“Sono vent’anni che aspettiamo la nuova sede e se all’inizio dovevamo essere i padroni di casa, oggi, a lavori ultimati, siamo diventati gli ospiti”. È lo sfogo della prof.ssa Alida Labella, Preside della Facoltà di Psicologia. La struttura dell’ex Palazzo delle Poste di Caserta, in viale Ellittico, dove sarà trasferita anche la Facoltà di Studi Politici ‘Jean Monnet’, “manca del numero di aule necessario per lo svolgimento di una didattica serena. Solo il secondo piano sarà destinato a Psicologia e quindi a laboratori, uffici amministrativi e stanze dei docenti”. Traspare una grande delusione dalle parole della Preside. “L’amarezza prevale su tutto – dice – Allo stato attuale, ci siamo astenuti dal prendere decisioni, aspettiamo il Consiglio di Amministrazione. Siamo l’unica Facoltà che è riuscita a sopravvivere nell’Italia meridionale ma il nostro impegno non viene riconosciuto; negli anni l’Ateneo non ha adottato una politica di investimento per una Facoltà che lavora e produce”. L’attività di Psicologia è assai corposa. “Non si può ipotizzare un trasferimento a pochi giorni dall’inizio del secondo semestre (il 13 marzo cominciano i corsi). Abbiamo più di 4mila iscritti (e solo quaranta docenti) da seguire e una nutrita ricerca. Sarà un trasloco molto impegnativo”. In una situazione che non è quella sperata all’inizio dei lavori, “mi sento davvero con le spalle al muro”. “Ho cominciato la mia avventura universitaria nel Settanta – conclude la Preside – negli anni, ho affrontato tantissimi cambiamenti senza mai scoraggiarmi, ora mi sento in una situazione di impotenza”.
Intanto gli studenti, tramite la loro rappresentanza, fanno sapere che non hanno alcuna intenzione di trasferirsi “in una struttura peggiore rispetto a quella attuale”. “Non ce la facciamo più. Vogliamo una sede idonea ad ospitare la totalità degli studenti – afferma Serena Mastrogiacomo – Nell’ultimo Consiglio di Facoltà del 21 febbraio, si è parlato di un trasferimento presso la struttura in viale Ellittico entro il mese di marzo. Le opzioni sono due: gli studenti saranno divisi tra la sede nuova e quella attuale a seconda del Corso di Laurea di appartenenza o, in seconda ipotesi, verranno trasferiti solo i laboratori, creando un’assurda divisione tra la didattica e la ricerca, in attesa di un ulteriore ampliamento della sede appena costruita”. Pare che il numero delle aule non solo sia insufficiente ma addirittura minore di quelle presenti nella storica sede del Polo scientifico. “A Psicologia saranno destinate solo cinque aule, due in meno rispetto a quelle che abbiamo a disposizione oggi. E’ necessario un incontro diretto col Rettore per chiarire la situazione”. Dario Galiero, altro rappresentante, ricorda i disagi che i futuri dottori in Psicologia vivono quotidianamente. “Al primo anno è praticamente impossibile seguire le lezioni, i corsi sono affollatissimi. Gli studenti, ormai, non credono più a nulla, seguono le lezioni e vanno via. Non ci sono spazi per sostare o rimanere a studiare. Sappiamo, poi, che la nostra sede attuale è inagibile o, più precisamente, non rispetta le norme di sicurezza. Ci chiediamo come mai se ne sono accorti solo ora”.
La protesta monta anche tra gli iscritti a Studi Politici, i quali aspettavano con ansia il trasferimento presso il Palazzo delle ex Poste già da gennaio, secondo quanto aveva loro riferito il pro-Rettore vicario prof. Mario De Rosa, in occasione di un’assemblea lo scorso autunno. “La sede doveva essere consegnata a luglio – dice Domenico Della Peruta, rappresentante di Facoltà – i lavori, però, sono terminati a settembre e c’erano ancora da fare i collaudi. Il passaggio è stato rimandato di mese in mese”. Ad oggi, in attesa di decisioni da parte del Rettorato, gli studenti continuano a girovagare tra il Polo scientifico di via Vivaldi, il Belvedere di S. Leucio e via Arena (S. Benedetto). “Sono tre sedi assolutamente scollegate tra loro, ma il vero problema è raggiungere San Leucio, tenuto conto che non ci sono autobus o, nella migliore delle ipotesi, sono molto rari. Quest’anno, abbiamo perso diverse lezioni a causa del maltempo”. Intanto, ci si organizza alla meglio. “Il calendario delle lezioni prevede una struttura verticale molto serrata, secondo la quale le matricole seguono i primi due giorni della settimana dalle 9 alle 18, il mercoledì è dedicato allo studio delle lingue, e gli studenti del secondo e terzo anno seguono il giovedì ed il venerdì sempre dalle 9 alle 18”. I ragazzi non si danno pace, vorrebbero una maggiore chiarezza. “Ci sentiamo presi in giro – dice Jessica Musto, altra rappresentante – ci avevano assicurato il trasferimento dopo le vacanze natalizie e, invece, siamo a marzo, ed è ancora tutto fermo”. Jessica ci tiene a chiarire che l’apertura della nuova sede non sarebbe la soluzione definitiva alla mancanza di spazi. “Con l’avvio dell’attività didattica presso l’ex Palazzo delle Poste e il trasferimento di Presidenza e Segreteria, sarebbero risolti solo in parte i problemi. Non dovremmo più recarci a S. Leucio e S. Benedetto, ma saremmo comunque divisi tra viale Ellittico e il Polo scientifico”, conclude.
Maddalena Esposito
Intanto gli studenti, tramite la loro rappresentanza, fanno sapere che non hanno alcuna intenzione di trasferirsi “in una struttura peggiore rispetto a quella attuale”. “Non ce la facciamo più. Vogliamo una sede idonea ad ospitare la totalità degli studenti – afferma Serena Mastrogiacomo – Nell’ultimo Consiglio di Facoltà del 21 febbraio, si è parlato di un trasferimento presso la struttura in viale Ellittico entro il mese di marzo. Le opzioni sono due: gli studenti saranno divisi tra la sede nuova e quella attuale a seconda del Corso di Laurea di appartenenza o, in seconda ipotesi, verranno trasferiti solo i laboratori, creando un’assurda divisione tra la didattica e la ricerca, in attesa di un ulteriore ampliamento della sede appena costruita”. Pare che il numero delle aule non solo sia insufficiente ma addirittura minore di quelle presenti nella storica sede del Polo scientifico. “A Psicologia saranno destinate solo cinque aule, due in meno rispetto a quelle che abbiamo a disposizione oggi. E’ necessario un incontro diretto col Rettore per chiarire la situazione”. Dario Galiero, altro rappresentante, ricorda i disagi che i futuri dottori in Psicologia vivono quotidianamente. “Al primo anno è praticamente impossibile seguire le lezioni, i corsi sono affollatissimi. Gli studenti, ormai, non credono più a nulla, seguono le lezioni e vanno via. Non ci sono spazi per sostare o rimanere a studiare. Sappiamo, poi, che la nostra sede attuale è inagibile o, più precisamente, non rispetta le norme di sicurezza. Ci chiediamo come mai se ne sono accorti solo ora”.
La protesta monta anche tra gli iscritti a Studi Politici, i quali aspettavano con ansia il trasferimento presso il Palazzo delle ex Poste già da gennaio, secondo quanto aveva loro riferito il pro-Rettore vicario prof. Mario De Rosa, in occasione di un’assemblea lo scorso autunno. “La sede doveva essere consegnata a luglio – dice Domenico Della Peruta, rappresentante di Facoltà – i lavori, però, sono terminati a settembre e c’erano ancora da fare i collaudi. Il passaggio è stato rimandato di mese in mese”. Ad oggi, in attesa di decisioni da parte del Rettorato, gli studenti continuano a girovagare tra il Polo scientifico di via Vivaldi, il Belvedere di S. Leucio e via Arena (S. Benedetto). “Sono tre sedi assolutamente scollegate tra loro, ma il vero problema è raggiungere San Leucio, tenuto conto che non ci sono autobus o, nella migliore delle ipotesi, sono molto rari. Quest’anno, abbiamo perso diverse lezioni a causa del maltempo”. Intanto, ci si organizza alla meglio. “Il calendario delle lezioni prevede una struttura verticale molto serrata, secondo la quale le matricole seguono i primi due giorni della settimana dalle 9 alle 18, il mercoledì è dedicato allo studio delle lingue, e gli studenti del secondo e terzo anno seguono il giovedì ed il venerdì sempre dalle 9 alle 18”. I ragazzi non si danno pace, vorrebbero una maggiore chiarezza. “Ci sentiamo presi in giro – dice Jessica Musto, altra rappresentante – ci avevano assicurato il trasferimento dopo le vacanze natalizie e, invece, siamo a marzo, ed è ancora tutto fermo”. Jessica ci tiene a chiarire che l’apertura della nuova sede non sarebbe la soluzione definitiva alla mancanza di spazi. “Con l’avvio dell’attività didattica presso l’ex Palazzo delle Poste e il trasferimento di Presidenza e Segreteria, sarebbero risolti solo in parte i problemi. Non dovremmo più recarci a S. Leucio e S. Benedetto, ma saremmo comunque divisi tra viale Ellittico e il Polo scientifico”, conclude.
Maddalena Esposito