Un argento ai Campionati Nazionali Universitari di Campobasso all’esordio tra le fila del CUS Napoli. Non male il battesimo di Giuseppe Izzo Costabile, karateka nato 21 anni fa a Torre del Greco. Lì pratica Karate da quando di anni ne aveva soltanto quattro. “È stata una passione improvvisa”. Nella palestra dove sua sorella frequentava il corso di danza ha visto atleti in kimono. Gli è bastato per decidere che quello sarebbe stato il suo sport. Pochi anni dopo ha iniziato con le gare. Tra le ultime esperienze sul tappeto c’è proprio la partecipazione ai CNU di Campobasso. Si reputa soddisfatto “per come è andato l’incontro, soprattutto perché era la mia prima volta in un torneo universitario. Il Maestro Tamburro è stato un’ottima guida. Poi ho conosciuto tanti altri ragazzi. È un’esperienza che spero di ripetere l’anno prossimo”. Fuori dalla palestra, Giuseppe è uno studente della Federico II iscritto al secondo anno di Ingegneria Gestionale dei Progetti e delle Infrastrutture: “rispecchia le mie caratteristiche. Ho scelto Ingegneria perché vengo da uno scientifico e materie come Matematica e Fisica mi sono sempre piaciute. L’indirizzo gestionale perché mi vedo a organizzare un’impresa”. Dottor Jekyll e Mister Hyde? Non proprio. I ‘due Giuseppe’ a confronto rispondono.
Colore cintura?
Karateka: “nera primo dan. Al momento non mi interessa procedere con i dan successivi, sono concentrato esclusivamente sulle gare”.
Studente: “mi darei la cintura nera perché mi impegno sempre al massimo nello studio. Credo sarebbe giusto”.
Punto di riferimento?
Karateka: “il mio maestro Roberto Cozzolino della palestra Hinna Mac 82. Lui nello sport ha sempre dato il massimo e vinto tantissime gare. È grazie a lui che sto emergendo in questo campo”.
Studente: “nessuno in particolare. Nello studio, sia scolastico sia universitario, cerco di prendere il meglio dai docenti e dai compagni che mi circondano”.
Il tuo punto di forza?
Karateka: “essere sempre concentrato”.
Studente: “essere sempre concentrato”.
Il tuo punto di debolezza?
Karateka: “la tensione prima della gara”.
Studente: “nessuno. Sono soddisfatto”.
La vittoria più bella?
Karateka: “ne ricordo diverse. Forse quella dell’Open d’Italia conseguita l’anno scorso a Riccione. È stata la prima vittoria dopo il passaggio dalla Fesik (Federazione Educativa Sportiva Italiana Karate) alla FIJLKAM (Federazione Italiana Judo Lotta Karate Arti Marziali)”.
Studente: “l’aver completato tutti gli esami del primo anno prima che finisse la sessione e, soprattutto, l’aver superato Analisi I e Analisi II”.
La sconfitta più amara?
Karateka: “il mio primo europeo. Tensione e paura mi hanno fatto uscire al secondo incontro. Potevo fare sicuramente meglio”.
Studente: “ripetere l’esame di Fisica Tecnica per quattro volte e rincorrerlo per quasi due mesi”.
Come ti vedi tra dieci anni?
Karateka: “non mi vedo. Vivo il momento. Per ora penso solo alle gare”.
Studente: “spero di laurearmi il prima possibile e trovare un lavoro che mi faccia viaggiare tanto”.
Colore cintura?
Karateka: “nera primo dan. Al momento non mi interessa procedere con i dan successivi, sono concentrato esclusivamente sulle gare”.
Studente: “mi darei la cintura nera perché mi impegno sempre al massimo nello studio. Credo sarebbe giusto”.
Punto di riferimento?
Karateka: “il mio maestro Roberto Cozzolino della palestra Hinna Mac 82. Lui nello sport ha sempre dato il massimo e vinto tantissime gare. È grazie a lui che sto emergendo in questo campo”.
Studente: “nessuno in particolare. Nello studio, sia scolastico sia universitario, cerco di prendere il meglio dai docenti e dai compagni che mi circondano”.
Il tuo punto di forza?
Karateka: “essere sempre concentrato”.
Studente: “essere sempre concentrato”.
Il tuo punto di debolezza?
Karateka: “la tensione prima della gara”.
Studente: “nessuno. Sono soddisfatto”.
La vittoria più bella?
Karateka: “ne ricordo diverse. Forse quella dell’Open d’Italia conseguita l’anno scorso a Riccione. È stata la prima vittoria dopo il passaggio dalla Fesik (Federazione Educativa Sportiva Italiana Karate) alla FIJLKAM (Federazione Italiana Judo Lotta Karate Arti Marziali)”.
Studente: “l’aver completato tutti gli esami del primo anno prima che finisse la sessione e, soprattutto, l’aver superato Analisi I e Analisi II”.
La sconfitta più amara?
Karateka: “il mio primo europeo. Tensione e paura mi hanno fatto uscire al secondo incontro. Potevo fare sicuramente meglio”.
Studente: “ripetere l’esame di Fisica Tecnica per quattro volte e rincorrerlo per quasi due mesi”.
Come ti vedi tra dieci anni?
Karateka: “non mi vedo. Vivo il momento. Per ora penso solo alle gare”.
Studente: “spero di laurearmi il prima possibile e trovare un lavoro che mi faccia viaggiare tanto”.