I tre mattoni

3 sono le discipline più ostiche che si incontrano durante il percorso universitario. 2 è il numero delle volte che la maggior parte degli studenti ne ripete almeno una delle tre. 1 la regola per superare le difficoltà: armarsi di volontà e pazienza e studiare, studiare, studiare. 
Ogni matricola sa che al I anno è Istituzioni di Diritto Privato a dare i primi veri grattacapi. Quella materia che ci spiega cos’è la proprietà, come si effettua una successione, che parla di matrimonio e obbligazioni. Diritto Privato, mezzo avvocato? “Decisamente sì – dice Valentina Indulgenti, studentessa al quarto anno – Quando al secondo semestre riesci a dare Privato capisci che ce la puoi fare, che sei sulla strada giusta. Prima di allora, le discipline che studi servono solo come riscaldamento”. “Privato è la prima vera botta di diritto – sottolinea Chiara Solimeo, al terzo anno – Un mattone da 1000 pagine che mette a confronto gli Istituti più importanti. Se si studia bene Privato, gli esami successivi sono più facili”. Un esame davvero così impossibile? “Purtroppo sì – dichiara Alessandro De Martino, al secondo anno – Io l’ho ripetuto 2 volte. La prima ero poco preparato all’utilizzo dei termini giuridici e sono stato bocciato. La seconda volta è andata meglio, ma non sono riuscito ad andare oltre un 21”. Matricole non scoraggiatevi, un modo ci sarà per superare l’impossibile. “Occorre studiare tanto e con il codice alla mano – consiglia Gianluca Scotto di Perta – Lo studio pratico aiuta nella comprensione. Fondamentale, poi, dare l’esame nei tempi giusti. Non rimandare all’infinito il colloquio è la prima scelta giusta”. “Da matricole siamo terrorizzati solo dal nome della disciplina – ammette Fabrizio Di Bonito – In realtà Privato, seppur complesso, si supera. Le difficoltà, purtroppo, arrivano qualche tempo dopo”. Una complessità che al II anno si chiama: Diritto Commerciale. La disciplina si occupa del mondo delle società, dei contratti bancari, delle fideiussioni. Insomma, peculiarità da veri intenditori di diritto. “Vedi il libro di Commerciale e poi muori – scherza Enrico Esposito, studente al quinto anno – Quando ti trovi per la prima volta di fronte a quei manuali ti viene voglia di cambiare Facoltà. Non tanto per la corposità del libro (circa 1100 pagine) ma per la complessità degli argomenti”. Stessa reazione per Giovanna Gilberti: “La prima volta che ho cercato di studiare Commerciale volevo piangere – racconta la studentessa – Mi sentivo incapace di sintetizzare e fare miei gli argomenti. Poi, anima e coraggio, ho seguito le lezioni, studiando passo dopo passo. Per fortuna non ho mai ripetuto l’esame, proprio non avrei resistito”. “E’ inutile generalizzare – dice Luca Aguzzi – Ogni esame ha una storia a sè. Quando si studia, niente è impossibile. Commerciale ha degli argomenti destabilizzanti ma, se ci si vuole laureare, bisogna necessariamente sostenerlo. Dovesse essere anche due volte consecutive in un solo anno, proprio come è capitato a me…”. Nel mezzo del cammino si incontra al III anno Diritto Processuale Civile, e lì sì che è facile smarrire la retta via. “Forse dei tre è il più difficile – spiega Luigia Mazzella, al quinto anno – Ci si trova per la prima volta a studiare cosa accade durante un processo civile, si studiano appunto le procedure, ed è dura non avere la possibilità di poter contare sugli aspetti concreti. Purtroppo tutto resta sul piano teorico e questo non permette, in sede d’esame, di esprimersi completamente”. “Quando lo superi – racconta Francesco Mirabella – ti sembra di avere la laurea fra le mani. E’ una sensazione che le matricole cominceranno a provare pian piano. Privato apparirà una barzelletta in confronto a ciò che si studierà successivamente”. Però è opportuno: “Prepararsi già al primo anno, consolidando le basi degli argomenti generali. A Giurisprudenza tutto torna. Se si studia bene, i benefici non tardano ad arrivare”, afferma Lucio Pontillo. “Di fronte a manuali di 1300 pagine così complessi, talvolta si spera anche nell’aiuto divino; altre volte hai la tentazione di bruciare il manuale pur di liberartene”, ammette Giordana Capuano. Che avverte: “Le matricole devono sapere che in questa Facoltà vince chi è più motivato. Solo se si è forti e appassionati si può sopravvivere ad insuccessi e ad inevitabili battute d’arresto”. 
- Advertisement -




Articoli Correlati