I 99 Posse ritornano a Lettere per un incontro con gli studenti

Marco Messina e Massimo Jovine, tra i fondatori dei 99 Posse, alla Facoltà di Lettere per un incontro con gli studenti, nell’ambito delle lezioni concerto con artisti noti e meno noti del panorama musicale nazionale, avvenuto il 14 dicembre. “Più che lezioni, sono chiacchierate tra amici – ha detto il prof. Enrico Careri, docente di Musicologia – intorno alla genesi dell’opera, a come nasce un pezzo”. L’idea della Posse è nata proprio nell’Aula Magna Piovani a Lettere, durante l’occupazione del ’90 contro i primi tentativi di privatizzazione dell’Università pubblica. “Volevamo veicolare le nostre idee politiche con la musica – ha spiegato Messina ai presenti – e inventammo ‘Radio Facoltà occupata’: passavamo brani di artisti vari, ascoltati nel chiostro grazie al sistema di filodiffusione”. “Ma come nasce un brano?”, chiede il docente. “Non c’è un modo preciso, e soprattutto non ci sono regole. Discutiamo degli argomenti di cui vogliamo parlare e cominciamo a raccogliere suoni, in modo da averli, poi, a disposizione per la fase di campionatura”. Fare musica “è come mettersi un po’ a nudo, – dice Jovine – condividere le proprie emozioni con gli altri”. Diverse le domande dei ragazzi: dalla nascita di un disco all’influenza politica nei brani dei 99 Posse. “Negli anni Novanta, – ha detto Messina – c’era una cultura musicale che adesso non c’è. Prima di produrre con la Fly Records, un’etichetta indipendente (oggi non esistono), abbiamo iniziato facendo musica nei locali, mentre il primo disco è arrivato solo dopo circa duecento concerti. Oggi, al contrario, i gruppi fanno dischi senza avere una maturità live e, poi, c’è da dire che il fenomeno del download ha devastato la musica. Purtroppo, chi vuole fare musica deve promuoversi tramite i social network”. Secondo Jovine, invece, internet e la possibilità di scaricare musica gratuitamente sono una fortuna. “Il momento in cui l’artista ha veramente valore è quando si confronta col pubblico. Noi stessi abbiamo campato grazie ai concerti!”, ha detto. E se il prezzo consigliato dell’ultimo cd dei 99 Posse è di dodici euro, per la maggioranza dei dischi bisogna sborsarne almeno venti. “Al di là della Siae, chi ci guadagna?”, chiede uno studente. “Quando c’è il prezzo consigliato, i guadagni vengono sottratti al gruppo, di certo non alla casa discografica”, la risposta di Jovine. Il linguaggio dei 99 Posse è sempre abbastanza forte, ma “sono più importanti le parole o la musica?”, chiede una ragazza. “Senza dubbio, siamo più conosciuti per i testi, amiamo e condividiamo ciò che scrive Luca Persico, il vocalist, ma è pur vero che bisogna costruire il vestito giusto alle parole”. Persico e Messina sono ex studenti di Lettere, tuttavia “scegliete un linguaggio che, molte volte, risulta scurrile. Perché?”, chiede un’altra studentessa. “Vogliamo essere capiti da tutti. Quando abbiamo iniziato, non pensavamo assolutamente di incidere dischi, il nostro obiettivo è sempre stato quello di comunicare e farci capire sia dai ragazzi dei Quartieri spagnoli che non hanno studiato, sia dagli universitari”. Oggi, che di dischi ne hanno pubblicati tanti, non passano però in radio e tv. “ll nostro ultimo video è stato girato da Abel Ferrara, regista notissimo. Mtv e diverse altre reti hanno deciso di non mandarlo in onda a causa delle immagini troppo crude – ha detto Messina – Non nego che ci siano, ma, intanto, vanno in onda tanti altri programmi (anche telefilm in prima serata) che ripropongono scene brutali o, in altri casi, diseducative”. “Cosa pensate dei collettivi odierni? Molti si aggregano ai gruppi senza alcuna motivazione”. Secondo Messina, “la differenza fondamentale, rispetto al passato, è che c’è molto più individualismo e meno consapevolezza delle proprie cose”. Infine, un riferimento a gruppi e artisti vari venuti alla ribalta grazie ai talent show che impazzano in televisione. “Sono fuochi di paglia, meteore”, hanno concluso i Posse.
Maddalena Esposito
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