Oggi sono determinati e capaci di gestire al meglio il tempo dedicato allo studio. Ma non è sempre stato così. Lo si deduce dai racconti degli studenti che ora sono in procinto di iscriversi al secondo anno di Medicina. Clemente Giglio, 20 anni, per esempio, ha incontrato qualche difficoltà nell’adattarsi al nuovo metodo di studio: “Sono uscito dal liceo carico di aspettative ma all’università le cose non erano come me l’ero immaginate. All’improvviso avevo grande autonomia e mi sono sentito un po’ perso”. Nei primi mesi è comune avere un momento di sbandamento. Clemente ha superato l’impasse “lavorando sodo, studiando come non avevo mai fatto”. Lo studente ha una media del 26 e mezzo e nella sessione di settembre-ottobre completerà tutti gli esami del I anno. Ha deciso di dare per ultimi Fisica e Anatomia.
Felici, ma un po’
scombussolati,
dal ripescaggio
scombussolati,
dal ripescaggio
Degli esami precedenti ricorda la preoccupazione per lo scritto di Biologia molecolare: “Non ero pratico di risposte multiple. Al liceo ero abituato a quelle aperte. Però poi ho avuto modo di recuperare all’orale”. Vincenzo Marino, 19 anni appena compiuti, si è sentito subito a suo agio durante i primi giorni di lezione. “Avevo studiato bene chimica e fisica al liceo – spiega – Ma non è stato tutto così semplice. La prima volta che ho fatto Anatomia a giugno ho avuto 15. A luglio l’ho ritentato e l’ho superato con 18. Il voto non fa testo dato che si tratta di una idoneità. La cosa migliore è levarselo di torno il prima possibile”. Francesca Molino ha la media del 25 e darà l’ultimo esame del primo anno ad ottobre. “Sapevo che tipo di preparazione occorreva per Anatomia e non me la sono sentita di sostenerlo prima”, afferma. La ragazza è stata ammessa a Medicina grazie allo scorrimento della graduatoria ma ha seguito i corsi sin dal primo giorno perché, dice, “non volevo perdermi una lezione!” Nicola Frattaruolo, invece, ha seguito e dato tutti gli esami del primo semestre a Farmacia ed è risultato tra gli iscrivibili a Medicina con gli ultimi scorrimenti: “Ho dovuto integrare parti dei programmi. Se avessi fatto il passaggio inverso – da Medicina a Farmacia – mi avrebbero convalidato tutto. Inoltre, alcuni esami del I semestre di Farmacia sono al II di Medicina”. Nicola ha posticipato Istologia e dato la priorità a Chimica che è propedeutica per Biochimica, esame del primo semestre del secondo anno: “Sono molto contento di essere stato ripescato ma la cosa mi ha scombussolato parecchio. Sono stato molto sotto pressione per recuperare”.
Ad Istologia si
seguiva in piedi
seguiva in piedi
Gli studenti si dicono soddisfatti dell’organizzazione dei corsi. “Quello di Chimica è stato gestito in maniera impeccabile. Non posso dire lo stesso di Bioetica: la prima settimana di lezione è saltata ed abbiamo recuperato le lezioni nel corso del semestre”, sostiene Clemente. Secondo Vincenzo, il corso meglio organizzato è quello di Biologia: “E’ l’unico diviso per matricole pari e dispari. Una volta a settimana abbiamo partecipato ad incontri ristretti su articoli scientifici da commentare per produrre un lavoro di approfondimento. Noi ci siamo concentrati sulle cellule staminali”. Tutte le matricole hanno, invece, seguito assieme Istologia: “All’inizio eravamo in tanti, si stava in piedi. La parte più utile del corso è stata imparare a riconoscere i tessuti al microscopio. Studiare i vetrini è qualcosa di completamente nuovo ma i professori spiegano bene e gli incontri sono organizzati in modo che vedi con i tuoi occhi quello che hai appena studiato”.
L’esame che finora ha richiesto un maggiore impegno a Clemente è stato quello di Biologia molecolare “per la mole di nozioni da apprendere”. Lo studente definisce il corso più interessante quello di Istologia. “Conosco colleghi che direbbero l’esatto contrario”, commenta. Come primo esame Vincenzo ha dato Chimica: “Ero emozionato ma non al livello di non dormire la notte. Sono stato chiamato per ultimo alle 6 di sera. A quel punto la tensione si sentiva eccome”. Questo è il parere di Francesca sul secondo semestre: “E’ più tosto ma si affrontano materie bellissime. Più sono difficili e più sono interessanti”.
I docenti sono “in genere disponibili, tranne casi eccezionali” ed i colleghi simpatici e stimolanti. Nicola, che ha frequentato il primo semestre a Farmacia, può confrontare i due ambienti di studio. “Gli studenti di Medicina sono più alla mano, più disposti ad interagire. Gli iscritti a Farmacia sono vestiti alla moda e divisi in gruppetti. Ho visto ragazzi venire in giacca e cravatta a lezione. Qui sarebbe assurdo”. La struttura di Medicina è dispersiva: “A Farmacia è tutto concentrato in un solo complesso e questo permette di conoscere anche i ragazzi più grandi. Da noi non li incontri mai perché si segue in edifici molto distanti”. Il confronto tra studenti dello stesso anno è costante. “Si cerca negli altri la conferma delle proprie sicurezze e insicurezze – afferma Clemente – Ho trovato persone con cui è piacevole interfacciarsi anche su argomenti che non riguardano i programmi d’esame”. “Non siamo tutti secchioni ma siamo molto concentrati sull’obiettivo. Ammetto che un po’ di competizione tra di noi c’è”, è il parere di Francesca.
L’esame che finora ha richiesto un maggiore impegno a Clemente è stato quello di Biologia molecolare “per la mole di nozioni da apprendere”. Lo studente definisce il corso più interessante quello di Istologia. “Conosco colleghi che direbbero l’esatto contrario”, commenta. Come primo esame Vincenzo ha dato Chimica: “Ero emozionato ma non al livello di non dormire la notte. Sono stato chiamato per ultimo alle 6 di sera. A quel punto la tensione si sentiva eccome”. Questo è il parere di Francesca sul secondo semestre: “E’ più tosto ma si affrontano materie bellissime. Più sono difficili e più sono interessanti”.
I docenti sono “in genere disponibili, tranne casi eccezionali” ed i colleghi simpatici e stimolanti. Nicola, che ha frequentato il primo semestre a Farmacia, può confrontare i due ambienti di studio. “Gli studenti di Medicina sono più alla mano, più disposti ad interagire. Gli iscritti a Farmacia sono vestiti alla moda e divisi in gruppetti. Ho visto ragazzi venire in giacca e cravatta a lezione. Qui sarebbe assurdo”. La struttura di Medicina è dispersiva: “A Farmacia è tutto concentrato in un solo complesso e questo permette di conoscere anche i ragazzi più grandi. Da noi non li incontri mai perché si segue in edifici molto distanti”. Il confronto tra studenti dello stesso anno è costante. “Si cerca negli altri la conferma delle proprie sicurezze e insicurezze – afferma Clemente – Ho trovato persone con cui è piacevole interfacciarsi anche su argomenti che non riguardano i programmi d’esame”. “Non siamo tutti secchioni ma siamo molto concentrati sull’obiettivo. Ammetto che un po’ di competizione tra di noi c’è”, è il parere di Francesca.
Anatomia II e
Fisiologia,
i “mostri”
Fisiologia,
i “mostri”
Alcuni si fermano a studiare in Facoltà ma Clemente non è tra questi: “Non riesco a concentrarmi dove ci sono altre persone. Preferisco avere un mio nido in cui rintanarmi”. Clemente e Vincenzo sono entrambi di Benevento ed hanno preso casa a Napoli per evitare di andare avanti e indietro ogni giorno. Vincenzo vive assieme ad altri due studenti di Medicina, uno del III ed uno del IV anno: “Mi danno qualche dritta su cosa approfondire. Ho sentito parlare dei “mostri” che mi attendono: Anatomia II e Fisiologia. Ma non mi lascio spaventare. Non ci si può far condizionare dall’esperienza altrui. C’è una grande variabilità individuale”.
Le idee su quale strada prendere dopo la laurea non sono ancora del tutto chiare. “Per ora mi interessano le problematiche dei tumori per l’enorme incidenza che hanno sulla mortalità, soprattutto in Campania. Ma nei prossimi anni avrò modo di ripensarci”, sostiene Clemente.
Per riuscire bene non basta solo studiare. Bisogna ritagliarsi del tempo per rilassarsi e ricaricarsi. “La prima cosa che ho fatto, una volta trovata la casa, è stato iscrivermi ad una palestra vicina – racconta Clemente – Tutti i fine-settimana vedo la mia ragazza. Ad agosto sono andato una settimana in vacanza assieme a lei. Non di più perché dovevo iniziare a studiare Anatomia”. Vincenzo non ha rinunciato a giocare a pallone di sera ma la settimana prima dell’esame si rinchiude in casa. Nicola, invece, fa di tutto per continuare a frequentare il gruppo scout di Manfredonia: “Cerco di tornare a casa almeno una volta al mese. Ma anche a Napoli mi ritaglio i miei momenti di svago. Quest’anno ho partecipato al corso di fotografia dell’Ateneo ‘Fotografa la mente’. Per me l’università è qualcosa che va al di là dello studio”.
Manuela Pitterà
Le idee su quale strada prendere dopo la laurea non sono ancora del tutto chiare. “Per ora mi interessano le problematiche dei tumori per l’enorme incidenza che hanno sulla mortalità, soprattutto in Campania. Ma nei prossimi anni avrò modo di ripensarci”, sostiene Clemente.
Per riuscire bene non basta solo studiare. Bisogna ritagliarsi del tempo per rilassarsi e ricaricarsi. “La prima cosa che ho fatto, una volta trovata la casa, è stato iscrivermi ad una palestra vicina – racconta Clemente – Tutti i fine-settimana vedo la mia ragazza. Ad agosto sono andato una settimana in vacanza assieme a lei. Non di più perché dovevo iniziare a studiare Anatomia”. Vincenzo non ha rinunciato a giocare a pallone di sera ma la settimana prima dell’esame si rinchiude in casa. Nicola, invece, fa di tutto per continuare a frequentare il gruppo scout di Manfredonia: “Cerco di tornare a casa almeno una volta al mese. Ma anche a Napoli mi ritaglio i miei momenti di svago. Quest’anno ho partecipato al corso di fotografia dell’Ateneo ‘Fotografa la mente’. Per me l’università è qualcosa che va al di là dello studio”.
Manuela Pitterà