“Un manuale per le giovani marmotte che vogliono studiare Ingegneria”: così il prof. Luigi Verolino, responsabile dell’orientamento della Facoltà, definisce le indicazioni che come ogni anno fornisce alle aspiranti matricole attraverso le pagine di Ateneapoli. “Se le seguiranno passo per passo si troveranno sicuramente bene”, dice. Allora, passiamo in rassegna i preziosi suggerimenti del professore. Numero uno: recarsi presso lo Sportello Orientamento sito presso la sede di Piazzale Tecchio subito dopo l’esame di maturità. Anche se la voglia di andare al mare prevale, non bisogna cedere alla tentazione di rimandare l’appuntamento, dato che è necessario per iscriversi alla prova di autovalutazione che si terrà il primo settembre. Si tratta di una prova non selettiva che si svolge per tutti i Corsi di Laurea presenti a Ingegneria, venti in tutto, tranne uno che è a numero programmato: Ingegneria Edile-Architettura. Quest’ultimo prevede quest’anno 72 posti disponibili, le selezioni per l’accesso si terranno ai primi di settembre e verteranno sulle stesse materie oggetto della prova di orientamento per gli altri Corsi di Laurea (logica, comprensione verbale, matematica, chimica e fisica) più elementi di Storia dell’arte. “Chi vuole provare a entrare a Ingegneria Edile-Architettura può partecipare anche alla prova del primo settembre, che servirà come banco di prova. In generale, raccomando di studiare molto per riuscire a risolvere correttamente i quesiti oggetto delle prove. Sul sito del Sof-Tel (vi si accede dal portale d’Ateneo www.unina.it) i ragazzi possono trovare delle batterie di quiz da me risolti ed esercitarsi su quelli”. L’iscrizione presso lo Sportello Orientamento è indispensabile, ogni anno partecipano infatti circa 300 persone alla selezione per Ingegneria Edile-Architettura e 3000-3200 persone alla prova di orientamento non selettiva. E’ dunque necessario organizzarsi con largo anticipo per assegnare a ciascuno il numero di posto e l’aula. E siamo all’indicazione numero due: una volta espletata la prova, frequentare i corsi di allineamento di Matematica, che si tengono durante il mese di settembre. “Ad ottobre iniziano ben cinque corsi in parallelo – dice il professore- per chi non è allineato rappresentano un vero e proprio tritacarne. E’ bene dirlo subito: quella di Ingegneria è una facoltà difficile, qua non si viene a perdere tempo, bisogna studiare. Sono ancora in molti a iscriversi troppo ‘allegramente’, il tasso di abbandono degli studi è del 60%”.
“Si studia 8 ore al
giorno, tutti i giorni”
giorno, tutti i giorni”
Per riuscire a studiare bene e non farsi cogliere da quelle che il professore chiama “crisi di coscienza”, è indispensabile partire col piede giusto, cioè avendo acquisito le fondamentali conoscenze di base. “La prova di orientamento serve a capire quanti buchi ci sono nel DNA delle conoscenze dei ragazzi, e con i corsi di allineamento si cerca di tappare quei buchi. Quest’anno abbiamo addirittura cercato di attivarci prima, offrendo a tutte le scuole superiori della Campania un corso di matematica in videocassetta curato dal prof. Nicola Fusco, volto a far acquisire agli studenti i saperi minimi necessari per affrontare lo studio a Ingegneria”. Le scuole superiori: quanto riescono a preparare i ragazzi? “Ingegneria richiede una profondità nel metodo di studio che la scuola superiore non conosce- afferma il prof. Verolino- qui si studia otto ore al giorno tutti i giorni. Perciò, provocatoriamente dico: Ingegneria è difficile, non venite!”.
Il 70% di coloro che si iscrivono a Ingegneria proviene dal liceo scientifico, il 17% dagli istituti tecnici e l’11% dal liceo classico. Resta un 2% di varia provenienza. Tutti i tipi di formazione scolastica presentano i loro punti di forza e di debolezza, ma la migliore per chi vuole percorrere con successo la strada di Ingegneria sembra essere quella del liceo classico. “I ragazzi che provengono dal liceo scientifico hanno solitamente una buona preparazione in matematica e per questo sono portati ad affrontare la facoltà in maniera non umile- spiega Verolino- I diplomati presso gli istituti tecnici non sono abituati allo studio formativo ma a quello informativo, infine gli studenti provenienti dal liceo classico soffrono di lacune in matematica. Tuttavia questi ultimi hanno una mente formata al ragionamento grazie allo studio di materie come il latino, il greco, la filosofia. L’allenamento mentale consente loro di percorrere il cammino universitario più agilmente rispetto ai colleghi provenienti da scuole diverse”.
Qualunque sia la formazione di base, l’aspirante matricola che sia attratta dall’ingegneria si troverà nella maggior parte dei casi di fronte al dilemma della scelta tra ben 19 Corsi di Laurea di primo livello, a meno che non voglia esclusivamente cercare di essere ammessa al corso a ciclo unico quinquennale in Ingegneria Edile-Architettura. I 19 corsi triennali sono: Ingegneria Aerospaziale, Ingegneria per l’Ambiente e il Territorio, Ingegneria dell’Automazione, Ingegneria Biomedica, Ingegneria Chimica, Ingegneria Civile, Civile per lo sviluppo sostenibile, Ingegneria Edile, Ingegneria Elettrica, Ingegneria Elettronica, Ingegneria dei progetti e delle infrastrutture, Ingegneria Gestionale della logistica e della produzione, Informazione e comunicazione, Ingegneria Informatica, Ingegneria dei Materiali, Ingegneria Meccanica, Ingegneria Navale, Ingegneria delle Telecomunicazioni e, novità di quest’anno, Ingegneria per la gestione dei sistemi di trasporto. A quale iscriversi? Anche in questo caso il ‘manuale’ del prof. Verolino soccorre in aiuto: “non si può fare un ‘totoindirizzo’. Tutti i diversi Corsi di Laurea e tutti gli indirizzi consentono di trovare facilmente lavoro. Tutte le lauree ingegneristiche nascono da idee chiave, corrispondenti ad altrettanti settori di laurea. Il primo settore è quello delle scienze dell’architettura e dell’ingegneria edile. Praticamente è quello di coloro che costruiscono i palazzi: vi piacerebbe costruire palazzi? Orientatevi verso uno dei corsi di questo settore. Il secondo è quello dell’ingegneria civile, dedicato a coloro cui piacerebbe costruire strade e ponti, per intenderci. Il terzo risponde al nome di ingegneria industriale, e riguarda la costruzione di motori, non solo per automobili ma anche per aerei, navi e altri mezzi. Infine, c’è l’ingegneria dell’informazione, per chi vorrebbe studiare i segnali in tutte le loro forme, compresi i segnali del corpo, che sono oggetto dell’ingegneria biomedica. Ciascuno deve trovare l’idea chiave che corrisponde alla propria vocazione e alle proprie aspirazioni”.
Sara Pepe
Il 70% di coloro che si iscrivono a Ingegneria proviene dal liceo scientifico, il 17% dagli istituti tecnici e l’11% dal liceo classico. Resta un 2% di varia provenienza. Tutti i tipi di formazione scolastica presentano i loro punti di forza e di debolezza, ma la migliore per chi vuole percorrere con successo la strada di Ingegneria sembra essere quella del liceo classico. “I ragazzi che provengono dal liceo scientifico hanno solitamente una buona preparazione in matematica e per questo sono portati ad affrontare la facoltà in maniera non umile- spiega Verolino- I diplomati presso gli istituti tecnici non sono abituati allo studio formativo ma a quello informativo, infine gli studenti provenienti dal liceo classico soffrono di lacune in matematica. Tuttavia questi ultimi hanno una mente formata al ragionamento grazie allo studio di materie come il latino, il greco, la filosofia. L’allenamento mentale consente loro di percorrere il cammino universitario più agilmente rispetto ai colleghi provenienti da scuole diverse”.
Qualunque sia la formazione di base, l’aspirante matricola che sia attratta dall’ingegneria si troverà nella maggior parte dei casi di fronte al dilemma della scelta tra ben 19 Corsi di Laurea di primo livello, a meno che non voglia esclusivamente cercare di essere ammessa al corso a ciclo unico quinquennale in Ingegneria Edile-Architettura. I 19 corsi triennali sono: Ingegneria Aerospaziale, Ingegneria per l’Ambiente e il Territorio, Ingegneria dell’Automazione, Ingegneria Biomedica, Ingegneria Chimica, Ingegneria Civile, Civile per lo sviluppo sostenibile, Ingegneria Edile, Ingegneria Elettrica, Ingegneria Elettronica, Ingegneria dei progetti e delle infrastrutture, Ingegneria Gestionale della logistica e della produzione, Informazione e comunicazione, Ingegneria Informatica, Ingegneria dei Materiali, Ingegneria Meccanica, Ingegneria Navale, Ingegneria delle Telecomunicazioni e, novità di quest’anno, Ingegneria per la gestione dei sistemi di trasporto. A quale iscriversi? Anche in questo caso il ‘manuale’ del prof. Verolino soccorre in aiuto: “non si può fare un ‘totoindirizzo’. Tutti i diversi Corsi di Laurea e tutti gli indirizzi consentono di trovare facilmente lavoro. Tutte le lauree ingegneristiche nascono da idee chiave, corrispondenti ad altrettanti settori di laurea. Il primo settore è quello delle scienze dell’architettura e dell’ingegneria edile. Praticamente è quello di coloro che costruiscono i palazzi: vi piacerebbe costruire palazzi? Orientatevi verso uno dei corsi di questo settore. Il secondo è quello dell’ingegneria civile, dedicato a coloro cui piacerebbe costruire strade e ponti, per intenderci. Il terzo risponde al nome di ingegneria industriale, e riguarda la costruzione di motori, non solo per automobili ma anche per aerei, navi e altri mezzi. Infine, c’è l’ingegneria dell’informazione, per chi vorrebbe studiare i segnali in tutte le loro forme, compresi i segnali del corpo, che sono oggetto dell’ingegneria biomedica. Ciascuno deve trovare l’idea chiave che corrisponde alla propria vocazione e alle proprie aspirazioni”.
Sara Pepe