Studenti-attori portano in scena un processo

Non solo studio matto e disperato a Giurisprudenza. Tante le iniziative promosse in Facoltà per consentire agli studenti di approfondire argomenti di interesse e attualità, di calarsi, almeno per un po’, nel mondo del lavoro professionale: dai processi simulati – talvolta si varcano anche i confini nazionali – ai seminari di orientamento alle professioni legali, dalle visite guidate a tribunali e penitenziari, dai cineforum ai dibattiti con scrittori, magistrati, avvocati. Capita anche, durante la carriera universitaria, di dover calcare un palcoscenico. E’ accaduto di recente, il 14 giugno, ad un gruppo di studenti che ha portato in scena “Il Verdetto”, l’opera della scrittrice napoletana Valeria Parrella. La rappresentazione teatrale – che vede sullo sfondo un processo, dove il diritto diventa protagonista, nel dover difendere o accusare Clitemnestra, colpevole di aver ucciso il marito ‘traditore’ – si è svolta presso l’Aula 26 del Dipartimento di Diritto Romano diretto dalla prof.ssa Carla Masi Doria, promotrice dell’evento. Coinvolta l’attrice e regista Cristina Donadio che racconta: “sono stata felice di poter portare la mia esperienza al servizio degli studenti. E’ stato bellissimo vedere come i ragazzi, traendo spunto dal racconto, hanno cominciato a redigere le memorie con cui avrebbero difeso o accusato Clitemnestra. Interpretando la parte della protagonista, non ho voluto vedere in anticipo i loro scritti. Ho preferito ascoltare le memorie in aula, per rendere ancora più veritiera l’esposizione”. Un’esperienza formativa interessante che: “Non escludo possa ripetersi e consolidarsi negli anni”. Soddisfatti i ragazzi che hanno interpretato la parte degli avvocati difensori. “Ho sempre avuto passione per il diritto e la recitazione. Quando mi è stato proposto il progetto, ho subito accettato. Finalmente sono riuscito ad unire le mie due grandi passioni”, spiega Claudio Forte, iscritto al secondo anno. La parte più difficile? “Quella concernente le arringhe, al secondo anno è dura dover scrivere di diritto. Mi sono documentato tanto, prendendo spunto dalla realtà, dai veri casi che passano in tribunale”, sottolinea Claudio. Non ha velleità artistiche l’altro avvocato difensore, anch’egli iscritto al secondo anno: “fino ad ora non avevo mai recitato – ammette Alessandro Mario Ammoroso – Ho partecipato ad una simulazione processuale in Grecia, è lì che la prof.ssa Masi mi ha parlato del progetto, della possibilità di poter colloquiare di diritto, recitando. E’ stata un’esperienza entusiasmante”, sia dal punto di vista giuridico – “ho potuto scrivere un’arringa per la prima volta” – che dal punto di vista umano – “ho conosciuto persone speciali, tutte animate da grande passione”. La parte del Pubblico Ministero è toccata a Marica Quaranta, laureata lo scorso novembre, ora tirocinante presso la Corte d’Appello: “è stato interessante poter interpretare il PM, ho fatto un po’ di pratica. Credo sia importante avere una cultura poliedrica, anche se il teatro resterà per me solo una parentesi”. Aggiunge: “Questa Facoltà è riuscita a fornirmi gli strumenti, ora tocca a me sperimentare, mettere in pratica”. 
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