Incontri preparatori alla Simulazione processuale in Procedura Civile

Un matrimonio, un parapetto di legno usurato che sta su a malapena e poi crolla trascinando nella caduta un invitato: questo, a grandi linee, il caso del Processo Simulato promosso dalle cattedre dei professori Salvatore Boccagna e Ferruccio Auletta. Gli studenti sono chiamati a prendere le parti
dell’attore e del convenuto. A suon di arringhe e memorie scritte, la Moot in Procedura Civile farà diventare concreto ed applicativo lo studio della disciplina. “Gli incontri preparatori alla simulazione – spiega il prof. Boccagna – sono iniziati da alcune settimane e, rispetto al passato, sono stati aperti anche agli studenti della cattedra del prof. Auletta. Attualmente sono 50 i ragazzi che prendono parte a questa prima fase, il numero però potrebbe non essere veritiero. Occorre appurare quanti arriveranno poi a prendere parte al processo”. Alcuni frequentanti, infatti, abbandonano il progetto nel corso delle settimane: “L’impegno richiesto è gravoso e, per certi versi, toglie tempo allo studio. C’è del materiale ulteriore da visionare, apprendere e preparare. Insomma, chi arriva al dibattimento finale è davvero motivato. Anche perché non è previsto alcuno sconto sul programma di studio. Piuttosto, ci si ritroverà ad impegnarsi su più fronti”. Per questo motivo non è stato ancora deciso se si terranno una o più discussioni: “Dipende da quanti saremo a giugno, da come va la preparazione dei gruppi e dalla disponibilità delle aule. Solo allora inviterò un giudice a prendere parte al processo. Mi piace l’idea che chi andrà a giudicare i ragazzi sia totalmente all’oscuro del caso, fino al momento della discussione in aula”. In questo modo: “chi giudica non
potrà crearsi nessuno schema preconfezionato. La ragione o il torto i ragazzi la conquistano sul campo, coinvolgendo completamente anche chi è lì per ascoltare ed emettere il giudizio finale”. Il prof. Boccagna è molto orgoglioso di portare avanti una tradizione nata negli anni ‘80, grazie all’interesse del prof. Renato Oriani, “un docente all’avanguardia. Organizzava la simulazione già trent’anni fa quando questa parola era davvero sconosciuta. Ha
smesso poi nel 2001 e quest’esperienza è rimasta un po’ in stand-by. Ho deciso di riprenderla 6-7 anni fa, quando sono passato alla seconda parte di Procedura Civile. La Moot è dedicata, infatti, a chi ha già sostenuto la prima parte dell’esame ed ha già un’infarinatura della materia”. Ottima la risposta degli studenti in questi ultimi anni. “I ragazzi sono molto divertiti, approcciare ad un caso e ad una difesa concreta cambia il modo di vedere la disciplina.
Chi partecipa, calcola cosa è utile alle parti, fa il pieno di strategie e normative. E poi si è seguiti dai collaboratori i quali, essendo anche degli avvocati, indirizzano alla professione”. Fra le squadre si crea un sano spirito agonistico. “Questo tipo di approccio predispone gli studenti al lavoro di gruppo, li mette in contatto e in ‘competizione’ con gli altri. Ed è un bene. Si crea un legame fra i partecipanti, si supera la visione individualistica di chi studia a Giurisprudenza. Ricordo che anni fa una studentessa ha poi sposato uno dei coordinatori del gruppo della simulazione. Faccio quest’esempio per mostrare quanto sia forte il rapporto che si crea fra le parti”. La discussione, al cospetto del giudice, “è di alto livello, i ragazzi ascoltano e
possono cambiare le cose in corso d’opera. Questa si chiama crescita personale e professionale. La simulazione non è un’esperienza di massa.
Alla fine c’è una selezione naturale: resta solo chi ha le capacità e la voglia di misurarsi con ciò che va oltre il manuale”. Il professore ricorda: “La simulazione è aperta a tutti, non è pensata esclusivamente per i soli corsisti miei e del prof. Auletta. Chi fosse interessato può seguire una delle lezioni che si svolgono il martedì (ore 16.30) e il mercoledì (dalle 14.30), presso la Biblioteca dell’ex Dipartimento di Diritto dei rapporti civili ed economico-sociali (Via Porta di Massa 32, settimo piano)”.
Susy Lubrano
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