Il Vesuvio ieri, oggi e domani

Di libri sul Vesuvio ce ne sono tanti ma “Il Vesuvio ieri, oggi, domani” è sicuramente il primo che da priorità alla comprensione da parte del grande pubblico. Comprensione che è di fondamentale importanza per le popolazioni che vivono in stretto contatto con un vulcano ad alto rischio. 
Scritto dal prof. Lucio Lirer, ordinario di Vulcanologia, con i dottori Mihaela Cristina Chirosca, Rosalba Munno, Paola Petrosino e Marino Grimaldi ed il contributo dei professori Attilio Belli, Lucia Civetta, Alessandro Dal Piaz, Ugo Leone, Roberto Scandone, il volume è stato realizzato con il contributo dell’Assessorato all’Urbanistica della Regione Campania. 
La presentazione del volume è avvenuta il 23 marzo  al Centro Congressi del Federico II in via Partenope. Sono intervenuti il Rettore Guido Trombetti, l’Assessore Marco Di Lello, i professori Dal Piaz, Paolo Gasparini e Leone. Ha moderato gli interventi, il giornalista Franco Mancusi. 
Gli interventi dei relatori hanno in vario modo evidenziato come, dopo decenni di tentativi, la comunità scientifica stia finalmente riuscendo a trovare un dialogo con gli abitanti dell’area vesuviana. Dialogo reso possibile sia dalla crescente attività divulgativa che si sta svolgendo nelle scuole, sia grazie alla comprensione e alla presa di coscienza del mondo politico in cui i vulcanologi hanno trovato un interlocutore che ha ben compreso il significato del rischio (vulcanico o, più in generale, naturale) cui l’area napoletana è soggetta. 
“Il libro ha come obiettivo la diffusione della conoscenza. È stato realizzato utilizzando materiale scientificamente corretto, ma scritto in maniera semplice e comprensibile anche ai non addetti ai lavori. Questo perché le informazioni recenti, a differenza di quelle passate, sono sempre più ricche di contenuti e termini specifici che non possono essere compresi facilmente da chi non ha un background vulcanologico –ha spiegato il prof. Lirer- Nel passato invece, prima della nascita della moderna vulcanologia, l’attività e le eruzioni del Vesuvio venivano descritte e commentate da comuni cittadini che utilizzavano termini come “grandi deflagrazioni”, “boati”, “fuoco” e “incendi”. La difficoltà del vulcanologo di oggi nella ricostruzione del passato, è stata spesso quella di tradurre in termini moderni questi boati e incendi”. 
Una peculiarità del testo è rappresentato dalla iconografia. “Durante la ricerca di materiale e di documenti, abbiamo trovato un’enorme mole di immagini del Vesuvio. E’ stato un lavoro veramente complesso rimetterle a nuovo, perché molte erano ingiallite e rovinate dal tempo o dall’incuria”. 
Il libro presenta il Vesuvio in tre sezioni temporali. Nella sezione Ieri si trova tutto quello che si conosce sull’attività passata del Vesuvio, dal I secolo a.C. all’eruzione del 1944. E’ la parte più lunga del volume in quanto racconta tanti secoli di attività, e anche quella più “classica”. Molto interessanti e sicuramente innovative sono le due sezioni Oggi e Domani. La prima riporta lo stato dell’arte delle conoscenze scientifiche sul Vesuvio, e in particolare la descrizione delle composizioni delle rocce affioranti, la cartografia della pericolosità vulcanica, la descrizione e il significato della tomografia sismica, la realizzazione della cartografia geologica, e la realizzazione di gouache eseguite non per visione diretta degli eventi, ma seguendo le descrizioni letterarie degli eventi descritti nel testo. La sezione Domani, invece, propone una sorta di tavola rotonda nella quale esperti di vulcanologia, pianificazione del territorio e divulgazione scientifica discutono sulle possibilità di un futuro diverso non per il Vesuvio inteso come vulcano, ma come area vesuviana, con i suoi 18 comuni a rischio e una folta popolazione.
Al libro è allegato un cd che si può dire complementare al testo. “Se avessimo voluto introdurre nel libro tutti i documenti, le immagini, e soprattutto i riferimenti bibliografici che abbiamo visionato, non saremmo mai riusciti a finire il lavoro. E soprattutto avremmo avuto un prodotto stampato che sarebbe stato di dimensioni poco pratiche! -continua il professor Lirer- Basti pensare che nel cd sono contenuti circa 4000 riferimenti bibliografici, nonché ulteriori immagini, e ulteriori spiegazioni”.
Un’opera completa, di facile lettura, ricca di immagini per un vulcano forse ancora troppo poco temuto ma che sicuramente non smette mai di affascinare scrittori, poeti, pittori e soprattutto vulcanologi! 
Valentina Di Matteo
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