Fisiologia, conta la preparazione pregressa

È una delle discipline di base presente al secondo semestre del secondo anno dei percorsi di studio di area biologica. Chiedere ai ragazzi di raccontare la Fisiologia significa sentire storie diverse, una per ogni studente, perché ciascuno vi cerca gli argomenti che interessano e appassionano di più. Richiede approfondite conoscenze di Chimica, tanto Inorganica quanto Organica, e di Biochimica (tutte discipline che, infatti, compaiono fra le propedeuticità), ed in sostanza “spiega i meccanismi di regolazione del nostro organismo”, come dice Mariangela Capone, studentessa Magistrale dell’indirizzo Nutrizione. “La preparazione pregressa è fondamentale per capire le reazioni che coinvolgono le molecole, ma è importante anche l’Anatomia, perché la struttura determina spesso la funzione”, spiega Agostino Ruotolo, studente della Magistrale in Biologia della Nutrizione. “Le caratteristiche da un distretto all’altro dell’organismo cambiano. Come pure i tassi di acidità e, di conseguenza, le reazioni”, aggiunge la collega Carmen Parlato. Difficoltà principale della disciplina, realizzare uno studio integrato, come sottolinea Raffaele Vitale, anche lui studente Magistrale di Biologia: “tutto infine si collega al cervello ed agli stimoli chimici che le diverse attività inviano al sistema nervoso, ma ci vuole del tempo per capire come queste avvengono”. Un processo chiave è quello legato ai ‘trasporti’, come illustra Maria Comparone, studentessa triennale: “indica il modo in cui le sostanze passano attraverso la membrana cellulare, un processo che poi determina le comunicazioni metaboliche che coinvolgono, infine, i neurotrasmettitori. La comunicazione nervosa è la parte più interessante ma anche la più difficile. Per affrontarla è bene aver sostenuto Fisica”. A dispetto degli ordinamenti, Maria ha seguito il corso di Fisiologia senza aver prima dato gli esami propedeutici: “mi sono trovata comunque bene, perché non ci sono riferimenti diretti e le docenti spiegano benissimo”. Molti suoi colleghi non sono, però, d’accordo. Angela Iavarone, iscritta al secondo anno, ha iniziato da poco a seguire le lezioni: “fra tutte le discipline affrontate fino ad ora, è la più interessante. In aula ci aiutano molto e per ora non sembra difficile, però mette in campo moltissime conoscenze di Biochimica”. “È la seconda volta che seguo il corso. La prima non avevo ancora sostenuto Biochimica e non riuscivo a capire niente sulla velocità delle reazioni e sugli aminoacidi, i componenti fondamentali delle proteine. Se si vuole andare avanti, bisogna attenersi alle indicazioni”, sottolinea Rosa Valentino. “Capire le reazioni molecolari fra le sostanze è difficile. Si possono seguire le lezioni senza aver dato esami propedeutici, ma non si deve perdere nemmeno una lezione, bisogna studiare costantemente riordinando ogni volta gli appunti”, suggerisce Maria Barbato, studentessa del terzo anno. Loredana Silvestro, una studentessa triennale iscritta all’indirizzo Molecolare, afferma: “è bello capire come avviene la comunicazione fra i neuroni e come questi reagiscono ad ogni stimolo, sia in termini fisici che di sviluppo dei pensieri”. Sara Di Biase, laureanda triennale di ambito molecolare: “i meccanismi cellulari interni e le trasformazioni del glucosio sono sicuramente, insieme alle sinapsi, alcuni fra gli argomenti più interessanti. È appassionante capire quello che succede all’interno della cellula, ma serve molta Chimica ed un po’ di Fisica. Il programma è bellissimo ma molto lungo. Il vantaggio è che si tratta di una descrizione e l’apprendimento è pratico. Una volta capito il processo, i concetti si susseguono e ritornano negli esami successivi, soprattutto la comunicazione fra le membrane che è un argomento fondamentale. Non c’è connessione diretta con la Biologia o la Genetica ma rappresenta una base complessiva da tenere bene a mente”.
Simona Pasquale
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