Giovanni e Valentina, studenti di Informatica, vincono una competizione nazionale sui temi della mobilità

Nuovo importante riconoscimento per gli studenti di Informatica della Federico II che continuano a distinguersi, come già avvenuto in passato, per le idee innovative a servizio del cittadino e del trasporto pubblico. Grazie all’applicazione per smartphone MoveMeUp, un supporto rivolto alle persone con disabilità o difficoltà motorie temporanee, la squadra Full Wipe, coordinata dal prof. Francesco Cutugno e formata da Valentina Lipari e Giovanni Meo, iscritti al secondo anno di Informatica, si è, infatti, aggiudicata il primo premio della giuria nella categoria “Mi muovo, creo informazione – I tempi del trasporto cittadino a confronto” dell’Hackathon, gara di programmazione collaborativa rivolta ai giovani hacker sui temi della mobilità in città. La manifestazione si è svolta a Milano il 22 e il 23 ottobre, nell’ambito della seconda tappa (la prima ha avuto luogo a Napoli l’11 e 12 giugno) della settima edizione del MobilityTech (mobilitytech.it), forum internazionale per l’innovazione tecnologica. 
“Non credo di essere un hacker, mi ritengo più un programmatore in erba. Durante la gara, è permesso fare qualsiasi cosa per sviluppare la nostra idea”, spiega Giovanni, vent’anni, nato con il pallino della programmazione e la curiosità di scoprire cosa ci sia dietro l’interfaccia di un computer, il quale illustra anche le peculiarità del sistema, che si propone di affrontare il problema del trasporto attraverso la creazione di un social network: “Chi deve prendere un mezzo di trasporto, invalido permanentemente, temporaneamente disabile in seguito ad un incidente, oppure le donne in gravidanza e le persone con un passeggino, possono avvisare gli utenti dell’autobus e permettere così l’organizzazione a bordo di un servizio di accoglienza”. È possibile impostarlo anche in modalità vocale per i non vedenti e consente la messa a punto di servizi anche in contesti non particolarmente tecnologicamente sviluppati. La giuria, più che un’applicazione perfettamente funzionante, valuta la proposta. “Questi ragazzi, in gara con colleghi più grandi e più smanettoni di loro, tutti iscritti alla Magistrale, si sono fatti valere perchè sono stati gli unici a pensare ad un servizio per chi ha difficoltà motorie”, dice con entusiasmo il prof. Cutugno, il quale preannuncia la partecipazione ad un evento di maggiore portata che si terrà in primavera a Bologna. “Tutto è cominciato quando alla fermata dell’autobus abbiamo visto reclamizzato l’evento napoletano che si è svolto a Monte Sant’Angelo. Abbiamo deciso di partecipare, anche se eravamo solo studenti di primo anno e non conoscevamo bene il linguaggio adoperato, il Google Android. Il professore ci ha incoraggiato perché ci ha spiegato che non era richiesta una conoscenza specifica – racconta Valentina, 19 anni, che ha iniziato ad usare il computer a tre anni – Abbiamo ottenuto una menzione speciale e per questo siamo stati invitati a Milano. In realtà non pensavamo di vincere, avevamo anche temuto di essere usciti fuori traccia. Indipendentemente dal risultato, ne sarebbe valsa comunque la pena, perché mettersi in gioco seguendo le proprie passioni è importante. È stata bella anche l’atmosfera dell’evento. Anche se era una gara, ci siamo confrontati tantissimo con gli altri gruppi, stringendo amicizia e scambiandoci informazioni”.
Il premio consiste in uno stage retribuito con un compenso totale di mille euro presso l’Amat – Agenzia Mobilità Ambiente e Territorio del Comune di Milano e la possibilità di sviluppare il programma ideato. Inoltre, la Siemens, una delle aziende finanziatrici insieme alla Renault, ha offerto ai concorrenti una visita ai suoi laboratori milanesi. 
Simona Pasquale
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