Gianpaolo e Antonella, tra i primi ai test di Medicina, si raccontano…

I test d’ingresso a Medicina: per tanti un ostacolo insormontabile. Coloro che non li superano sono costretti a cambiare strada, i più motivati, invece, ritentano, solitamente, l’anno successivo. Ma quanto bisogna studiare per superare questa prova? Lo abbiamo chiesto a Gianpaolo Jannelli e Antonella Pennucci, neo-matricole di Medicina e Chirurgia presso la sede di Napoli, rispettivamente al secondo e al quinto posto nella graduatoria generale di merito. “I quiz sono difficilissimi – ammette Gianpaolo, napoletano, diplomato al liceo classico Umberto con 100 – solo chi studia può superarli. La raccomandazione non c’entra nulla!”. Vi aspetterete, dunque, un ragazzo che dedica intere giornate allo studio della Chimica e della Biologia. Invece, racconta Gianpaolo, “la vita non è fatta solo di studio. Io gioco a calcio, pratico il nuoto, e di certo non rinuncio alle uscite serali con gli amici”. La sua ricetta per conciliare il tutto? “Sono sempre stato molto attento alle spiegazioni in aula, e poi ho semplicemente studiato man mano senza tralasciare il programma. Durante il quinto anno, ho approfondito gli argomenti di Biologia e Chimica andando a lezioni private, mentre, durante il mese di agosto, ho ripetuto Matematica e Fisica”. Per la Cultura generale “è bastato ciò che avevo appreso al liceo”. La vita universitaria la conosce bene perché è figlio d’arte e anche suo fratello è studente di Medicina (“lo vedo studiare molto”). Sa che dovrà rimboccarsi le maniche, “d’altra parte i test non sono che il primo passo in un percorso abbastanza lungo”. Antonella, 19enne, diplomata allo scientifico ‘Alberti’ di Napoli, genitori entrambi medici, sostiene che, oltre alla  preparazione, anche lo stato d’animo gioca un ruolo fondamentale. “Durante il test, è importante essere tranquilli, – dice – non farsi prendere dall’ansia”. Il giorno della prova “ero molto emozionata. Se immagino il mio futuro, non mi vedo a fare altro se non il medico, quindi superare i test era fondamentale”. Un punteggio così alto (61,75 su 80) si giustifica con l’impegno: “ho studiato già durante il quinto anno di liceo, ma non mi aspettavo comunque di risultare quinta”. Come si prepara ad affrontare il primo anno all’Università? “Mi hanno detto che l’esame più complicato è quello di Biologia. Personalmente, spero di partire col piede giusto, continuerò a studiare quotidianamente come ho sempre fatto al liceo, e soprattutto senza perdere di vista il mio obiettivo: diventare medico, anche se non so ancora la Specializzazione che vorrò intraprendere”. Studiare Medicina significherà non potersi dedicare ad altro? “Spero di no – dice Antonella – In passato, sono sempre riuscita a conciliare lo studio con la musica (amo suonare la chitarra) e i viaggi all’estero (gli ultimi in Inghilterra e Irlanda, dove ho avuto modo di approfondire lo studio della lingua inglese). So che dovrò fare dei sacrifici, ma sono consapevole e convinta della mia scelta”.
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