Giurisprudenza omaggia un Maestro: il prof. Generoso Melillo

“Se un passante per strada mi chiedesse di raccontare la figura del prof. Generoso Melillo non avrei dubbi sulla risposta da elargire. Il prof. Melillo è da sempre un docente universitario a tutto tondo, che ha dedicato la sua vita alla didattica e alla ricerca”. Con queste parole, il Rettore Guido Trombetti ha dato il via al pomeriggio di studi dedicato al professore di Istituzioni di Diritto Romano Generoso Melillo. “L’affetto dimostrato dai numerosi partecipanti al convegno – continua il Rettore – testimonia la considerazione straordinaria che ci lega ad un uomo che ha dedicato decenni della propria vita all’istruzione universitaria. Il prof. Melillo con la sua pungente ironia ha saputo ben interpretare la vita accademica, lasciando il segno nelle nostre Facoltà. Ricordando che le intelligenze non vanno mai in pensione, siamo sicuri che il professore contribuirà ancora allo sviluppo della ricerca”. 
Tre i volumi presentati, 1600 pagine di storia, per raccontare gli anni che il docente ha trascorso alla Federico II (dal 1979). Gli scritti, argomento portante della manifestazione del 2 marzo, hanno avuto lo scopo di accomunare il pensiero di molteplici studiosi, per dare vita ad un documento importante che testimonia il lavoro svolto dal docente in più di trent’anni di carriera. “Siamo lieti di partecipare a questa grande coralità – commenta il Preside Lucio De Giovanni – una testimonianza d’affetto, rivolta ad uno dei docenti più amati della Facoltà. Una figura di grande rigore scientifico, che ha saputo donare immenso impegno alla didattica, attraverso la grande onestà che lo contraddistingue. Sono stato studente di Melillo all’Università di Salerno, circa trent’anni fa, e ricordo ancora le lezioni pregne di significato che venivano rivolte a noi ragazzi. Oggi le stesse nozioni le ritroviamo in questi scritti, raccolti ed interpretati, da chi ha voluto omaggiare un pioniere del diritto romano”. Testimonianza anche del prof. Raimondo Pasquino, Rettore dell’Università degli Studi di Salerno, che ha ricordato gli anni trascorsi dal docente presso l’Ateneo di Fisciano. “Il prof. Melillo è stato un esempio da seguire – spiega il Rettore Pasquino – Innamorato della sua disciplina ha più volte mostrato le proprie competenze scientifiche attraverso il confronto. Tanti i dibattiti quando era membro del Senato Integrato e grande la disponibilità dimostrata quando fu chiamato a rivestire il ruolo di Preside della Facoltà di Giurisprudenza. Di battaglie da combattere ce ne sono sempre state, il prof. Melillo era sempre in prima fila, a far sentire la sua voce, senza mai tirarsi indietro. A volte burbero nel  modo di colloquiare, altre volte estremamente generoso, va preso così com’è, non ci sono mezze misure per un docente come lui”. 
“Un professore
informatizzato”
Il ritratto disegnato da chi lo conosce da sempre è quello di un uomo forte, rimasto fedele ai propri ideali, con una gran voglia di confrontarsi e di stare al passo con i tempi. “Un professore ‘informatizzato’ – dice la prof.ssa Carla Masi Dora, Direttore del Dipartimento di Diritto Romano e Storia della Scienza Romanistica – sempre alla ricerca dell’ultima novità, con lo studio invaso da cd, da computer, pur di essere aggiornato in tempo reale. Alle otto del mattino era già in cattedra per iniziare i suoi studi e rendere partecipe noi discenti sulle sue ultime scoperte”. La platea composta da professori, collaboratori di cattedra, studenti e amici del prof. Melillo fa sentire il suo entusiasmo attraverso continue testimonianze. “La consegna degli scritti è un omaggio a chi ha fatto storia nel nostro Ateneo – dichiara il prof. Antonio Palma, docente di Istituzioni di Diritto Romano – a chi continua a codificare pagine di diritto, dando sempre nuova linfa vitale agli studi romanistici. Il mio rapporto con il prof. Melillo è stato particolare, a tratti burrascoso vista la sua forte personalità, a tratti mite, un allievo e un maestro che crescono insieme sul piano etico ed intellettuale”. Un ricordo personale. “Avevo 21 anni e dovevo sostenere la prova di Procedura Civile – racconta il prof. Palma – era il mio ultimo esame e quindi ero molto agitato. Il prof. Melillo aspettò fuori l’aula, per tutta la durata della prova, per accertarsi che avessi superato brillantemente l’esame. Questo ricordo di professore gentile e disponibile mi ha accompagnato durante gli anni della carriera universitaria. Molti ragazzi hanno condiviso poi il mio pensiero, soprattutto chi ha avuto la fortuna di averlo come Maestro”. Numerose le testimonianze di stima ed affetto. Visibilmente emozionato, il prof. Melillo conclude la manifestazione con poche e semplici parole. “Mi sono laureato nel 1959, grazie alla disponibilità del mio Maestro Antonio Guarino, e devo dire che senza il suo aiuto non sarei diventato quello che sono. Sono stato alimentato in due Università, quella di Salerno e questa di Napoli, ma non posso misurare la mia appartenenza all’uno o all’altro Ateneo, visto che entrambi mi hanno dato tanto. So di non avere un carattere facile, a volte furioso, a volte mite, ho sempre cercato di confrontarmi con gli altri con estrema trasparenza”. A tutti gli allievi il docente ricorda: “So che Giurisprudenza è una Facoltà difficile, molto articolata ed impegnativa. Spero che negli anni della mia docenza sia stato capace di chiarire i concetti chiave che stanno alla base dell’esistenza del diritto. Per tutti i miei studenti cercherò in qualche modo di rendermi utile, continuando gli studi e le ricerche, alimentando quell’amore che io stesso nutro da sempre”. 
Susy Lubrano
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