storia della Filosofia. Sono fuori corso e questa sessione mi salva la vita, perché sono stato in Erasmus a Coimbra, in Portogallo, e non sono riuscito a dare tutti gli esami necessari”. Ha particolarmente colpito Carmine la tecnologia all’avanguardia dell’Università di Coimbra. “Lavoravamo con i PC e prenotazioni on-line, in aule ultramoderne. I libri lì non li compri, li scarichi o li studi direttamente sul computer. C’è un ottimo sistema audio e video, con proiettori sempre funzionanti e tante prese per attaccare gli apparecchi”. È vero che in Portogallo le tasse universitarie sono più alte, ma “il servizio garantito è ottimo, se si considera che parliamo di un paese in profonda crisi economica”. Racconta ancora di aule studio aperte anche di notte e corsi molto specialistici, che valorizzano le diverse attitudini. “Ad esempio, per chi studia Relazioni Internazionali, c’è la possibilità di simulare i membri dell’ONU. I ragazzi si vestono con i costumi tipici dello Stato che dovranno rappresentare e lo difendono durante dibattiti che possono durare giorni. Se non sei bravo a tenere testa ai colleghi, vieni bocciato all’esame”. La questione delle prenotazioni on-line, sollevata dallo studente, è molto sentita nel suo Corso di Laurea. “Da noi quasi tutti i docenti continuano a chiedere prenotazioni su fogli volanti e per noi è avvilente”, sostiene la collega Imma Merolla. Carmine riporta un aneddoto. “Mi è successo di avere prenotato l’esame su segrepass, ma il docente, non sapendo usare il sito, sosteneva che io non mi fossi prenotato”.
Allegra Taglialatela
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