‘Gli esami non finiscono mai’, diceva Eduardo qualche anno fa, presagendo forse quale sarebbero state le esigenze del mercato del lavoro alcuni decenni più tardi. Lifelong Learning, apprendimento permanente, è diventata la parola d’ordine per chiunque voglia restare o fare carriera nel mondo del lavoro.
A rispondere a questa esigenza di aggiornamento continuo è chiamata l’Università che nel Lifelong Learning vede la sua terza ‘mission’. “Questo obiettivo richiede la costante disposizione ad una realtà sempre più mutevole. L’eterogeneità dei contesti e delle necessità pone, infatti, all’Università la grande sfida dell’adattamento e, nel contempo, la preservazione della struttura qualitativa dei suoi interventi”, spiega la prof.ssa Luigia Melillo, Presidente del Centro Lifelong Learning de L’Orientale che, attivato nel 2007, si pone come esempio di eccellenza in Italia e come punto di riferimento per gli altri Atenei. Primo nel nostro Paese ad essere istituito, e fino ad oggi unico, è stato segnalato per la sua ‘best practice’ nel Rapporto 2008 al Parlamento sulla Formazione Continua elaborato dall’ISFOL, “momento per noi di grande orgoglio e soddisfazione”, commenta la professoressa.
Gli obiettivi del Centro sono diversi e si rivolgono a diversi settori della società civile: dall’aggiornamento dei docenti al completamento degli studi interrotti, dal riconoscimento delle competenze personali al recupero di studenti nelle scuole in zone a rischio, dall’educazione cittadina ai progetti internazionali, tutto in stretta collaborazione con gli enti locali e le istituzioni sul territorio.
“Il Comitato Scientifico del Centro – spiega appunto Melillo – è composto da soggetti diversi e provenienti dall’esterno. Non volevamo creare un Comitato di universitari che si parlasse addosso, ma abbiamo inserito quegli interlocutori esterni che volevano impegnarsi con noi in questo progetto e che hanno portato all’interno dell’Università quelle che erano le esigenze del nostro territorio. C’è stata una forte collaborazione anche con la Regione Campania, che ha sostenuto i nostri progetti di educazione degli adulti: è importante che le amministrazioni siano sensibilizzate a portare avanti politiche attive per orientare al lavoro, informare sugli sbocchi occupazionali, sulle politiche di sicurezza sul lavoro e sulla riqualificazione delle figure professionali. La Regione ha proposto l’istituzione di Comitati di Educazione degli Adulti negli ambiti provinciali e regionali, e noi come Orientale stiamo aiutando ad attivare queste strutture, facendo un po’ da supervisori. Finora i Comitati sono nati nelle province di Caserta e Salerno, mentre sono in gestazione a Napoli, Avellino e Benevento”. Questo è solo un esempio del lavoro portato avanti dal Centro, la cui relazione annuale 2008 vede un lungo elenco di iniziative realizzate, molte delle quali sono ancora in corso o verranno riproposte per il 2009.
Il CIRED, un altro esempio, è un laboratorio di progettazione di didattica sperimentale che si svolge in diverse scuole della Campania e vede il coinvolgimento di docenti e studenti; o, ancora, il progetto Spes Goal, commissionato dalla Provincia di Napoli, che ha previsto un intervento di recupero di una scuola del Rione Sanità. E’ partito il 9 maggio, invece, EDA, programma che riguarda le competenze del docente educatore degli adulti il quale “ha bisogno di competenze diverse da quello che insegna ai giovani”. EDA coinvolge 120 persone, “con un team docente composto da professori de L’Orientale e da esperti provenienti da fuori, come quelli dell’ENDIRE di Firenze”. Alla sua prima edizione anche il Master Mundis, rivolto a chi si vuole preparare per il concorso a Dirigente Scolastico, “si esce dal didattico-pedagogico e si studia la realtà scolastica in chiave manageriale per preparare i futuri dirigenti ad interloquire con l’autonomia”.
A rispondere a questa esigenza di aggiornamento continuo è chiamata l’Università che nel Lifelong Learning vede la sua terza ‘mission’. “Questo obiettivo richiede la costante disposizione ad una realtà sempre più mutevole. L’eterogeneità dei contesti e delle necessità pone, infatti, all’Università la grande sfida dell’adattamento e, nel contempo, la preservazione della struttura qualitativa dei suoi interventi”, spiega la prof.ssa Luigia Melillo, Presidente del Centro Lifelong Learning de L’Orientale che, attivato nel 2007, si pone come esempio di eccellenza in Italia e come punto di riferimento per gli altri Atenei. Primo nel nostro Paese ad essere istituito, e fino ad oggi unico, è stato segnalato per la sua ‘best practice’ nel Rapporto 2008 al Parlamento sulla Formazione Continua elaborato dall’ISFOL, “momento per noi di grande orgoglio e soddisfazione”, commenta la professoressa.
Gli obiettivi del Centro sono diversi e si rivolgono a diversi settori della società civile: dall’aggiornamento dei docenti al completamento degli studi interrotti, dal riconoscimento delle competenze personali al recupero di studenti nelle scuole in zone a rischio, dall’educazione cittadina ai progetti internazionali, tutto in stretta collaborazione con gli enti locali e le istituzioni sul territorio.
“Il Comitato Scientifico del Centro – spiega appunto Melillo – è composto da soggetti diversi e provenienti dall’esterno. Non volevamo creare un Comitato di universitari che si parlasse addosso, ma abbiamo inserito quegli interlocutori esterni che volevano impegnarsi con noi in questo progetto e che hanno portato all’interno dell’Università quelle che erano le esigenze del nostro territorio. C’è stata una forte collaborazione anche con la Regione Campania, che ha sostenuto i nostri progetti di educazione degli adulti: è importante che le amministrazioni siano sensibilizzate a portare avanti politiche attive per orientare al lavoro, informare sugli sbocchi occupazionali, sulle politiche di sicurezza sul lavoro e sulla riqualificazione delle figure professionali. La Regione ha proposto l’istituzione di Comitati di Educazione degli Adulti negli ambiti provinciali e regionali, e noi come Orientale stiamo aiutando ad attivare queste strutture, facendo un po’ da supervisori. Finora i Comitati sono nati nelle province di Caserta e Salerno, mentre sono in gestazione a Napoli, Avellino e Benevento”. Questo è solo un esempio del lavoro portato avanti dal Centro, la cui relazione annuale 2008 vede un lungo elenco di iniziative realizzate, molte delle quali sono ancora in corso o verranno riproposte per il 2009.
Il CIRED, un altro esempio, è un laboratorio di progettazione di didattica sperimentale che si svolge in diverse scuole della Campania e vede il coinvolgimento di docenti e studenti; o, ancora, il progetto Spes Goal, commissionato dalla Provincia di Napoli, che ha previsto un intervento di recupero di una scuola del Rione Sanità. E’ partito il 9 maggio, invece, EDA, programma che riguarda le competenze del docente educatore degli adulti il quale “ha bisogno di competenze diverse da quello che insegna ai giovani”. EDA coinvolge 120 persone, “con un team docente composto da professori de L’Orientale e da esperti provenienti da fuori, come quelli dell’ENDIRE di Firenze”. Alla sua prima edizione anche il Master Mundis, rivolto a chi si vuole preparare per il concorso a Dirigente Scolastico, “si esce dal didattico-pedagogico e si studia la realtà scolastica in chiave manageriale per preparare i futuri dirigenti ad interloquire con l’autonomia”.
(Va. Or.)