Il passaggio dal mondo dell’università a quello del lavoro, dalla teoria alla pratica, è una delle prime difficoltà che ci si trova ad affrontare dopo la laurea. Lo stage rappresenta, invece, una prima immersione nella realtà lavorativa che uno studente può decidere di fare anche in itinere, cioè non avendo ancora conseguito la laurea. L’Università Federico II si è attrezzata in tal senso, offrendo ai suoi studenti la possibilità di effettuare stage e tirocini presso le aziende convenzionate con l’Ateneo (a oggi più di 2400) che è possibile trovare sul sito www.tirocini.unina.it .
A Monte Sant’Angelo è ubicato l’Ufficio Stage e Tirocini della Facoltà di Economia, aperto tutti i mercoledì e i giovedì dalle 9 alle 11. “Gli studenti conoscono poco e male questa realtà – afferma la prof.ssa Simona Catuogno, coordinatrice dell’Ufficio- Realtà che invece offrirebbe loro la possibilità di vivere un’esperienza concreta e diretta all’interno delle aziende, a costo zero per queste ultime (dal momento che è l’Università a sobbarcarsi tutti i costi relativi alle coperture assicurative previste dalla legge) e per gli studenti stessi. Forse sarebbe utile attivare un portale per favorire l’incontro tra studenti e aziende convenzionate, come è stato fatto di recente per i nostri laureati (www.joblaureati.unina.it)”.
L’accesso agli stage non è semplice: il progetto deve partire dallo studente, il quale, dopo aver trovato un’azienda convenzionata disposta a ospitarlo, deve passare all’Ufficio Stage per espletare tutte le pratiche burocratiche (moduli da compilare, firma del libretto, ecc). Questo tipo di procedura si rivela difficoltosa per uno studente che non abbia già un qualche tipo di contatto o di conoscenza con l’azienda in questione. “L’Ufficio non può ridursi a mero centro di raccolta-carte, deve anzi chiudere le porte a convenzioni pilotate e sostanzialmente superflue e ripensare tutta la procedura – sostiene la prof.ssa Cristiana Fiengo, responsabile dell’Ufficio – Il progetto formativo di stage non può partire solo dallo studente, ma dovrebbe essere pensato e ragionato insieme al docente-tutor. In alcuni casi, invece, è lo studente stesso che fa convenzionare l’azienda da lui conosciuta (o per la quale già lavora) per poter fare lo stage e acquisire i crediti universitari”. Secondo la prof.ssa Fiengo, infatti, la questione dell’attribuzione di crediti per lo stage spiega perché “a Scienze del Turismo (Stim) sono attivi molti più stage che non a Economia Aziendale: Stim prevede lo stage obbligatorio e gli riconosce al triennio ben 12 crediti e alla specialistica 6, mentre Economia Aziendale nessuno, e questo spiega anche il boom di convenzioni attivate con agenzie di viaggio e aziende alberghiere”. Il prossimo passo sarà quello di istituire una Commissione Stage, composta dai professori Catuogno, Fiengo e Matteo Mutarelli, per ovviare a queste difficoltà.
“Lavoro in quest’azienda alberghiera da quando avevo 15 anni – racconta Gianluca Germino, al terzo anno della laurea in Scienze del Turismo – anzi, per far valere il mio lavoro di receptionist come stage, ho chiesto al mio datore di lavoro di attivare la convenzione con l’Università. Adesso che ho finito i tre mesi validi come stage, continuerò a lavorare come prima”. Tuttavia, non è detto che questa sia l’unica strada: “una mia amica – continua Gianluca – ha contattato un’azienda tra quelle dell’elenco, che per lo stage le ha offerto un pc portatile, un cellulare aziendale e anche un rimborso spese mensile. È tutta questione di fortuna”. Oltre al sito www.stim.unina.it, è possibile contattare l’Ufficio Stage e Tirocini di Economia all’indirizzo stage.economia@unina.it.
Marzia Parascandolo
A Monte Sant’Angelo è ubicato l’Ufficio Stage e Tirocini della Facoltà di Economia, aperto tutti i mercoledì e i giovedì dalle 9 alle 11. “Gli studenti conoscono poco e male questa realtà – afferma la prof.ssa Simona Catuogno, coordinatrice dell’Ufficio- Realtà che invece offrirebbe loro la possibilità di vivere un’esperienza concreta e diretta all’interno delle aziende, a costo zero per queste ultime (dal momento che è l’Università a sobbarcarsi tutti i costi relativi alle coperture assicurative previste dalla legge) e per gli studenti stessi. Forse sarebbe utile attivare un portale per favorire l’incontro tra studenti e aziende convenzionate, come è stato fatto di recente per i nostri laureati (www.joblaureati.unina.it)”.
L’accesso agli stage non è semplice: il progetto deve partire dallo studente, il quale, dopo aver trovato un’azienda convenzionata disposta a ospitarlo, deve passare all’Ufficio Stage per espletare tutte le pratiche burocratiche (moduli da compilare, firma del libretto, ecc). Questo tipo di procedura si rivela difficoltosa per uno studente che non abbia già un qualche tipo di contatto o di conoscenza con l’azienda in questione. “L’Ufficio non può ridursi a mero centro di raccolta-carte, deve anzi chiudere le porte a convenzioni pilotate e sostanzialmente superflue e ripensare tutta la procedura – sostiene la prof.ssa Cristiana Fiengo, responsabile dell’Ufficio – Il progetto formativo di stage non può partire solo dallo studente, ma dovrebbe essere pensato e ragionato insieme al docente-tutor. In alcuni casi, invece, è lo studente stesso che fa convenzionare l’azienda da lui conosciuta (o per la quale già lavora) per poter fare lo stage e acquisire i crediti universitari”. Secondo la prof.ssa Fiengo, infatti, la questione dell’attribuzione di crediti per lo stage spiega perché “a Scienze del Turismo (Stim) sono attivi molti più stage che non a Economia Aziendale: Stim prevede lo stage obbligatorio e gli riconosce al triennio ben 12 crediti e alla specialistica 6, mentre Economia Aziendale nessuno, e questo spiega anche il boom di convenzioni attivate con agenzie di viaggio e aziende alberghiere”. Il prossimo passo sarà quello di istituire una Commissione Stage, composta dai professori Catuogno, Fiengo e Matteo Mutarelli, per ovviare a queste difficoltà.
“Lavoro in quest’azienda alberghiera da quando avevo 15 anni – racconta Gianluca Germino, al terzo anno della laurea in Scienze del Turismo – anzi, per far valere il mio lavoro di receptionist come stage, ho chiesto al mio datore di lavoro di attivare la convenzione con l’Università. Adesso che ho finito i tre mesi validi come stage, continuerò a lavorare come prima”. Tuttavia, non è detto che questa sia l’unica strada: “una mia amica – continua Gianluca – ha contattato un’azienda tra quelle dell’elenco, che per lo stage le ha offerto un pc portatile, un cellulare aziendale e anche un rimborso spese mensile. È tutta questione di fortuna”. Oltre al sito www.stim.unina.it, è possibile contattare l’Ufficio Stage e Tirocini di Economia all’indirizzo stage.economia@unina.it.
Marzia Parascandolo