Tre Facoltà al Suor Orsola Benincasa. Le presenta il Rettore dell’Università Francesco De Sanctis. Scienze della Formazione “erede dell’antico Magistero che ha oltre un secolo di vita, si è molto ammodernata con il Corso di Laurea in Scienze della Comunicazione ed il Master in Giornalismo, in collaborazione con l’Ordine, che forma trenta giornalisti a biennio che trovano collocazione lavorativa”. Lettere “ha come sua caratteristica il più antico Corso di Laurea in Conservazione dei Beni Culturali dove si è sperimentata una nuova metodologia che si sostanzia nell’approfondimento delle scienze sperimentali in quanto diagnostichiamo anche i mali dei beni culturali che hanno fondamenti fisico-chimici. Siamo stati i primi a studiare economia dei beni culturali e forse siamo ancora i soli a prevedere un indirizzo di archeologia subacquea che consente anche di acquisire il brevetto di sommozzatore. Insomma a Lettere si realizza una sintesi operosa tra cultura umanistica e cultura scientifica”. Ha una decina d’anni Giurisprudenza. “L’unica per la quale abbiamo scelto il numero chiuso – gli altri Corsi di Laurea a numero programmato sono imposti dal Ministero-, ammette 150 studenti. Il Corso è molto compatto con pochi esami ma con una ottima preparazione di base. Puntiamo molto sul monitoraggio post-laurea – master, dottorati, interni ancora alla nostra università- ma anche attraverso convenzioni con il Tar, la Corte Costituzionale, gli studi professionali”.
Orientamento. “Il nostro Ateneo ha lavorato molto sul settore orientamento. In entrata, durante e in uscita. Ci serve anche ad articolare meglio la nostra offerta di eccellenza”, afferma il Rettore e cita un esempio “organizziamo da qualche anno una serie di incontri intitolati Cinema e diritto, dopo le proiezioni di film, il dibattito su problematiche giuridiche. In questo caso gli studenti sono preparati dal centro orientamento. Il Suor Orsola è da sempre un centro di cultura ma fino a qualche tempo fa le iniziative culturali e gli studenti correvano su binari paralleli. Oggi, invece, convegni, rappresentazioni teatrali –abbiamo anche un laboratorio teatrale-, manifestazioni vedono la presenza massiccia degli studenti”.
Tasse. Il Suor Orsola, specifica il Rettore “è un Ateneo pubblico ma non statale. Non ha contributi uguali ad altre università. Riceviamo 6 milioni di euro l’anno. Con questo fondo si coprono solo le forniture. Dunque, i soldi per funzionare li reperiamo sul libero mercato che per noi sono gli studenti”. Le tasse sono differenziate: più alte per Giurisprudenza (intorno a 2500 euro l’anno) e Diagnostica e Restauro. Meno per gli altri dove sono quasi simili agli atenei statali. “Diciamo che dove l’offerta regionale dei corsi è più ampia abbiamo tasse maggiori, per i corsi dove siamo unici –ad esempio quelli che preparano all’insegnamento- le tasse sono più basse per consentire l’accesso a tutti”.
Orientamento. “Il nostro Ateneo ha lavorato molto sul settore orientamento. In entrata, durante e in uscita. Ci serve anche ad articolare meglio la nostra offerta di eccellenza”, afferma il Rettore e cita un esempio “organizziamo da qualche anno una serie di incontri intitolati Cinema e diritto, dopo le proiezioni di film, il dibattito su problematiche giuridiche. In questo caso gli studenti sono preparati dal centro orientamento. Il Suor Orsola è da sempre un centro di cultura ma fino a qualche tempo fa le iniziative culturali e gli studenti correvano su binari paralleli. Oggi, invece, convegni, rappresentazioni teatrali –abbiamo anche un laboratorio teatrale-, manifestazioni vedono la presenza massiccia degli studenti”.
Tasse. Il Suor Orsola, specifica il Rettore “è un Ateneo pubblico ma non statale. Non ha contributi uguali ad altre università. Riceviamo 6 milioni di euro l’anno. Con questo fondo si coprono solo le forniture. Dunque, i soldi per funzionare li reperiamo sul libero mercato che per noi sono gli studenti”. Le tasse sono differenziate: più alte per Giurisprudenza (intorno a 2500 euro l’anno) e Diagnostica e Restauro. Meno per gli altri dove sono quasi simili agli atenei statali. “Diciamo che dove l’offerta regionale dei corsi è più ampia abbiamo tasse maggiori, per i corsi dove siamo unici –ad esempio quelli che preparano all’insegnamento- le tasse sono più basse per consentire l’accesso a tutti”.