Giurisprudenza, ultimo atto per i colloqui integrativi

Caos e malcontento continuano a regnare anche nella tranche finale dei colloqui integrativi per gli studenti di Giurisprudenza che hanno optato per il passaggio interno al nuovo ordinamento. Nell’ultima giornata utile, il 26 aprile scorso, gli allievi continuano ad affollare le aule al piano terra di Palazzo Pacanowsky, alla ricerca dei docenti con i quali svolgere le prove e, codici alla mano, ripetono gli ultimi capitoli con l’unico obiettivo di essere ufficialmente iscritti al nuovo ordinamento che, in seguito all’accorpamento di determinati insegnamenti, prevede 29 esami al posto dei vecchi 39. “Ho effettuato il passaggio perché mi è sembrato conveniente – dice senza indugio Mariateresa, studentessa di Ponticelli – Ho sostenuto sei colloqui integrativi: Diritto penale, Diritto comparato, Economia politica, Diritto privato, Inglese e Informatica. Sono una persona abbastanza scrupolosa, quindi ho cercato di prepararmi ripetendo i programmi per intero. Devo dire che è andata bene. Ora sono iscritta al terzo anno, mentre prima ero fuori corso, e mi restano solo tredici esami da sostenere (fino allo scorso anno, ne erano ventitré)”. Esperienza opposta per Marianna, di Cicciano, al terzo anno. “Ho sostenuto cinque colloqui, ma non ho ripetuto quasi nulla, – confessa – fatta eccezione per Economia politica, un po’ più complicato degli altri, sono stata fortunata in quanto sono capitata quasi sempre per ultima. Con il passaggio al nuovo ordinamento, mi mancano dodici esami. Non vedo l’ora di laurearmi e cominciare a lavorare”. Marianna ricorda le lezioni tenute, fino allo scorso anno, presso il cinema multisala Savoia di Nola. “Era ridicolo – dice – ho assistito anche alle sedute di laurea di alcuni miei amici, sempre al cinema! Di solito, si tenevano nelle aule al piano terra della Questura ma, in mancanza di spazi, a qualcuno è capitato anche di laurearsi nel cinema. Fortunatamente la situazione è cambiata: Palazzo Pacanowsky è una vera e propria sede universitaria, anche se arrivare dalla provincia, utilizzando i mezzi pubblici, non è poi tanto agevole”. Le fa eco Giulia, altra studentessa al terzo anno, originaria di Lauro. “Per arrivare alle 10 in Facoltà, ho dovuto puntare la sveglia alle 6:30 – racconta – Circa un’ora dopo, sono uscita di casa, in auto, per recarmi da Maria Vittoria, una collega di Saviano, e fare il tragitto insieme. Ho lasciato l’auto a casa sua (lasciarla in uno dei parcheggi in via Parisi è un salasso: mediamente si paga tre euro l’ora), per poi iniziare il viaggio in Circumvesuviana (circa un’ora), giunte alla stazione centrale, abbiamo preso un autobus. Insomma, in due ore e mezza ce l’ho fatta: alle 10 puntuale ero in Facoltà”. 
52 euro per
il passaggio
Giulia non parla del passaggio al nuovo ordinamento come una scelta individuale, piuttosto come un obbligo. “Ci hanno costretto a passare – afferma – senza darci la benché minima informazione. Prima di tutto, abbiamo pagato un ulteriore contributo di cinquantadue euro, poi c’è stato detto che ci sarebbero stati abbonati tre crediti formativi e, ancora, che i colloqui sarebbero state delle semplici formalità. Niente di tutto ciò. I crediti non sono stati abbonati e a tanti ragazzi è capitato di essere bocciati ai colloqui, che, quindi, non si sono rivelati tanto semplici”. Maria Vittoria si presenta per tre colloqui integrativi, anche se non è sicura di riuscire a superarli tutti, nonostante sia l’ultimo giorno. “Sono stata convocata già due volte – spiega – ma, sinceramente, non mi sono presentata, perché le date dei colloqui coincidevano con quelle degli esami. Ho preferito sostenere prima Storia del Diritto medievale, lo stavo già studiando”. “Non so se questo passaggio sia conveniente o meno – interviene Luigi Amato, studente alle prese con la prova di Diritto della Navigazione – I professori sono esigenti e le prove sono state organizzate nel caos più totale. Per ora, mi è andata bene, ho trovato difficoltà solo con Economia Politica, tenuto conto che il prof. Oreste Napolitano è molto esigente”. In tanti sono in dubbio sul termine fissato per i colloqui. “Oggi – dicono Felice e Romualdo, entrambi di Nola – dovrebbe essere l’ultima giornata, ma probabilmente non lo sarà”. “Devo svolgere tre colloqui: Bilanci e principi contabili, Diritto ecclesiastico e Informatica, ma non so se riuscirò a passarli tutti”, aggiunge Felice che è già stato bocciato “al colloquio di Informatica con il prof. Giuseppe Salvi. Dopo aver esposto un argomento a piacere, le differenze tra le varie tipologie di computer, mi ha bocciato perché avevo scelto un tema molto semplice”. Romualdo, invece, dovrebbe sostenere il colloquio di Economia aziendale con il Preside prof. Federico Alvino. “Non lo conosco – dice – Non ho mai avuto modo di vederlo, in quanto ci rapportiamo sempre con gli assistenti della cattedra”. E’ definita da un gruppo di studenti scherzosamente “l’aula dei morti viventi”, la sede deputata ad accogliere le prove di Diritto commerciale e Diritto canonico. “Tira proprio una brutta aria – dicono – anche oggi che dovremmo essere in dirittura d’arrivo, i docenti continuano a bocciare”. “E’ una vera e propria baraonda – afferma Gaetano Vincenti, studente appena trasferitosi dalla Federico II – Non ho mai assistito a tanti passaggi burocratici e ad una totale disorganizzazione”. Gaetano afferma, senza peli sulla lingua, di aver chiesto il trasferimento “per la grande difficoltà che avevo a rapportarmi con i professori della Federico II”. “All’atto dell’iscrizione al Parthenope – continua – non mi è stato detto nulla riguardo i colloqui integrativi. E’ stato fatto un conteggio ridicolo dei crediti formativi: per esempio, io ho sostenuto l’integrazione di Informatica, senza mai aver sostenuto l’esame vero e proprio in precedenza. Oggi, sono in Facoltà dalle 10 per Storia del diritto medievale e moderno (alla Federico II vale sei crediti, qui nove). E’ quasi mezzogiorno e il professore ancora non arriva”.
Maddalena Esposito
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