Inclinazione per il sociale, curiosità e tenacia: le doti di uno studente di Giurisprudenza

“A Giurisprudenza ci si iscrive perché si ritiene di avere interesse per il mondo del diritto, propensione che dovrà ricevere conferma durante il percorso. La scelta è importante, deve essere vissuta con consapevolezza, perché gli studi giuridici richiedono impegno, sacrificio e spirito di adattamento. D’altronde insegniamo ai nostri ragazzi l’arte della ‘duttilità’. In tempi come questi è importante saper spendere le proprie risorse in vari settori”, afferma il Preside della Facoltà Lucio De Giovanni. Lo studente che riesce meglio ha “inclinazione per il sociale e sensibilità per le istituzioni pubbliche”, “curiosità verso il mondo esterno” ed è “quello tenace, quello che non molla mai”. 
Alla Federico II “gli studenti non sono solo dei tecnici del diritto. Un nostro laureato non sarà un semplice interprete delle norme, ma un cittadino radicato nella struttura sociale”. Proprio per formare il giurista-cittadino, la Facoltà promuove numerose iniziative. Ad esempio, “grazie all’aiuto di esperti, stiamo attivando un Laboratorio Permanente sul diritto dei minori per indirizzare i ragazzi verso realtà diverse dalla delinquenza territoriale”. Ma anche seminari su temi di attualità, cineforum, incontri con importanti personalità giuridiche.
“Più che ad un giurista settoriale – sottolinea il Preside – noi puntiamo alla generalità del campo giuridico. Le specificità, a lungo termine, sono fine a se stesse. In Facoltà si insegna il metodo, che una volta acquisito consentirà di confrontarsi con qualsiasi nuovo testo o norma. Cerchiamo, dunque, di fornire una chiave di lettura universale che si adegui al divenire giuridico”. Ciò non toglie che oltre agli insegnamenti fondamentali nel piano di studi siano presenti materie caratterizzanti. Quest’anno, fa notare il prof. De Giovanni, “sono state riattivate ben nove discipline in ambito Penale, segno che, accanto ad un’istruzione di base, offriamo ampie possibilità di ampliare il percorso”. 
La Facoltà cura molto l’accoglienza alle matricole. Per dare loro il benvenuto, nella settimana dal 26 al 30 settembre (il calendario è in via di definizione), si terrà la manifestazione “Incontri Introduttivi allo Studio del Diritto”, il cui filo conduttore sarà l’anniversario dei 150 anni dell’Unità d’Italia. “Avremo tanti ospiti illustri che ci parleranno delle professioni forensi e non solo”. Poi il via alle lezioni. “Ammetto che i primi giorni possano sembrare infernali – ammette il Preside – ma i corsi sono organizzati suddividendo i nuovi iscritti in aule capienti. Si segue solo tre giorni a settimana in modo da lasciare tempo per studiare a casa. Le prime settimane scoraggiano sempre un po’, certo la dimensione universitaria non è quella del liceo, ma tutto svanisce quando si inizia a frequentare”. Mai scoraggiarsi di fronte alle prime difficoltà. Un segreto: “Occorre imparare a chiedere aiuto agli addetti ai lavori. La Facoltà è una comunità. La stessa Presidenza è aperta a tutti gli studenti. Qualora vi siano delle mancanze, basta bussare alle nostre porte”. 
Il post-laurea. “Purtroppo gli sbocchi professionali classici – sottolinea il Preside – si stanno assottigliando sotto la mole impressionante di laureandi. Le nuove leve oltre a pensare a toghe e aule di tribunale devono volgere lo sguardo altrove. Per fortuna, la nostra laurea permette di adattarsi ai campi di nuova formazione. Basti pensare alle figure dei giuristi d’impresa o a quelli che si occupano di frodi telematiche. Aver acquisito un buon metodo di base permette ai nostri studenti di cimentarsi in questi ed altri settori”. 
Su.Lu.
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