Gli studenti di Scienze Giuridiche del Suor Orsola non potevano mancare ad un appuntamento tanto importante e, infatti, il 23 marzo l’Aula 4 di Santa Lucia al Monte era piena di gente, non solo allievi del Corso di Laurea triennale. C’era ‘il padre di uno studente influenzato’, ‘l’amica già laureata intervenuta per delega’… C’erano tutti quelli che, direttamente o indirettamente, hanno interesse a capire cosa succederà da settembre prossimo, quando prenderà il via la nuova Laurea Magistrale in Giurisprudenza. Una folla rumorosa, curiosa e un po’ preoccupata. Nell’aula, pronto al dibattito, il Preside della Facoltà di Giurisprudenza, prof. Franco Fichera che ha voluto questo incontro per illustrare agli attuali iscritti al Corso di Laurea triennale in Scienze Giuridiche quelle che sono le ragioni di una scelta importante, ossia l’eventuale passaggio al Corso di Laurea Magistrale di durata quinquennale. Eventuale, solo eventuale: “io non consiglio nulla, la valutazione sulla convenienza del passaggio deve essere fatta individualmente da ciascuno di voi – ha detto il prof. Fichera ai ragazzi- tuttavia era necessario che vi spiegassi come avviene e, soprattutto, che vi dicessi che siete garantiti, perché nessuno di voi perderà quanto già costruito”.
Al Suor Orsola il nuovo piano formativo è già pronto, con tanto di brochure dove sono indicati gli insegnamenti da affrontare anno per anno. Il disegno è semplice e lineare: un triennio di base e un biennio di approfondimento che, come per la (ormai già) vecchia specialistica, si suddivide in due indirizzi, quello forense e quello amministrativo.
“Il nostro progetto di formazione non è una sequenza casuale di esami – ci ha tenuto a precisare il Preside- ma un ritmo che vuole raggiungere l’obiettivo di una solida preparazione di base nei primi tre anni e di un rafforzamento più indirizzato nel quarto e nel quinto”. Da qui il suggerimento, a chi effettuerà il passaggio al quinquennio, di completare anzitutto gli esami dei primi tre anni, sebbene non ci siano più blocchi da un anno all’altro. Le propedeuticità, infatti, permangono soltanto nell’ambito di uno stesso settore disciplinare, per cui, ad esempio, non si può sostenere l’esame di Diritto Civile se non si è superato quello di Istituzioni di Diritto Privato.
Ma perché uno studente di Scienze Giuridiche, magari prossimo alla laurea, dovrebbe passare alla Magistrale? “Non si dovrà preparare la tesi di laurea triennale e, soprattutto, non ci sarà più lo sbarramento in base al quale se non si ha la laurea triennale non ci si può iscrivere alla specialistica, con il rischio di perdere un anno anche per un solo esame mancante”, ha affermato il Preside.
Queste motivazioni però non sono sembrate bastare ai presenti, che hanno manifestato tanti dubbi e altrettante preoccupazioni. Che fine faranno i crediti già acquisiti? Come si farà a recuperare quelli che si sarebbero dovuti acquisire con la tesi triennale? E allora, carta e penna alla mano, si è cominciato a fare i conti, molti studenti hanno esposto al Preside perfino situazioni personali, risolvibili solo in sede di specifica valutazione. Di fronte ad alcune domande il prof. Fichera ha dovuto rispondere partendo dagli albori: “questa situazione non riguarda soltanto Giurisprudenza del Suor Orsola, il nuovo ordinamento è stato voluto dal legislatore nazionale…”. Ciò che conta è comunque evidenziare, e il Preside lo ha fatto più volte, i criteri fondamentali del sistema: “i vostri crediti nessuno ve li toglie. Non si può immaginare che passando da un ordinamento all’altro tutto possa combaciare, l’importante è che voi non siate danneggiati”.
Al Suor Orsola il nuovo piano formativo è già pronto, con tanto di brochure dove sono indicati gli insegnamenti da affrontare anno per anno. Il disegno è semplice e lineare: un triennio di base e un biennio di approfondimento che, come per la (ormai già) vecchia specialistica, si suddivide in due indirizzi, quello forense e quello amministrativo.
“Il nostro progetto di formazione non è una sequenza casuale di esami – ci ha tenuto a precisare il Preside- ma un ritmo che vuole raggiungere l’obiettivo di una solida preparazione di base nei primi tre anni e di un rafforzamento più indirizzato nel quarto e nel quinto”. Da qui il suggerimento, a chi effettuerà il passaggio al quinquennio, di completare anzitutto gli esami dei primi tre anni, sebbene non ci siano più blocchi da un anno all’altro. Le propedeuticità, infatti, permangono soltanto nell’ambito di uno stesso settore disciplinare, per cui, ad esempio, non si può sostenere l’esame di Diritto Civile se non si è superato quello di Istituzioni di Diritto Privato.
Ma perché uno studente di Scienze Giuridiche, magari prossimo alla laurea, dovrebbe passare alla Magistrale? “Non si dovrà preparare la tesi di laurea triennale e, soprattutto, non ci sarà più lo sbarramento in base al quale se non si ha la laurea triennale non ci si può iscrivere alla specialistica, con il rischio di perdere un anno anche per un solo esame mancante”, ha affermato il Preside.
Queste motivazioni però non sono sembrate bastare ai presenti, che hanno manifestato tanti dubbi e altrettante preoccupazioni. Che fine faranno i crediti già acquisiti? Come si farà a recuperare quelli che si sarebbero dovuti acquisire con la tesi triennale? E allora, carta e penna alla mano, si è cominciato a fare i conti, molti studenti hanno esposto al Preside perfino situazioni personali, risolvibili solo in sede di specifica valutazione. Di fronte ad alcune domande il prof. Fichera ha dovuto rispondere partendo dagli albori: “questa situazione non riguarda soltanto Giurisprudenza del Suor Orsola, il nuovo ordinamento è stato voluto dal legislatore nazionale…”. Ciò che conta è comunque evidenziare, e il Preside lo ha fatto più volte, i criteri fondamentali del sistema: “i vostri crediti nessuno ve li toglie. Non si può immaginare che passando da un ordinamento all’altro tutto possa combaciare, l’importante è che voi non siate danneggiati”.
181 i crediti
Secondo i calcoli: i crediti corrispondenti sono 159, ne restano 22 non corrispondenti (181 in tutto per i primi tre anni), ma comunque coperti perché la facoltà li farà rientrare sotto la voce ‘altre attività’. Il tutto accordando un particolare ‘favor’ a chi effettuerà il passaggio, perché pur convalidandosi esami che nell’ordinamento precedente avevano un minor numero di crediti, non saranno necessarie integrazioni di programma. La media dei voti resterà invariata, l’importo delle tasse sarà lo stesso stabilito all’atto della prima iscrizione. In più, nonostante il numero di posti disponibili sia di 150, ai ragazzi già iscritti al Suor Orsola si consentirà l’iscrizione oltre tale soglia.
A mano a mano gli studenti hanno cominciato ad avere più chiaro il quadro della situazione, anche se fino alla fine dell’incontro hanno continuato a manifestare diverse perplessità: vorrebbero la matematica certezza che nulla di ciò che hanno adesso gli sarà tolto, vorrebbero anche cominciare a pensare a come impiegare i prossimi mesi senza sbagliare, partendo però da dati sicuri. Uno di loro ha chiesto se è possibile recarsi in segreteria per un riconoscimento dei crediti, ma la risposta del professore è che è ancora presto, perché fino a settembre si potrebbero presentare questioni nuove da affrontare. “Per adesso va proseguita un’attività come quella svolta oggi, in modo da costruire una base informativa. E’ importante che abbiamo iniziato a parlarne ora perché così voi avete tutto il tempo di organizzarvi come meglio credete. Per altri chiarimenti potete venire anche a trovarmi nell’orario di ricevimento”. “Siete voi a dover ponderare se vi conviene passare al nuovo ordinamento o meno”, ha ripetuto ancora il Preside, “nessuno può consigliarvi in un senso o nell’altro, è una questione personale”.
Sul progetto didattico, evidentemente nel segno della continuità con l’ultimo 3+2, quello a 15 esami, c’è poco da discutere, è uno dei migliori mondi possibili. “Siamo convinti della scelta operata due anni fa, anzi, l’abbiamo migliorata”.
Sara Pepe
A mano a mano gli studenti hanno cominciato ad avere più chiaro il quadro della situazione, anche se fino alla fine dell’incontro hanno continuato a manifestare diverse perplessità: vorrebbero la matematica certezza che nulla di ciò che hanno adesso gli sarà tolto, vorrebbero anche cominciare a pensare a come impiegare i prossimi mesi senza sbagliare, partendo però da dati sicuri. Uno di loro ha chiesto se è possibile recarsi in segreteria per un riconoscimento dei crediti, ma la risposta del professore è che è ancora presto, perché fino a settembre si potrebbero presentare questioni nuove da affrontare. “Per adesso va proseguita un’attività come quella svolta oggi, in modo da costruire una base informativa. E’ importante che abbiamo iniziato a parlarne ora perché così voi avete tutto il tempo di organizzarvi come meglio credete. Per altri chiarimenti potete venire anche a trovarmi nell’orario di ricevimento”. “Siete voi a dover ponderare se vi conviene passare al nuovo ordinamento o meno”, ha ripetuto ancora il Preside, “nessuno può consigliarvi in un senso o nell’altro, è una questione personale”.
Sul progetto didattico, evidentemente nel segno della continuità con l’ultimo 3+2, quello a 15 esami, c’è poco da discutere, è uno dei migliori mondi possibili. “Siamo convinti della scelta operata due anni fa, anzi, l’abbiamo migliorata”.
Sara Pepe