La mensa per migliorare la vivibilità del complesso

Chi voglia capire le caratteristiche ed i bisogni degli utilizzatori del Complesso Universitario di Monte Sant’Angelo (16.000 persone tra studenti, docenti, personale tecnico amministrativo, lavoratori delle società che hanno in appalto alcuni servizi, per esempio ristorazione e pulizia) non può che partire dalla ricerca svolta dalla professoressa Rosalba Filosa Martone. E’ stata svolta con la preziosa collaborazione degli studenti di Economia i quali hanno frequentato il Corso di Economia e Gestione delle Imprese di Servizi Pubblici nell’anno accademico 1998/99. L’indagine è stata effettuata somministrando questionari ad un campione di 700 persone, ritagliato nell’ambito delle 3000 presenze medie giornaliere.
MOBILITÀ. Il 50% degli intervistati raggiunge Monte Sant’Angelo in automobile; il 36% usa i mezzi pubblici. Tra i docenti prevale l’auto; gli studenti si distribuiscono tra i mezzi pubblici (39%), l’auto (45%), le due ruote(14%) ed altro (2%). Le matricole e coloro i quali frequentano quotidianamente utilizzano prevalentemente il mezzo pubblico; tra i fuori corso ed i frequentatori più sporadici prevale l’auto. Il giudizio sul servizio offerto dal trasporto pubblico è risultato positivo esclusivamente in merito all’economicità. Negativo sotto i profili della velocità, della puntualità e della comodità. Agli intervistati i quali utilizzano l’auto è stato chiesto di esprimere un giudizio sui parcheggi di Monte Sant’Angelo. Promossi sotto il profilo della sicurezza; bocciati per quanto concerne capienza ed economicità.
BISOGNO DI ALIMENTAZIONE.  A Monte Sant’Angelo esistono tre punti di ristoro ed alcuni distributori automatici di bevande e snack. Li utilizzano in pochi, per vari motivi: insoddisfacente rapporto prezzo/qualità, scarsa varietà dell’offerta, orari limitati, ridotte dimensioni dei locali. 
BISOGNO DI IGIENE. Promossi gli spazi occupati dai dipartimenti e dall’aulario: meno lusinghieri i giudizi espressi in relazione allo stato di pulizia dei servizi igienici, particolarmente di quelli relativi alle aree comuni. La maggior parte degli utilizzatori, infatti, reputa scarsa la loro pulizia. Il sevizio è dato in appalto ad una ditta esterna. 
BISOGNO DI SICUREZZA. Docenti ed operatori valutano il servizio di vigilanza complessivamente buono; il 54 % degli studenti intervistati, invece, esprime un giudizio negativo. In particolare, denuncia una carenza all’interno dell’aulario, presso le aule T, soprattutto nel pomeriggio. 
BISOGNO DI INFORMAZIONE. Il Servizio Informazione studenti (S.I.S.) è utilizzato da un numero tutt’altro che cospicuo di studenti. Sono soprattutto le matricole. Quelle che maggiormente ne avrebbero bisogno, a non conoscere l’esistenza del S.I.S. Chi lo utilizza, peraltro, è insoddisfatto. Gli studenti lamentano un numero inadeguato di sportelli, rispetto alle esigenze: chiedono di modificarne l’ubicazione, per dargli più visibilità; sottolineano l’esigenza di prolungare l’orario di apertura. 
BISOGNO DI STUDIO. Poco frequentate le biblioteche (solo il 44% degli intervistati). Chi le utilizza esprime un giudizio positivo sia sull’erogazione del sevizio, sia sulla dotazione dei testi. Chiede comunque un miglior coordinamento tra le biblioteche.
Le proposte
Dall’indagine sono dunque emerse varie proposte. Alcune sono state successivamente realizzate: il Centro Fotocopie, il bus navetta che percorre ad intervalli regolari tutto il complesso, fino alle aule T, il tutor per le matricole. Questo ruolo è oggi ricoperto sia dai laureati di PORTA, sia dagli studenti i quali lavorano part time per l’Università. Il Servizio di Primo Soccorso, al cui interno un infermiere ed eventualmente un operatore tecnico ausiliario dovrebbero prestare assistenza per incidenti non tanto gravi da richiedere il ricovero ospedaliero, è teoricamente pronto. Non è partito lo scorso anno, sembrerà strano, perché non si è trovato il modo di reclutare l’infermiere previsto. Questo dovrebbe essere l’anno buono. Resta tuttora inascoltata la richiesta espressa dal 31% degli intervistati di usufruire di una vera e propria mensa universitaria. L’Edisu Napoli 1 continua ad eludere il problema; il Preside intende allestire almeno una tensostruttura, sotto la quale saranno distribuiti panini. Potrebbe essere attivata già dal prossimo anno accademico. In ogni caso, non sarà la soluzione definitiva del problema. Alcuni degli intervistati avevano auspicato che l’Università si facesse carico delle problematiche degli studenti lavoratori, i quali, anche se part time, non possono seguire i corsi. La soluzione sarebbe quella dei corsi serali ed è già stata percorsa in altri tempi, quando l’Università rivendicava con forza una funzione sociale che non fosse appiattita sulle esigenze del mercato del lavoro. Oggi è una proposta che difficilmente troverà accoglienza. Altri intervistati chiedevano che il complesso di Monte Sant’Angelo fosse in parte destinato ad alloggi per studenti. Anche questa ipotesi non sembra destinata ad avere sviluppi, soprattutto ora che in via Cinthia si sono trasferiti anche i Corsi di Laurea in Chimica, in Chimica industriale ed in Fisica della facoltà di Scienze. Più fattibile la proposta di miglioramento del servizio segreteria: basterebbe aprire al pubblico tutti i tre sportelli previsti e ripartire meglio i compiti tra il personale.
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