Sono ben cinque le Facoltà di Scienze Matematiche Fisiche e Naturali in Campania, presenti presso le Università Federico II, Seconda Università, Parthenope, Salerno e Sannio. Dovunque sono presenti Corsi di Laurea di ambito biologico, visti i numeri elevati di immatricolati che si registrano e che hanno determinato l’introduzione in diversi Atenei del numero programmato (la data del test , a livello nazionale, è fissata al 7 settembre). Accanto a questi figurano, in accordo con la storia e le peculiarità degli Atenei, Corsi di Laurea di ambito tecnologico ed industriale come Fisica, Informatica, Chimica e Matematica.
La tradizione scientifica della nostra regione è antica, ma rinnovata nel tempo. Così tutti gli Atenei offrono laboratori di ricerca all’avanguardia, o ospitano enti esterni di ricerca protagonisti spesso delle scoperte più significative degli ultimi anni, in alcuni casi degli ultimi mesi. È importante perché la formazione dei giovani scienziati si basa, anche ai primi anni, su cenni che arrivano dalle nuove applicazioni e dai temi di frontiera. È un ambito di studio rivolto a chi ha passione, ma il proprio interesse va ponderato. Non basta aver avuto buoni voti in Matematica a scuola. Riuscire negli studi scientifici richiede un impegno ed un’abnegazione confrontabili ad un lavoro a tempo pieno, otto ore di studio al giorno. È una formazione esperenziale basata sulle attività di laboratorio, fondamentali per capire concetti e fenomeni spiegati a lezione e sulla forte interazione con i docenti, il più delle volte ricercatori che lavorano nel laboratorio accanto allo studio e sono spesso disponibili a fornire spiegazioni anche fuori dagli orari canonici di ricevimento. Approfittare di questa disponibilità per superare blocchi e difficoltà rappresenta la principale chiave di volta per restare in carreggiata e appassionarsi alle discipline.
Per tutti, il primo anno è caratterizzato da sei aree disciplinari fondamentali rappresentate dagli insegnamenti di Matematica, Fisica, Chimica, Informatica e per i settori biologici e naturalistici di Biologia e Geologia.
Gli sbocchi occupazionali teorici sono quelli che si possono immaginare: ricerca, industria, libera professione per i settori come la Chimica che prevedono l’albo professionale e nuovi ambiti, come quello finanziario, in cui spesso, soprattutto all’estero ma la tendenza si sta lentamente affermando anche in Italia, trovano spazio laureati in Matematica, Fisica e Informatica. Le aziende informatiche ed elettroniche, aerospaziali, ed in misura minore quelle meccaniche, le industrie tecnologiche per lo sviluppo di nuovi laser, materiali e quelle petrolifere, il controllo volo negli aeroporti, lo sviluppo qualità, le analisi ambientali e cliniche, le strutture sanitarie, la polizia scientifica, gli enti pubblici, l’insegnamento e, ovviamente, la ricerca scientifica – ma purtroppo sempre più all’estero – rappresentano le soluzioni occupazionali reali più ricorrenti.
La tradizione scientifica della nostra regione è antica, ma rinnovata nel tempo. Così tutti gli Atenei offrono laboratori di ricerca all’avanguardia, o ospitano enti esterni di ricerca protagonisti spesso delle scoperte più significative degli ultimi anni, in alcuni casi degli ultimi mesi. È importante perché la formazione dei giovani scienziati si basa, anche ai primi anni, su cenni che arrivano dalle nuove applicazioni e dai temi di frontiera. È un ambito di studio rivolto a chi ha passione, ma il proprio interesse va ponderato. Non basta aver avuto buoni voti in Matematica a scuola. Riuscire negli studi scientifici richiede un impegno ed un’abnegazione confrontabili ad un lavoro a tempo pieno, otto ore di studio al giorno. È una formazione esperenziale basata sulle attività di laboratorio, fondamentali per capire concetti e fenomeni spiegati a lezione e sulla forte interazione con i docenti, il più delle volte ricercatori che lavorano nel laboratorio accanto allo studio e sono spesso disponibili a fornire spiegazioni anche fuori dagli orari canonici di ricevimento. Approfittare di questa disponibilità per superare blocchi e difficoltà rappresenta la principale chiave di volta per restare in carreggiata e appassionarsi alle discipline.
Per tutti, il primo anno è caratterizzato da sei aree disciplinari fondamentali rappresentate dagli insegnamenti di Matematica, Fisica, Chimica, Informatica e per i settori biologici e naturalistici di Biologia e Geologia.
Gli sbocchi occupazionali teorici sono quelli che si possono immaginare: ricerca, industria, libera professione per i settori come la Chimica che prevedono l’albo professionale e nuovi ambiti, come quello finanziario, in cui spesso, soprattutto all’estero ma la tendenza si sta lentamente affermando anche in Italia, trovano spazio laureati in Matematica, Fisica e Informatica. Le aziende informatiche ed elettroniche, aerospaziali, ed in misura minore quelle meccaniche, le industrie tecnologiche per lo sviluppo di nuovi laser, materiali e quelle petrolifere, il controllo volo negli aeroporti, lo sviluppo qualità, le analisi ambientali e cliniche, le strutture sanitarie, la polizia scientifica, gli enti pubblici, l’insegnamento e, ovviamente, la ricerca scientifica – ma purtroppo sempre più all’estero – rappresentano le soluzioni occupazionali reali più ricorrenti.
“E’ una Facoltà che vive sulla passione”, afferma il Preside della Facoltà di Scienze del Federico II Roberto Pettorino. Rileva: “spesso, però, non si conoscono bene le discipline che saranno affrontate. Io stesso, da giovane, ho scelto Fisica fra varie opzioni, anche molto diverse fra loro. Per questo consiglio di seguire con attenzione, per avere un’idea concreta di quello che si è scelto. Con il tempo si scopre che studiare queste materie è molto piacevole”.
Utili suggerimenti: “è molto importante non perdere il contatto con i docenti, né bisogna avere remore a porre domande. Non esistono domande stupide, tutte servono a capire quello che si sta facendo”. E poi “studiate fin dall’inizio, magari anche poco, ma soprattutto ripensate a quello che avete appreso”. I laboratori “non rappresentano solo un momento sperimentale, aiutano a comprendere anche la teoria”. Una novità: “a breve saranno disponibili alcuni esperimenti anche sulla piattaforma Federica”.
Sbocchi occupazionali. Il Preside fa notare: “nel mondo del lavoro le etichette cambiano velocemente ed è facile che si trovi lavoro in settori atipici. Quello che conta ai fini dell’inserimento professionale è sviluppare la flessibilità”.
Utili suggerimenti: “è molto importante non perdere il contatto con i docenti, né bisogna avere remore a porre domande. Non esistono domande stupide, tutte servono a capire quello che si sta facendo”. E poi “studiate fin dall’inizio, magari anche poco, ma soprattutto ripensate a quello che avete appreso”. I laboratori “non rappresentano solo un momento sperimentale, aiutano a comprendere anche la teoria”. Una novità: “a breve saranno disponibili alcuni esperimenti anche sulla piattaforma Federica”.
Sbocchi occupazionali. Il Preside fa notare: “nel mondo del lavoro le etichette cambiano velocemente ed è facile che si trovi lavoro in settori atipici. Quello che conta ai fini dell’inserimento professionale è sviluppare la flessibilità”.