Come festeggiare il compleanno di un Corso di Laurea in Fisica se non con un Premio Nobel? C’è grande attesa alla Vanvitelli per l’arrivo di un ospite di eccezione: il prof. Anthony James Leggett, Premio Nobel per la Fisica nel 2003 e docente presso l’Università dell’Illinois at Urbana Champagne. La celebrazione dei dieci anni del Corso casertano si terrà il 9 febbraio presso l’Auditorium della Scuola Specialisti dell’Aeronautica Militare con la Lectio Magistralis del prof. Leggett dal titolo ‘Does the everyday world really obey quantum mechanics?’. La notizia è anticipata dal prof. Livio Gianfrani, Presidente del Consiglio di Corso di Studio, il quale ricorda: “L’evento è stato organizzato dai professori Paolo Silvestrini e Antonio D’Onofrio, entrambi autorevoli docenti del Dipartimento di Matematica e Fisica”.
Il prof. Leggett ha condotto ricerche pionieristiche sulla superfluidità, un fenomeno per cui alcune sostanze liquide estremamente fredde fluiscono senza resistenza interna o viscosità. I suoi studi hanno trovato ampie applicazioni nella scienza, che vanno dalla cosmologia allo studio di particelle subatomiche e dei cristalli liquidi. Leggett ha, inoltre, condotto fondamentali ricerche sul concetto di de-coerenza quantistica attraverso l’interazione con l’ambiente. Il suo lavoro pionieristico ha aperto la possibilità di verifica sperimentale del fenomeno della coerenza quantistica macroscopica in sistemi superconduttivi, come gli SQUIDs e le giunzioni Josephson, che poi ha portato allo sviluppo di una nuova scienza, detta informazione quantistica, in cui gli elementi di base per la trasmissione dell’informazione sono costituiti dai quantum bits (che sostituiscono i classici bits). Il suo lavoro ha avuto ripercussioni immense sia dal punto di vista applicativo, con la possibilità di costruire un computer quantistico dalla potenza di calcolo inimmaginabile per un computer classico, che dal punto di vista teorico relativamente ai fondamenti della meccanica quantistica e i suoi paradossi, quali il paradosso del gatto di Schroedinger e l’entanglement quantistico.
“È un onore per noi avere ospite il prof. Leggett”, afferma il prof. Gianfrani. Poi spiega: “Il seminario avrà un carattere divulgativo e sarà pertanto aperto agli studenti dell’ultimo anno della scuola secondaria superiore. Stiamo procedendo a diramare l’invito ai Licei di Caserta e delle province limitrofe, incluso scuole del basso Lazio. Stimiamo la presenza di circa 400 studenti. È prevista la traduzione simultanea dall’inglese all’italiano”.
Il prof. Leggett ha condotto ricerche pionieristiche sulla superfluidità, un fenomeno per cui alcune sostanze liquide estremamente fredde fluiscono senza resistenza interna o viscosità. I suoi studi hanno trovato ampie applicazioni nella scienza, che vanno dalla cosmologia allo studio di particelle subatomiche e dei cristalli liquidi. Leggett ha, inoltre, condotto fondamentali ricerche sul concetto di de-coerenza quantistica attraverso l’interazione con l’ambiente. Il suo lavoro pionieristico ha aperto la possibilità di verifica sperimentale del fenomeno della coerenza quantistica macroscopica in sistemi superconduttivi, come gli SQUIDs e le giunzioni Josephson, che poi ha portato allo sviluppo di una nuova scienza, detta informazione quantistica, in cui gli elementi di base per la trasmissione dell’informazione sono costituiti dai quantum bits (che sostituiscono i classici bits). Il suo lavoro ha avuto ripercussioni immense sia dal punto di vista applicativo, con la possibilità di costruire un computer quantistico dalla potenza di calcolo inimmaginabile per un computer classico, che dal punto di vista teorico relativamente ai fondamenti della meccanica quantistica e i suoi paradossi, quali il paradosso del gatto di Schroedinger e l’entanglement quantistico.
“È un onore per noi avere ospite il prof. Leggett”, afferma il prof. Gianfrani. Poi spiega: “Il seminario avrà un carattere divulgativo e sarà pertanto aperto agli studenti dell’ultimo anno della scuola secondaria superiore. Stiamo procedendo a diramare l’invito ai Licei di Caserta e delle province limitrofe, incluso scuole del basso Lazio. Stimiamo la presenza di circa 400 studenti. È prevista la traduzione simultanea dall’inglese all’italiano”.