Giurisprudenza “non è fatta per chi ha le idee confuse”

“La nostra peculiarità sta nell’avere un numero limitato di iscritti. A Giurisprudenza si ha un rapporto diretto e costante con i docenti e ci si trova all’interno di un contesto didattico e amministrativo raccolto e disteso”, afferma il Preside di Giurisprudenza Vincenzo Omaggio. “La disponibilità del corpo docente è nota a tutti, si lavora in un contesto aperto e informale”. Aspetto, però, che non deve trarre in inganno: “Da noi si studia in modo serio e rigoroso. Vivere la vita universitaria in modo non affannato e molto più tranquillo dà sicuramente notevoli benefici per quel che concerne il rendimento”. Con una classe piccola, di appena 150 ragazzi, il lavoro si facilita non poco. “Siamo sempre molto attenti all’offerta formativa della nostra Facoltà. Il numero limitato ci permette di sperimentare ed essere all’avanguardia. Da quest’anno, ad esempio, saranno introdotti nuovi insegnamenti. In questo modo andremo a caratterizzare maggiormente i due indirizzi specialistici (forense e amministrativo) presenti dal terzo anno”. Tra le novità: “Un Laboratorio di ‘Tecniche di redazione degli atti giuridici’, tenuto da rappresentanti delle professioni legali, il notaio Cimmino e il giudice Zeuli”. E poi: “Avremo un insegnamento di ‘Profili sostanziali e processuali della legislazione antimafia’ tenuto dal giudice Raffaele Cantone”. Come ogni anno, sono previste tante attività culturali: “che spaziano dalle Lezioni Magistrali alla visione di film con l’evento di Cinema, Letteratura e Diritto. Queste manifestazioni fanno parte della nostra tradizione giuridica e accompagnano il curriculum formativo dello studente”. Diverse le opportunità didattiche, alcune strettamente collegate al mondo del lavoro: “In questa Facoltà cerchiamo di formare dei giuristi completi, insegniamo non solo a parlare di diritto, ma anche a scriverne. In questo modo, gli studenti saranno avvantaggiati, qualunque sia la professione scelta in futuro”. Grande attenzione all’attualità: “La cultura giuridica ha un ruolo centrale per la comprensione della realtà sociale e politica in cui viviamo. Vanno smentiti alcuni vecchi luoghi comuni, come lo studio arido e mnemonico. Niente di più falso. Il diritto aiuta ad entrare esattamente nel vivo, nella concretezza della vita quotidiana”. E ogni studente dovrebbe imparare a vedere in quel che studia: “Uno strumento indispensabile che aiuta a conoscere il mondo, a criticarlo e, perché no, anche a cambiarlo”. Come fa uno studente alle prime armi a fare propri questi mezzi? “Studiando con passione. Sono convinto che a riuscire meglio sono i giovani che hanno una vocazione, che sono attratti dalle professioni legali e dall’importanza della cultura giuridica. Giurisprudenza non è fatta per chi ha le idee confuse”. Per questo: “Consiglio alle matricole di entrare subito in sintonia con la Facoltà, di impadronirsene”. 
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