L’ottanta per cento degli studenti di Scienze dell’Architettura che frequentano il secondo anno ha superato l’esame di Analisi matematica nel primo anno di corso. Il dato emerge dal monitoraggio svolto tra le matricole del 2015/2016 ad ottobre. Se ne è discusso durante la riunione della Commissione Paritetica che si è svolta il 15 novembre. “È un risultato – commenta la prof. ssa Federica Visconti, Coordinatrice del Corso di Studi – che premia gli sforzi degli ultimi anni dei docenti che insegnano la disciplina, finalizzati a rendere più digeribile una materia tradizionalmente ostica per gli allievi che aspirano a diventare architetti”. Anche ad Architettura Magistrale i dati sono estremamente confortanti. Lo conferma la prof.ssa Giuseppina Anatriello, la quale premette “il risultato positivo non è isolato, ma si inquadra in una tendenza ormai in atto da qualche anno. La percentuale degli studenti
di Scienze dell’architettura che superano a tempo debito l’esame di Analisi Matematica 1 cresce costantemente da qualche tempo”. Più che alle attività di tutoraggio, la docente attribuisce la svolta all’utilizzo di alcuni strumenti didattici e al mutamento dell’impostazione dei corsi. “Riguardo al primo aspetto – sottolinea – credo che sia stata fondamentale l’introduzione del registro delle lezioni, una opportunità offerta dalla Federico II che permette al docente di segnare e pubblicare on line, volta per volta, le lezioni, gli argomenti affrontati con i riferimenti alle pagine dei testi ed i materiali didattici distribuiti. Credo che questo abbia facilitato il compito degli studenti di ripassare puntualmente gli argomenti svolti in aula dal professore. Non è un particolare da poco perché Analisi matematica è un insegnamento che non ammette buchi. Intendo dire che se lo studente non assimila un argomento spiegato non è in condizione di seguire la lezione successiva. Inizia ad accumulare ritardo, perde il contatto con il programma e va immancabilmente in difficoltà”. Non meno importante, prosegue, è stata l’attivazione di canali di comunicazione on line con gli allievi da parte dei docenti. “Si correggono i compiti a distanza, si moltiplicano le opportunità di esercitarsi per i ragazzi e si crea un contatto ben più diretto di quanto accadesse fino a qualche anno fa, quando ci si vedeva solo a lezione e durante l’orario di ricevimento”. Secondo la prof.ssa Anatriello, poi, il dato positivo relativo al superamento dell’esame da parte delle matricole di un anno fa è anche il frutto di una rivisitazione della didattica che ha coinvolto tutti i docenti che insegnano Analisi matematica I
a Scienze dell’architettura. “Ci siamo sforzati – racconta – di cominciare davvero da zero i programmi, senza dare nulla per scontato. È stata una necessità, perché arrivano da noi all’università ragazze e ragazzi con livelli di preparazione piuttosto disparati e con percorsi di studio eterogenei”. Se la profonda rivisitazione della didattica ha fornito risultati positivi, ha anche “comportato sicuramente un aggravio del carico didattico per i docenti. Insegnare Analisi matematica al primo anno è diventato veramente faticoso. Anche per questo motivo, quest’anno, ho passato la mano ed ho optato per un corso al secondo anno”. Aggiunge: “L’esito del monitoraggio può essere uno sprone per tutti gli studenti, perché smentisce il luogo comune secondo il quale gli immatricolati ad Architettura
sarebbero intrinsecamente poco predisposti ad affrontare la matematica”. Conclude: “resta il fatto che questa materia presenta una difficoltà in più per gli allievi di Scienze dell’architettura, rispetto ai loro colleghi di Ingegneria. Dipende dal fatto che è un insegnamento privo di connessioni con le altre materie proposte al primo anno. I concetti del programma non sono richiamati da discipline analoghe. Ad Ingegneria, invece, tra matematica, geometria e fisica è tutto un ritornare di analoghi concetti”.
di Scienze dell’architettura che superano a tempo debito l’esame di Analisi Matematica 1 cresce costantemente da qualche tempo”. Più che alle attività di tutoraggio, la docente attribuisce la svolta all’utilizzo di alcuni strumenti didattici e al mutamento dell’impostazione dei corsi. “Riguardo al primo aspetto – sottolinea – credo che sia stata fondamentale l’introduzione del registro delle lezioni, una opportunità offerta dalla Federico II che permette al docente di segnare e pubblicare on line, volta per volta, le lezioni, gli argomenti affrontati con i riferimenti alle pagine dei testi ed i materiali didattici distribuiti. Credo che questo abbia facilitato il compito degli studenti di ripassare puntualmente gli argomenti svolti in aula dal professore. Non è un particolare da poco perché Analisi matematica è un insegnamento che non ammette buchi. Intendo dire che se lo studente non assimila un argomento spiegato non è in condizione di seguire la lezione successiva. Inizia ad accumulare ritardo, perde il contatto con il programma e va immancabilmente in difficoltà”. Non meno importante, prosegue, è stata l’attivazione di canali di comunicazione on line con gli allievi da parte dei docenti. “Si correggono i compiti a distanza, si moltiplicano le opportunità di esercitarsi per i ragazzi e si crea un contatto ben più diretto di quanto accadesse fino a qualche anno fa, quando ci si vedeva solo a lezione e durante l’orario di ricevimento”. Secondo la prof.ssa Anatriello, poi, il dato positivo relativo al superamento dell’esame da parte delle matricole di un anno fa è anche il frutto di una rivisitazione della didattica che ha coinvolto tutti i docenti che insegnano Analisi matematica I
a Scienze dell’architettura. “Ci siamo sforzati – racconta – di cominciare davvero da zero i programmi, senza dare nulla per scontato. È stata una necessità, perché arrivano da noi all’università ragazze e ragazzi con livelli di preparazione piuttosto disparati e con percorsi di studio eterogenei”. Se la profonda rivisitazione della didattica ha fornito risultati positivi, ha anche “comportato sicuramente un aggravio del carico didattico per i docenti. Insegnare Analisi matematica al primo anno è diventato veramente faticoso. Anche per questo motivo, quest’anno, ho passato la mano ed ho optato per un corso al secondo anno”. Aggiunge: “L’esito del monitoraggio può essere uno sprone per tutti gli studenti, perché smentisce il luogo comune secondo il quale gli immatricolati ad Architettura
sarebbero intrinsecamente poco predisposti ad affrontare la matematica”. Conclude: “resta il fatto che questa materia presenta una difficoltà in più per gli allievi di Scienze dell’architettura, rispetto ai loro colleghi di Ingegneria. Dipende dal fatto che è un insegnamento privo di connessioni con le altre materie proposte al primo anno. I concetti del programma non sono richiamati da discipline analoghe. Ad Ingegneria, invece, tra matematica, geometria e fisica è tutto un ritornare di analoghi concetti”.
Fabrizio Geremicca