Silverio, neo ingegnere aerospaziale, assunto in Boeing attraverso l’Open Day promosso da Ateneapoli

Un curriculum corposo e una buona conoscenza di un’altra lingua: gli assi nella manica di Silverio Miscino, uno dei laureati brillanti partecipanti ai colloqui durante l’Open Day della Boeing organizzato da Ateneapoli nel maggio scorso e che ora lavora per il colosso aeronautico. 29 anni, laureato nel settembre 2015 in Ingegneria Aerospaziale con 110 e lode, Silverio, che aveva sempre guardato con preoccupazione agli sbocchi occupazionali offerti dal nostro Paese, ora può affrontare il futuro con più serenità. Racconta prima la sua storia universitaria: “la mia passione per l’aeronautica è cresciuta poco alla volta, durante il percorso accademico. Ho scelto un Corso di Laurea ingegneristico data la mia propensione allo studio della matematica e della fisica, ed in particolare l’aerospaziale perché mi era sembrato il settore che potesse offrire più sbocchi e quello più interessante dal punto di vista tecnologico. Studiando me ne sono appassionato sempre più”. Il suo segreto? “Il metodo che oggi applico anche al lavoro: non fermarsi ad una conoscenza mnemonica, ma cercare di capire i ‘perché’, fare i giusti collegamenti, porsi delle domande. E poi non affrontare l’esame solo per il voto o i crediti, ma per immagazzinare le conoscenze”. Ammette: “le difficoltà ci sono state perché è un Corso che richiede impegno, frequenza alle lezioni e studio con ritmi serrati”. La vera preoccupazione per Silverio, però, era il futuro: “il sentir sempre parlare di laureati che non trovano lavoro, di cervelli in fuga, di disoccupazione alle stelle, fa sorgere dei dubbi. Mi sono chiesto spesso se avevo fatto bene a scegliere questa strada e se le offerte di lavoro che eventualmente avrei trovato sarebbero state adeguate. Questi timori e queste ansie li sentono in molti e a volte diventano un ostacolo al buon andamento degli studi”. Quella di Silverio, per fortuna, è una storia con happy end, grazie soprattutto alla sua strategia di preparazione: “I tirocini sono stati un elemento molto importante, che credo abbiano influenzato positivamente il mio colloquio con Boeing. Io avevo svolto, oltre a quello della Triennale, un tirocinio all’estero, a
Tolosa, per un’azienda aeronautica. Si è trattato di un contatto che ho stabilito da solo perchè mi ero infatti accorto che il network universitario andava ampliato, impegnandomi in proprio. Ho esperito svariati tentativi e alla fine sono riuscito ad ottenere un tirocinio di sei mesi, durante il quale ho lavorato anche alla tesi magistrale. Si è trattata di un’occasione fondamentale per la mia carriera. Se non avessi parlato bene francese e inglese, probabilmente non sarei riuscito a stabilire questo contatto. La conoscenza delle lingue è fondamentale. Oggi uso l’inglese quotidianamente per lavoro perché ho contatti continui con colleghi americani”. Un’altra spinta nella direzione di Boeing è arrivata anche grazie ad un tirocinio post-laurea ad A.l.a. spa a Pozzuoli: “un’esperienza di lavoro che mi ha spinto nella giusta direzione perché mi ha permesso di acquisire una competenza più gestionale, rispetto alla mia che era più tecnica”. Un curriculum dove figurano stage all’estero, un’esperienza post-laurea in aziende del settore hanno dato la giusta propulsione al neo ingegnere con la firma di un contratto a tempo determinato alla Boeing: “Dopo il colloquio a Napoli, ne ho sostenuti altri a Grottaglie, sede dell’azienda. Oggi, quindi, posso affermare che, anche se le occasioni sono scarse, ce la si può fare a trovare lavoro se si giocano le giuste carte”. Programmi per il futuro? “Mi piacerebbe rimanere in Boeing perché è una azienda davvero all’avanguardia e c’è un ambiente di lavoro stimolante. Speriamo!”.
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