E’ una Facoltà dai grandi numeri, Giurisprudenza alla Federico II. Mai meno di 3.000 immatricolati l’anno. Lo scorso anno si sono laureati 1.893 studenti (dato aggiornato a marzo 2007). Sono state ben 100mila le prenotazioni esami. E sono state riempite le aule delle tre sedi della Facoltà durante tutte le lezioni di entrambi i semestri in cui l’anno accademico si articola: la frequenza ha raggiunto picchi sconosciuti al vecchio ordinamento, in vigore fino a qualche anno fa. E’ un buon segno, come ci dice il Preside, prof. Michele Scudiero: “la frequenza alle lezioni è stata elevata fino alla fine, tanto che ha preso ad assillarci il problema degli spazi, nonostante molte aule siano attrezzate per la videoconferenza”.
È aumentata
la frequenza
la frequenza
Parlare di problema degli spazi per una Facoltà come quella di Giurisprudenza sembra paradossale. Ha una sede in via Porta di Massa 32, una in via Nuova Marina 33 e una al Corso Umberto I 40, dove ci sono alcune aule e la Presidenza. Tra via Porta di Massa e via Marina sono dislocati, oltre alle aule di lezione, le aule studio, l’aula multimediale, l’aula informatica, un punto ristoro, un centro orientamento e ben 9 Dipartimenti. Eppure, queste strutture, moderne ed efficienti, sono appena sufficienti a rispondere alle esigenze della massa di studenti iscritti a Giurisprudenza: 26.000. “E’ innegabile che la grande partecipazione ai corsi è un portato del nuovo ordinamento, che ha imposto agli studenti ritmi più serrati”, spiega il Preside, “finalmente si è maturata la consapevolezza che è molto più proficuo seguire le lezioni, e agli esami ne abbiamo la riprova. Inoltre, i ragazzi sembrano più desiderosi di avere un colloquio con noi anche oltre i corsi istituzionali. Infatti i seminari e i percorsi didattici aggiuntivi sono sempre affollati, e si pensi che ogni cattedra di insegnamento organizza tre o quattro corsi seminariali”.
Il nuovo ordinamento che ha portato a questa evoluzione è ormai già quasi cancellato. Si tratta del 3+2 (decreto 509/99), dallo scorso anno affiancato o sostituito, nelle Facoltà giuridiche, dal Corso di Laurea magistrale in Giurisprudenza. Un corso che dura cinque anni, senza la frattura intermedia tra il triennio e il biennio di laurea specialistica, e che alla Federico II viene offerto, quest’anno come l’anno scorso, quale unico percorso formativo possibile. “Quello quinquennale è un ordinamento ormai consolidato a livello nazionale – spiega il prof. Scudiero- che realizza la nostra richiesta, ripetuta negli anni, di un percorso non spezzato ma unico. Recentemente è stato pubblicato il decreto ministeriale delle nuove classi di laurea, che prevede anche una classe in Scienze dei Servizi giuridici. Pensiamo di mettere allo studio un percorso triennale in Servizi giuridici, nel quale potrebbero confluire anche gli studenti della quinquennale che desiderano conseguire un titolo in tempi più brevi. Nel frattempo, per questo 2007/08, resta invariata l’offerta dell’anno scorso: solo il Corso di Laurea magistrale in Giurisprudenza”.
Il nuovo ordinamento che ha portato a questa evoluzione è ormai già quasi cancellato. Si tratta del 3+2 (decreto 509/99), dallo scorso anno affiancato o sostituito, nelle Facoltà giuridiche, dal Corso di Laurea magistrale in Giurisprudenza. Un corso che dura cinque anni, senza la frattura intermedia tra il triennio e il biennio di laurea specialistica, e che alla Federico II viene offerto, quest’anno come l’anno scorso, quale unico percorso formativo possibile. “Quello quinquennale è un ordinamento ormai consolidato a livello nazionale – spiega il prof. Scudiero- che realizza la nostra richiesta, ripetuta negli anni, di un percorso non spezzato ma unico. Recentemente è stato pubblicato il decreto ministeriale delle nuove classi di laurea, che prevede anche una classe in Scienze dei Servizi giuridici. Pensiamo di mettere allo studio un percorso triennale in Servizi giuridici, nel quale potrebbero confluire anche gli studenti della quinquennale che desiderano conseguire un titolo in tempi più brevi. Nel frattempo, per questo 2007/08, resta invariata l’offerta dell’anno scorso: solo il Corso di Laurea magistrale in Giurisprudenza”.
27 esami e
un’idoneità in
lingua in 5 anni
un’idoneità in
lingua in 5 anni
Un’offerta che ha avuto grande successo. L’anno passato sono stati circa 6.000 gli allievi della triennale in Scienze giuridiche che hanno optato per il passaggio al corso quinquennale, il quale, oltre ad essere caratterizzato da unicità e coerenza, totalizza un numero di esami inferiore a quelli che dovevano sostenere gli studenti del 3+2: 27 esami e un’idoneità in lingua invece di 37. Non ci sono state incertezze né intoppi, l’anno accademico appena trascorso “ha avuto un andamento regolarissimo”. Cosa che lascia ottimamente sperare anche per quello che sta iniziando. L’unica differenza per le nuove matricole sta nello spostamento di una disciplina del primo anno al secondo anno. Mentre l’anno scorso al secondo semestre del primo anno era previsto l’esame di Economia politica, quest’anno al suo posto ci sarà Storia del Diritto romano. Il Preside spiega: “è un cambiamento che non inciderà molto nei ritmi di studio degli studenti, perché i corsi dei due insegnamenti restano vicini nel tempo, Storia al secondo semestre del primo anno, Economia al primo semestre del secondo anno”. Dunque, gli esami che i ragazzi dovranno affrontare durante il primo anno sono: Diritto costituzionale (14 crediti), Istituzioni di diritto romano (9 crediti) e Filosofia del diritto (9 crediti) al primo semestre; Istituzioni di diritto privato (13 crediti), Storia del diritto medievale e moderno (6 crediti) e Storia del diritto romano (9 crediti) al secondo semestre.
Il prof. Scudiero consiglia di iniziare a studiare da subito seguendo l’ordine delle discipline indicato dall’ordinamento didattico. “La conoscenza è incrementale, bisogna erigerla progressivamente come si fa con gli edifici. Chi studia bene da noi si accredita un patrimonio di conoscenze che consente di affrontare importanti passaggi. Acquistare conoscenze precarie aiuta poco”. Il che significa che è necessario studiare sul serio, approfonditamente, per conseguire un titolo di studio effettivo, che consenta di inserirsi nel mondo del lavoro. E’ bene ribadirlo, sebbene possa sembrare scontato. Anche perché quella in Giurisprudenza non è una laurea che permette immediate soddisfazioni sul piano occupazionale, dal momento che richiede fasi ulteriori di preparazione in vista dell’inserimento nell’uno o nell’altro campo professionale.
Giurisprudenza è una Facoltà generalista, e il Preside ci spiega cosa vuol dire. “Diamo una preparazione di carattere generale che può trovare applicazione in una molteplicità di ambiti. Non assicuriamo l’immediato accesso al lavoro, ma gli studi giuridici aprono a molte possibilità. Abbiamo nuove strutture didattiche che servono proprio a mettere a frutto le conoscenze acquisite. Oltre alla Scuola di Specializzazione per diventare avvocati, notai o magistrati, abbiamo alcuni master di recente istituzione. Ne è stato appena concluso uno sulla tutela dei diritti umani in ambito comunitario, diretto dal prof. Mastroianni, che ha avuto molto successo. Ne è stato istituito un altro, che verrà presto attivato, in materia di Diritto del lavoro. E’ stata recentemente deliberata l’attivazione di un Master in Economia, Contabilità e Finanza degli Enti Locali”.
La Facoltà di Giurisprudenza Federico II continuerà ad essere la più scelta anche per questo, per come affina gli strumenti didattici rivolti a studenti e laureati. Ma più che per ogni altro motivo, la Facoltà federiciana, secondo il Preside Scudiero, mantiene il suo primato perché “fa scuola”. I suoi laureati vincono i più importanti concorsi in tutta Italia, i suoi ricercatori viaggiano tra gli atenei italiani e quelli stranieri, i suoi docenti insegnano nelle neonate Facoltà giuridiche. Ovunque, nel nostro Paese ma anche all’estero, nelle istituzioni pubbliche e universitarie è possibile ritrovare le tracce della Facoltà di Giurisprudenza della Federico II.
Sara Pepe
Il prof. Scudiero consiglia di iniziare a studiare da subito seguendo l’ordine delle discipline indicato dall’ordinamento didattico. “La conoscenza è incrementale, bisogna erigerla progressivamente come si fa con gli edifici. Chi studia bene da noi si accredita un patrimonio di conoscenze che consente di affrontare importanti passaggi. Acquistare conoscenze precarie aiuta poco”. Il che significa che è necessario studiare sul serio, approfonditamente, per conseguire un titolo di studio effettivo, che consenta di inserirsi nel mondo del lavoro. E’ bene ribadirlo, sebbene possa sembrare scontato. Anche perché quella in Giurisprudenza non è una laurea che permette immediate soddisfazioni sul piano occupazionale, dal momento che richiede fasi ulteriori di preparazione in vista dell’inserimento nell’uno o nell’altro campo professionale.
Giurisprudenza è una Facoltà generalista, e il Preside ci spiega cosa vuol dire. “Diamo una preparazione di carattere generale che può trovare applicazione in una molteplicità di ambiti. Non assicuriamo l’immediato accesso al lavoro, ma gli studi giuridici aprono a molte possibilità. Abbiamo nuove strutture didattiche che servono proprio a mettere a frutto le conoscenze acquisite. Oltre alla Scuola di Specializzazione per diventare avvocati, notai o magistrati, abbiamo alcuni master di recente istituzione. Ne è stato appena concluso uno sulla tutela dei diritti umani in ambito comunitario, diretto dal prof. Mastroianni, che ha avuto molto successo. Ne è stato istituito un altro, che verrà presto attivato, in materia di Diritto del lavoro. E’ stata recentemente deliberata l’attivazione di un Master in Economia, Contabilità e Finanza degli Enti Locali”.
La Facoltà di Giurisprudenza Federico II continuerà ad essere la più scelta anche per questo, per come affina gli strumenti didattici rivolti a studenti e laureati. Ma più che per ogni altro motivo, la Facoltà federiciana, secondo il Preside Scudiero, mantiene il suo primato perché “fa scuola”. I suoi laureati vincono i più importanti concorsi in tutta Italia, i suoi ricercatori viaggiano tra gli atenei italiani e quelli stranieri, i suoi docenti insegnano nelle neonate Facoltà giuridiche. Ovunque, nel nostro Paese ma anche all’estero, nelle istituzioni pubbliche e universitarie è possibile ritrovare le tracce della Facoltà di Giurisprudenza della Federico II.
Sara Pepe