Un Flash Mob con tanto di lettura del giuramento di Ippocrate per dire basta, in vista del concorso nazionale 2015, al clima di incertezza che ruota intorno al meccanismo di accesso alle Scuole di Specializzazione. L’iniziativa, che porta le firme del Segretariato Italiano Giovani Medici e del Comitato Nazionale Aspiranti Specializzandi, si è tenuta il 21 aprile a Napoli e non solo, come spiega Giovanni Cerullo, specializzando in Neurologia alla Federico II e rappresentante nazionale degli specializzandi italiani: “hanno partecipato anche altre città d’Italia come Roma, Palermo, Torino e Verona”. Studiata la scelta della location partenopea: “siamo stati sulle scale del Duomo per denunciare in maniera ironica e provocatoria quello che succede in Italia in quest’ambito. Visto che non si vuole investire nella formazione dei medici e nella sanità, allora, secondo noi, serve solo un miracolo. Già varie volte abbiamo interpellato le istituzioni competenti, ma non è cambiato nulla. Forse risponde prima San Gennaro!”. Il riferimento è anche a quanto accaduto nel recente passato: “l’anno scorso, per l’accesso alle Scuole di Specializzazione, ci sono stati quasi 12mila concorrenti per soli cinquemila posti. Quest’anno le proporzioni saranno le stesse”.
“Futuro in prognosi riservata”: recitava così uno degli striscioni retti dai circa cinquanta ragazzi che hanno partecipato alla manifestazione “in camice e anche con valigie, per comunicare che l’unica soluzione che ci è rimasta è andare all’estero per completare l’iter di studio. In Campania, infatti, c’è il blocco del turnover che non permette di inserire giovani specialisti nel Sistema Sanitario Nazionale, determinando una perdita in termini di assistenza”. Non ci ha fatto una bella figura l’Italia: “i turisti chiedevano di farsi una foto con noi. Quando abbiamo spiegato i motivi della nostra presenza lì, non ci credevano”.
Meritocrazia e trasparenza nell’organizzazione del prossimo concorso nazionale, adozione di un piano di finanziamento che consenta di colmare il gap tra numero di laureati e sbocchi nel post laurea e organizzazione di corsi di preparazione gratuiti al test di ammissione: le richieste avanzate dal SIGM. “Nel breve speriamo che il Ministro riesca a emettere il bando per il nuovo concorso e che vengano reperite somme congrue per garantire un numero rilevante di contratti. Per il medio e lungo periodo, invece, l’auspicio è che si sblocchino le assunzioni per dare nuove opportunità ai più giovani”.
“Futuro in prognosi riservata”: recitava così uno degli striscioni retti dai circa cinquanta ragazzi che hanno partecipato alla manifestazione “in camice e anche con valigie, per comunicare che l’unica soluzione che ci è rimasta è andare all’estero per completare l’iter di studio. In Campania, infatti, c’è il blocco del turnover che non permette di inserire giovani specialisti nel Sistema Sanitario Nazionale, determinando una perdita in termini di assistenza”. Non ci ha fatto una bella figura l’Italia: “i turisti chiedevano di farsi una foto con noi. Quando abbiamo spiegato i motivi della nostra presenza lì, non ci credevano”.
Meritocrazia e trasparenza nell’organizzazione del prossimo concorso nazionale, adozione di un piano di finanziamento che consenta di colmare il gap tra numero di laureati e sbocchi nel post laurea e organizzazione di corsi di preparazione gratuiti al test di ammissione: le richieste avanzate dal SIGM. “Nel breve speriamo che il Ministro riesca a emettere il bando per il nuovo concorso e che vengano reperite somme congrue per garantire un numero rilevante di contratti. Per il medio e lungo periodo, invece, l’auspicio è che si sblocchino le assunzioni per dare nuove opportunità ai più giovani”.