I consigli degli studenti più anziani

“Meglio concentrarsi sul manuale – consiglia Carmela, studentessa al terzo anno – e poi solo gli ultimi venti giorni studiare la parte speciale. La maggior parte del colloquio verte sulla parte generale”. Anche per Francesco Miglio la prima parte dell’esame è quella più importante: “Rispondere in modo secco ma esaustivo, ecco il segreto per fare bella figura. Niente argomentazioni fuori luogo, né paroloni, l’importante è dimostrare di avere ben chiari i concetti di base. Consiglio di non soffermarsi troppo su una domanda, si rischia di essere poco precisi, dando l’impressione di aver imparato a memoria”. Per Domenico, terzo anno, occorre utilizzare anche un po’ di latino: “Non sono tantissime le cose da memorizzare e saper rispondere alle domande, accennando ai termini in latino, dà quel qualcosa in più al colloquio. Quasi tutte le cattedre pongono quesiti sulle varie legis, meglio studiarle e dar prova di essere preparati”. “Consiglio di studiare bene il processo, il matrimonio, i diritti reali e le successioni – suggerisce Orlando Cetrangolo, studente al secondo anno – sono argomenti che chiedono sempre. Occorre terminare il programma almeno venti giorni prima, in modo da concedersi la possibilità di ripetere senza fretta e al contempo di fare schemi riassuntivi. Ripetere ad alta voce, magari con qualche amico, fa diventare più sicuri. Solo così si supera l’ansia da prima domanda”. L’importante, per Barbara Romano, è saper fare collegamenti fra gli Istituti: “Partire da un punto del programma e vedere se si riesce a collegare un argomento affine. Durante la ripetizione sarebbe opportuno studiare in gruppo, in modo da dividere consapevolezze e incertezze. Inoltre, bisogna porsi domande, solo attraverso l’abitudine allo schema domanda–risposta si supera la prova senza grosse difficoltà”. Per Claudia “è solo una questione di esperienza, le matricole non devono scoraggiarsi, il primo esame è il più difficile, ma poi col passare del tempo le cose andranno meglio. L’importante è restare sereni, perché, anche se va male, c’è sempre la possibilità di risostenere la prova”. 
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